Lo hanno chiamato “Gruppo di Ferro” e, seppur vi siano tutta una serie di Gironi non proprio facilissimi, quello composta da Italia, Spagna, Croazia e Albania, sembra effettivamente ciò che assomiglia più ad un inferno dantesco, che ad un quartetto di squadre.
Stiamo ovviamente parlando dei Campionati Europei di Calcio che si svolgeranno in Germania nel pieno dell’estate 2024, dal 14 giugno al 14 luglio e di uno dei Gruppi più difficili e indecifrabili della storia del torneo.
Croazia, la promessa che deve essere mantenuta
Dopo avervi messo a conoscenza di ciò che potrebbero offrire Albania e Spagna, ci dedichiamo oggi ad una delle nazionali che hanno giocato il miglior calcio nell’ultimo decennio, la Croazia.
La squadra balcanica ha messo in mostra nell’ultima decade tutta una serie di campioni che hanno fatto il bello e il cattivo tempo nei loro rispettivi club di appartenenza, ma viene accostata spesso ad un’altra nazionale europea, il Belgio, per via di un numero di trofei e di titoli, che mancano in bacheca, se dovessimo rapportarli alla qualità prettamente tecnica dei giocatori.
Vero è che tre piazzamenti importanti in competizioni internazionali, non sono certo poca cosa per una nazione composta da meno di 4 milioni di abitanti, ma mancherebbe quel successo sfiorato in più occasioni, per chiudere una stagione decennale di grandissimo spolvero, con l’allenatore Dalic.
Se ci vogliamo rifare esclusivamente ai titoli portati a casa, se non vogliamo parlare di delusione continua, poco ci siamo, anche se il secondo posto ai Campionati del Mondo del 2018, aveva messo in piedi un delirio collettivo che per una nazione piccola come la Croazia, non è certo di poco conto.
Nella campagna russa di quell’anno, infatti, la squadra croata fece registrare il suo miglior cammino in una manifestazione internazionale e ancora hanno tutti negli occhi la meravigliosa semifinale condotta in porto ai supplementari contro l’Inghilterra, che in fatto di trofei conquistati rispetto al proprio blasone, non ammette insegnamenti da parte di nessuno.
Nella finale di Mosca, la Croazia fu battuta dalla Francia per 4-2, con Modric eletto giocatore del torneo e Mandzukic in odore di ritiro, due che hanno fatto la vera storia recente del calcio croato.
La qualificazione a Euro 2024
Inserita nel Gruppo D di qualificazione insieme a Turchia, Galles, Armenia e Lettonia, pochi dubbi c’erano in capo alla qualificazione della Croazia, che doveva centrare come obiettivo principale uno dei primi due posti, impresa non certo inarrivabile per gli uomini di Zlatko Dalic.
Un percorso tutto sommato tranquillo quello della squadra scaccata, se non si tiene conto di un doppio passo falso consecutivo che ne ha minato clamorosamente le velleità.
Nelle due partite di metà ottobre, quelle contro Turchia in casa e Galles in trasferta, infatti, la “I Focosi“, si sono fatti sorprendere mettendo a repentaglio una qualificazione che fino a quel punto sembrava non essere in discussione con il primo posto in tasca quasi assicurato.
Le ultime due semplici vittorie contro Armenia e Lettonia, hanno però rimesso a posto le cose per la Croazia, che ha potuto così festeggiare la sesta qualificazione ad un europeo.
I precedenti con le altre squadre del Gruppo B
In tutta la storia di Albania e Croazia, non non figurano scontri diretti tra le due nazionali.
Con la Spagna, invece, la Croazia ha giocato la bellezza di 10 partite, delle quali 6 in competizioni ufficiali e 4 amichevoli. In generale sono state 6 le vittorie della Spagna, 3 quelle della Croazia e un solo pareggio, quello per 0-0 dell’amichevole del 2000. In realtà ci sono stati altri due pareggi, ma ai tempi regolamentari e dunque seguiti dai supplementari, in occasione della Finale di Nations League, dell’anno scorso, vinta ai rigori dalla Spagna e agli ottavi degli europei del 2020, giocatisi poi nel 2021, quando la spuntò ancora una volta la Spagna ai supplementari per 5-3, dopo il 3-3 pirotecnico del 90esimo.
Contro l’Italia sono state invece 8 le partite disputate dalla Croazia e questa volta il bilancio è favorevole ai focosi, che hanno portato a casa il risultato pieno in tre occasioni, contro l’unica degli azzurri e ben 5 pareggi.
