Nella storia dei videogame competivi, Warcraft III rappresenta un capitolo particolare.
La ragione è che dietro a questo titolo si nasconde una delle saghe fantasy più longeve e seguite di sempre, fatta di libri, fumetti, giochi di ogni tipo (ruolo, boardgame, miniature) e perfino raccontata in un film. Ma più di tutto Warcraft è una serie di enorme successo, al punto da essere inserita dall’Università di Stanford nella top 10 dei videogiochi più importanti di tutti i tempi.
LA STORIA DEL VIDEOGAME
Il primo videogioco di Warcraft esce nel 1994 per PC e nel 1996 per Mac. Il publisher Blizzard Entertainment lo battezza Orcs & Humans, a rappresentare quello che è il cuore dell’ambientazione della saga: l’invasione di Azeroth da parte degli orchi, giunti sulla terra degli umani attraverso un portale magico.
Il titolo si ispira a Dune II, il capostipite del genere real time strategy (strategico in tempo reale) che a livello competitivo oggi è rappresentato soprattutto da StarCraft. Per inciso ricordiamo che in un RTS i giocatori agiscono in contemporanea sia nella fase di raccolta delle risorse che servono per potenziare la propria fazione, sia nello scontro con l’avversario.
Il risultato del primo capitolo è così buono che Blizzard, già alla fine del 1995, pubblica Warcraft II: Tides of Darkness, integrato nel 1996 dall’espansione Beyond the Dark Portal. Il secondo capitolo segue le meccaniche del primo, ampliandolo con l’inserimento di nuove unità e di scenari più estesi e aggiungendo nuove razze. A fronteggiare gli orchi ora c’è infatti un’Allenza di umani, elfi, nani e gnomi, mentre i “pelleverde” hanno dalla loro troll, ogre e goblin.
Warcraft II ottiene ancora più successo del predecessore, anche in virtù del contemporaneo potenziamento dei collegamenti via Internet. Il gioco prevede infatti la possibilità di creare in rete partite multiplayer fino a un massimo di 8 partecipanti, utilizzando la piattaforma Battle.net.
Non sorprende quindi che gli appassionati debbano attendere un bel po’ prima di assistere all’arrivo del terzo capitolo. Warcraft III: Reign of Chaos esce nel 2002 e un anno più tardi arriva la sua espansione, The Frozen Throne. Le novità principali della terza edizione sono due. Da un lato c’è il miglioramento grafico realizzato attraverso un 3D più completo. Dall’altro le opzioni di gioco aumentano notevolmente perché lo sviluppatore inserisce due nuove razze: gli elfi della notte e i non-morti.
Eppure, nonostante le migliorie e il rinnovato gradimento del pubblico, nel 2004 Blizzard decide di sperimentare la stessa ambientazione in un MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing Game) intitolato World of Warcraft.
Il gioco di ruolo online ha subito un successo enorme e coinvolge un numero altissimo di persone. Nel 2010 si contano 12 milioni di utenti registrati sulla piattaforma. Ma già prima di quel picco il publisher aveva deciso di dedicarsi a World of Warcraft (ancora attivo oggi, con l’ultima espansione datata 2020) e non aggiorna più lo strategico in tempo reale.
The Frozen Throne diventa così l’ultima uscita della serie Warcraft, almeno per lungo tempo. Fino al 2020 quando arriverà un’edizione rimasterizzata con il titolo di Warcraft III: Reforged. Una scelta che conferma come il gioco nel frattempo sia sopravvissuto, anche se in un’altra forma: quella competitiva.
L’ESPORT DI WARCRAFT III
Alla sua uscita nel 2002, Warcraft III diventa subito un eSport. Secondo il sito esportsearnings.com, quell’anno ci sono 7 tornei ufficiali che distribuiscono un totale di 75mila dollari. Questa cifra vale a Warcract III il 5° posto in classifica, dietro ad altri 2 strategici in tempo reale: Age of Empires II (4°) e StarCraft: Brood War (2°).
Il titolo sale sul podio nei tre anni successivi, con una media di prizepool superiore al mezzo milione di dollari e un numero di tornei prossimo al centinaio. Warcraft III rimane nella top ten degli eSports più gettonati fino al 2010. E’ il periodo in cui il gioco fa parte dei World eSports Games, degli Extreme Masters, delle World Series of Video Games e dei World Cyber Games.
