I giochi strategici non appartengono solo al mondo fisico, cioè a quello dei boardgame, ma anche a quello virtuale. Che si pratichino su un tavolo o davanti a un monitor, questi due ambiti ludici sono assimilati dal comune “background scacchistico”, sono cioè giochi complessi e competitivi.
Nel settore dei videogame esiste però una differenza importante, legata al modo con il quale viene concepito il tempo all’interno del gioco. Tale distinzione determina due sottogeneri: quello dei giochi a turni (o TBS, Turn-Based Strategy) e quello dei giochi in tempo reale (RTS, Real-Time Strategy).
Entriamo un po’ più nel dettaglio.
GIOCHI STRATEGICI A TURNI
Nei Turn-Based Strategy games i giocatori agiscono uno dopo l’altro in round prefissati. Ci possono essere fasi diverse della partita, ma la sostanza rimane la stessa: il tempo del gioco è diviso in turni.
Il modello è quello degli scacchi e di quasi tutti i boardgame fisici a contenuto strategico: da Risiko! ai wargame con esagoni, passando per Stratego, Axis & Allies, Coloni di Catan e via dicendo.
Il gioco si svolge quindi in maniera ordinata, consentendo ai giocatori di riflettere sulle mosse da compiere e analizzare lo status della partita. Queste permette un certo di grado di previsione delle mosse altrui (umano o IA che sia) con la possibilità di anticiparle piazzando le contromosse adeguate.
Si intuisce che I TBS sono videogame dove non è necessario agire in fretta. C’è tempo a disposizione e questo li rende adatti per chi ama giochi relativamente lenti. Un po’ meno per il settore competitivo, quello cioè degli eSports.
I videogame strategici a turni più famosi sono probabilmente quelli della saga sci-fi X-COM (i titoli iniziali) e quelli legati ai brand di Civilization e Total War. In queste ultime due serie, il giocatore controlla una civiltà gestendone sia gli aspetti politico-economici che quelli militari. Soprattutto Total War, sviluppato da Creative Assembly, ha avuto un grande successo. Ad oggi si contano 15 uscite tra titoli principali ed espansioni, comprese quelli realizzate su licenza Games Workshop, ovvero Total War: Warhammer. A proposito di GW, ricordiamo che anche la prima versione – oggi non più giocabile – del videogame Blood Bowl era uno strategico a turni (ne abbiamo parlato qui).
Anche la serie Pokémon dispone di uno titolo strategico a turni: si chiama Conquest (o Pokémon + Nobunaga’s Ambition) ed è un crossover tra tra la serie di videogiochi Pokémon e Nobunaga no yabō.
Esistono infine alcuni giochi che uniscono il sistema a turni con quello delle carte collezionabili, come ad esempio Duelyst, Faeria e Rise of Humanity.
Come abbiamo anticipato, a livello di eSport gli strategici a turni non funzionano altrettanto bene perché sono poco dinamici e coinvolgenti per lo spettatore. Quelli che si distinguono, pur rimanendo di nicchia, sono i cosiddetti auto-battler, ovvero giochi nati per il “tempo reale” (per lo più MOBA) e trasportati su una plancia/scacchiera virtuale ben delimitata.
Due i titoli competitivi: Dota Underlords di Valve (ex Auto Chess prodotto da Drodo) e Teamfight Tactics di Riot Games.
GLI STRATEGICI IN TEMPO REALE
Il termine Real-time Strategy (RTS) si diffonde negli anni ’90 per merito di Brett Sperry (socio-fondatore dell’azienda di viodegame Westwood) e del suo Dune II. Anche se questo titolo non può essere considerato un vero e proprio RTS secondo gli standard odierni, è a partire da Dune II che si forma l’idea dell’azione in contemporanea.
Il videogame strategico in tempo reale prevede esattamente questo: i giocatori non aspettano il proprio turno per agire ma lo fanno simultaneamente.
Ne deriva un gioco molto più dinamico rispetto ai TBS, a volte perfino frenetico dove la velocità di pianificazione si unisce alla prontezza di reazione quando è necessario affrontare il nemico. Non sorprende, quindi, che gli RTS abbiano prodotto uno dei titoli più famosi a livello competitivo.
Prima di parlare di eSport, però, non possiamo fare a meno di citare i grandi classici dello strategico in tempo reale: Warcraft, Command & Conquer e soprattutto Age of Empires. In tutti questi titoli, i giocatori sviluppano la loro civiltà (che sia storica o fantasy) attraverso la gestione di risorse, accordi e guerre. Assomigliano quindi agli strategici con turni, ma la differenza sta nel fatto che un nemico potrebbe arrivare in qualsiasi momento: la produzione di ricchezza e la creazione di difese/armi vanno gestite contemporaneamente.
Da notare che Games Workshop, il colosso delle miniature in metallo e plastica, non ha puntato solo sul già citato Total War ma ha trasformato i suoi universi ludici più famosi anche in videogame RTS: 8 titoli per Warhammer Fantasy e più di 20 per Warhammer 40K, dove spiccano in particolare quelli della serie Dawn of War.
Esistono anche RTS che non includono azioni belliche, come ad esempio SimCity, titolo iconico in questa categoria.
Per quanto riguarda l’eSport, il riferimento non può che essere a Starcraft/Starcraft II, uno dei videogame competitivi più tecnici e apprezzati. In un certo senso anche i MOBA come Dota 2 e League of Legends sono giochi dove la strategia si sviluppa in tempo reale, per quanto focalizzata esclusivamente sullo scontro tra fazioni.
ALLA FINE CHI VINCE?
La risposta non può che essere diplomatica: nessuno dei due, perché dipende dai gusti.
C’è chi preferisce agire con calma e giocare epiche campagne di guerra manovrando su ampi spazi geografici (virtuali). Altri invece sono più portati ad agire in velocità e a combattere schermaglie frequenti e rapide.
I primi sono ovviamente giocatori da videogame in turni, i secondi da real-time strategy.
Non si può però negare che negli ultimi anni gli RTS hanno guadagnato qualche punto in più a livello di gradimento, probabilmente aiutati dalla diffusione sempre maggiore degli eSports.
Immagine di testa: Starcraft II (credits Blizzard Ent.)