I migliori giocatori della Croazia ruolo per ruolo
- Non c’è una serratissima corsa alla titolarità tra i pali della Croazia, ma dovrebbe essere Dominik Livakovic a ricoprire il ruolo di portiere per tutta la durata del Campionato Europeo. Dietro l’estremo difensore del Fenerbahce, dovrebbero partire per la Germania Ivica Ivusic del Pafos, squadra greca e Nediljko Labrovic, in forza al Rijeka.
- Non sarà solo Modric a provare le sensazioni del canto del cigno in Germania. Domagoj Vida, l’eterno difensore centrale oggi in forza all’AEK, ha appena compito 35 anni e gli europei tedeschi dovrebbero rappresentare la sua ultima passerella. Tra i quattro titolari dovrebbero vedere spesso il campo Borna Sosa dell’Ajax a sinistra e Josip Stanisic del Bayer Leverkusen a destra, mentre a far compagnia Vida al centro dei quattro, potrebbe essere Josko Gvardiol, in forza al City di Guardiola. Gli “italiani” Erlic e Pongracic completano lo scacchiere difensivo.
- A centrocampo c’è un Lord incontrastato che risponde al nome di Luka Modric, il quale potrebbe giocare così il suo ultimo appuntamento importante di una carriera meravigliosa. Amatissimo dai propri tifosi e da quelli avversari, Modric appartiene a quella generazione di centrocampisti che non hanno avuto problemi a giocare ovunque nella parte nevralgica del campo. La disposizione in campo è quella classica del 4-3-3, con Brozovic centrale che gioca davanti alla difesa, con Modric sulla destra e uno tra Kovacic e Mario Pasalic dall’altra parte. Ma scalpitano anche Vlasic, che ha giocato una discreta stagione al Toro e Majer del Wolfsburg.
- Per quanto riguarda i tre del tridente offensivo, Ivan Perisic dovrebbe essere preferito a sinistra a Luka Ivanusec del Feyenoord, con uno tra Budimir, Kramaric e Petkovic che dovrebbero dividersi i compiti di punta centrale ed esterno destro alto. Pjaca e Marco Palasic, entrambi del Rijeka, pronti a dare una mano.
La formazione della Croazia
Questo, dunque, lo schieramento che il selezionatore Zlatko Dalic metterà in campo:
Croazia 4-3-3: Livakovic; Borna Sosa, Gvardiol, Vida, Stanisic; Kovacic, Brozovic, Modric; Perisic, Budimir, Kramaric.
Modric e Vida, addio annunciato?
Non è certo ufficiale, ma il canto del cigno al quale abbiamo fatto cenno nei paragrafi precedenti, dovrebbe essere colorato dai crismi dell’ufficialità a fine torneo, sia per Modric che per Vida, ma i mondiali non sono poi così lontani e il duo potrebbe regalare un ultimo sforzo ulteriore ai tifosi della Croazia.
Di certo il centrocampista dai piedi fatati, è il giocatore più pericoloso della squadra scaccata, ma è il supporting cast che deve funzionare a meraviglia se lo schieramento croato non vorrà fare a meno di Modric.
In una nazionale in cui il talento non manca, potrebbe partecipare alla festa uno di quelli che non parte tra i titolari, quel Nikola Vlasic che a Torino ha avuto problemi di continuità, ma che ha anche mostrato di saperci fare sia tecnicamente che tatticamente. Occorre capire quanto spazio gli verrà concesso in Germania, ma di certo è uno su cui si può contare a partita iniziata.
Obiettivo Top 4, poi si vedrà
Arrivare in semifinale potrebbe essere uno scenario da non buttare via per una squadra come la Croazia, che, a prescindere dalle vittorie mancate, è arrivata spesso a pochi metri dal traguardo.
Con gli ormai vicini addii di qualche giocatore importante, questa potrebbe essere l’ultima occasione per la vittoria da parte della Croazia di qualcosa di importante.
Tutta la rosa è comunque anzianotta e il ricambio generazionale è spesso di difficile completamento, visto che Perisic, classe 1989, Petkovic, ’94 Kramaric, ’91 e Brozovic, ’92, non sono più dei ragazzini.
Lo scenario peggiore sarebbe quello di non passare il primo turno, cosa che in un gruppo così difficile non è nemmeno poi un’eventualità impossibile, ma uno dei tre posti, due più una terza piazza potenziale, dovrebbe essere colto dalla Croazia, così come da Italia e Spagna.