Poi inizia la sua discesa, legata in parte alla crescita di World of Warcraft ma ancora di più all’impennata dell’altro RTS targato Blizzard: StarCraft II. Oggi Warcraft III è un titolo di nicchia a livello competitivo, nonostante si collochi ancora tra i primi 40 eSports per numero di tornei e premi in denaro. Solo nel 2022 ci sono stati 138 eventi di Warcraft III: Reforged per un controvalore monetario di 321mila dollari.
Gli anni più gloriosi di Warcraft III a livello competitivo rimangono quelli che vanno dal 2002 al 2012 e che vedono l’affermazione di uno dei suo esporter più famosi: Jang “Moon” Jae-Ho.
LA “QUINTA RAZZA”
Quando si parla del Warcraft III competitivo, dal punto di vista geografico si fa un implicito riferimento a Cina e Corea del Sud. Sono questi gli epicentri dell’eSport – l’unica eccezione occidentale è rappresentata dalla Germania – che sfornano i giocatori più forti. Tra tutti spicca il sudcoreano Jang Jea-Ho, noto con il nickname di “Moon“.
Jea-Ho spicca perché ha vinto tantissimo. Nel suo palmares ci sono infatti 2 titoli IESF, 1 campionato del mondo targato WCG e altri 4 sotto la sigla dei World eSports Games (WEG), solo per citare i risultati più prestigiosi. Complessivamente è andato a premio 221 volte dal 2003 ad oggi, per un totale di $741.743 incassati in 20 anni di carriera.
E spicca anche perché vanta un record particolare: quello del giocatore di Warcraft III che ha vinto più sfide trasmesse in tv/streaming. I suoi anni d’oro coincidono infatti con l’avvento degli eSports mediatici.
Dopo un biennio in cui “carbura” (2003-2004), dal 2005 al 2012 Moon vince quasi tutto. E quando non ci riesce, finisce comunque tra i primi quattro classificati in tutti i tornei a cui partecipa. Incssa 12 premi a cinque cifre, chiude primo 44 volte e 28 volte secondo.
Solo nel 2006 va sotto media. E’ l’annata cosiddetta “slump” cioè del crollo, la prima con il team Meet Your Makers (Danimarca), segnata della rivalità con il player Manuel “Grubby” Schenkhuizen. Una rivalità soprattutto creata dalla community ma che si trasforma in qualcosa di più dopo la vittoria dell’olandese nella semifinale dei Masters World e-Sports Games organizzati in Cina.
Gli orchi di Grubby diventano l’incubo per gli elfi della notte di Moon. Fino al novembre di quell’anno quando il sudcoreano batte l’olandese in un testa-a-testa da 10mila dollari alle Korean “SuperFight” Series. La stagione 2006 è definitivamente salvata con il primo posto ($20k) nel Lenovo International Electronic Sports Tournament di Beijing.
Con il team danese gioca fino al 2009. Il periodo d’oro prosegue nei WeMade FOX (Corea del Sud) e si conclude con il team Fnatic. E’ il 2012 e, un po’ a sorpresa, Jang Jea-Ho decide di dedicarsi a Starcraft II con l’organizzazione europea. I risultati sono però soltanto discreti: nessuna vittoria, 11 in the money e 27mila dollari totalizzati. A quel punto, anche per l’arrivo della “cartolina” militare, il player sudcoreano si ritira dalla scena competitiva per un anno.
Quando nel 2013 torna dal servizio di leva, è di nuovo il Moon di Warcraft III, quello capace di vincere tanto. Ci riesce soprattutto con la versione Reforged che in qualche modo è riuscita a rilanciare il settore competitivo. I risultati più importanti li ottiene nel 2021 ai WG Summer (2°) e alle finals Dreamhack (semifinale), nella fila del team sudcoreano Vision Strikers. Nel 2022 Moon passa ai DRX (altro team di Seul), con i quali è tuttora attivo.
Ma la grandezza di Jang Jea-Ho non è soltanto misurata dai suoi risultati, ma anche dalla capacità di innovazione a livello tattico. Le sue strategie hanno rivoluzionato lo stile dei Night Elf diventando un punto di riferimento per tutti i giocatori.
Il “meta” degli elfi della notte di Jang “Moon” Jae-Ho ha creato una sorta variante nel gioco, per la quale il campione sudcoreano è stato ribattezzato la “Quinta Razza” di Warcraft III.
Immagine di testa: screenshot Warcraft III