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Vampyr è un gioco di ruolo d’azione (RPG action) sviluppato da Dontnod Entertainment (oggi Don’t Nod) e pubblicato da Focus Home Interactive nel 2018 per PlayStation 4, Xbox One e Windows. Nel 2019 è uscito anche per Nintendo Switch.

TRAMA E AMBIENTAZIONE

Vampyr è ambientato nella Londra del 1918, durante una grave epidemia di influenza spagnola. Il protagonista è Jonathan Reid, un famoso chirurgo ed ematologo che ha prestato servizio nella prima guerra mondiale come ufficiale medico. Una volta rientrato in città, Reid viene trasformato in vampiro.

Il giocatore si cala nei panni di Reid, un uomo in conflitto non solo con il mondo ma anche con se stesso, diviso tra il restare fedele al giuramento di Ippocrate e il cedere alla sua (nuova) natura assetata di sangue. Gli obiettivi di Reid sono quindi due. Da un lato scoprire chi lo ha trasformato in un vampiro e perché. Dall’altro c’è l’indagine sull’epidemia, sulla sua origine e la possibilità di contrastarne la diffusione.

Durante la sua avventura il dottor Reid incontra diversi personaggi secondari ma tutti ben caratterizzati, grazie a una scrittura molto attenta. I suoi antagonisti sono di due tipi. Ci sono gli umani, in particolare i cacciatori di “sanguisughe” che sono a conoscenza che il mondo è popolato dalle creature della notte e riescono a combatterle sfruttando le loro debolezze. E poi ci sono gli altri vampiri dotati di diverse caratteristiche in base alla razza (vampirica) di appartenenza.

A fare da sfondo e a caratterizzare fortemente l’opera c’è però una lore che solo apparentemente pesca a piene mani dai topoi del tema vampiresco. Anche se nel videogame è palese l’ispirazione al famosissimo gdr cartaceo Vampire: The Masquerade, mano a mano che si procede con l’avventura, e quindi con la scoperta dell’ambientazione e dei suoi segreti, i capisaldi del tema vampiresco si mescolano alla medicina, alle mitologie, al paganesimo, alla letteratura e alla magia creando qualcosa di completamente nuovo e decisamente intrigante.

GAMEPLAY: FRA COMBATTIMENTO E INVESTIGAZIONE

Vampyr propone una formula estremamente in linea con gli action rpg moderni ma inserita in un contesto di dialoghi e investigazione profondo e curato, unico nel suo genere.

A prima vista, il combat system potrebbe sembrare emulato da quello di Bloodborne. Pad alla mano ci si rende conto che forse è più simile a quello di The Witcher 3.

Il giocatore ha a che fare con 3 diverse barre: vita, stamina e sangue. Se le prime due sono subito chiare nel loro utilizzo, il sangue invece diventa una sorta di mana, utile ad attivare tutti i poteri legati al vampirismo. I tipi di danno che si possono infliggere sono 5. C’è il danno fisico che si ottiene lottando a mani nude o utilizzando armi bianche e quello da armi da fuoco. A questi si aggiungono quelli da ombra e da sangue che possono essere inflitti con l’utilizzo di diverse abilità da vampiro. Infine ci sono i danni da stordimento che, invece di consumare la vita dell’antagonista, ne consumeranno la barra di stordimento: una volta svuotata, il nemico diventa temporaneamente inerme. A quel punto lo si può attaccare con un morso che, oltre ad infliggere danno fisico, ricaricherà la nostra barra del sangue.

Sebbene non originalissimo, il combattimento funziona ed è divertente. Il vero punto di forza dell’opera è tuttavia la componente interpretativa e dialogica che serve per l’investigazione.

La mappa di Vampyr è un open world abbastanza ristretto, diviso in 4 aree in cui risiedono determinati gruppi di personaggi non giocanti e i loro rispettivi leader. Questi sono tutti interconnessi fra loro da legami e relazioni che per essere sbrogliati richiedono le giuste domande o il completamento di quest secondarie. La ricompensa di un dialogo portato a buon fine può essere un’opzione sbloccata in un altro dialogo con un altro personaggio oppure una nuova quest secondaria.

È in questo tipo di relazioni che il giocatore viene attivamente chiamato a condividere il conflitto interiore di Jonathan. Se il protagonista cede alla sete del vampiro, può cercare di uccidere il personaggio incontrato e utilizzarlo come cibo, garantendosi tanta più esperienza quanti più sono i dettagli del passato che sono emersi. Oppure Reid può resistere attaccandosi al lato umano del medico: una scelta che, pur non garantendo nessun bonus immediato, permette di accedere a tutte le quest legate al personaggio o alle scoperte che si possono fare attraverso il dialogo.

L’albero di abilità in cui poi si può spendere l’esperienza guadagnata durante il gioco è anch’esso abbastanza classico, funzionale anche se non sempre bilanciato.

COMPARTO TECNICO, RIMANDI E ACCOGLIENZA

Arriviamo al tasto dolente dell’opera. La grafica, le texture e le animazioni non sono all’altezza, soprattutto se paragonate alla scrittura e all’art direction che sono invece molto curate.

Pur sapendo che non si tratta di una produzione tripla A è necessario ammettere che, se nei limiti del budget le animazioni durante i dialoghi sono accettabili in quanto ben studiate, le animazioni durante il combattimento non rendono giustizia al combat system che a livello di meccanica funziona invece molto bene.

In effetti Vampyr ha avuto diversi problemi tecnici in fase di produzione e questo ha costretto il publisher a ritardare la data di lancio da novembre 2017 a giugno 2018. Con un po’ di tempo in più a disposizione, gli sviluppatori sarebbero probabilmente riusciti a sistemare queste sbavature tecniche che pesano su un lavoro autoriale davvero degno di nota. Va detto che l’operazione si è complicata anche a causa del contemporaneo work-in-progress di Banishers, il titolo Don’t Nod da poco annunciato.

Nonostante i problemi (evidenti anche dai trailer) e l’uscita ritardata, Vampyr ha comunque ricevuto un’accoglienza calorosa dal pubblico. Al lancio, è diventato il videogioco più venduto nel Regno Unito, in Francia e in Germania, mentre Italia solo FIFA18 lo ha superato. Nell’aprile 2019 il gioco ha raggiunto il milione di copie vendute.