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Nel corso del 2020 ci siamo abituati a vedere la costante crescita di interesse nei confronti degli eSports da parte di molti settori. Un interesse che si è concretizzato in grandi brand che scelgono di investire nei team di videogiochi competitivi, collaborazioni tra publisher e aziende del settore media, università che lanciano i propri campionati, esporters che diventano personaggi dello spettacolo, società sportive che si attrezzano per competere sui campi virtuali dei titoli più famosi e personalità dello sport che investono nel mondo dei videogame. Insomma, di tutto e di più.

Una cosa però ancora mancava: la partnership tra ambiti ludici affini ma non del tutto comunicanti. Ebbene, da qualche giorno è arrivata anche quella.

La notizia giunge in parte dal Brasile e in parte dall’Isola di Man, ovvero dalle sedi delle due società coinvolte. Sul versante sudamericano c’è Furia, il team co-fondato dal professionista “carioca” di poker André Akkari, che dopo i recenti successi ottenuti nelle competizioni internazionali di Counter-Strike: Global Offensive ha deciso di espandere la propria visibilità in altri ambiti. Dall’altra c’è la più grande pokeroom online al mondo, PokerStars, della quale lo stesso Akkari è uno degli Ambasciatori e che non ha mai nascosto la propria attenzione per gli eSports.

Se da un lato è abbastanza ovvio che il trait d’union di questa operazione sia lo stesso player brasiliano, dall’altro è altrettanto evidente che tra eSports e poker esista da tempo un file rouge, un collegamento tra due primi attori del mondo del gaming. “Fratelli diversi” potremmo azzardare a definirli, adattando un po’ quanto dichiarato dallo stesso Akkari dopo l’annuncio dell’accordo: “Il poker è un elemento integrante del DNA di Furia. In fondo, si tratta di fare la scelta migliore sul momento per ottenere risultati nel lungo periodo. Questa partnership è un passo naturale verso quell’ampliamento che ci porterà oltre gli eSports”.

Un ampliamento che significa visibilità trasversale all’interno delle community e che vale per entrambi i termini del binomio. D’altra parte PokerStars non è nuova a operazioni nel settore degli eSports. Alcuni anni fa, la pokeroom dell’Isola di Man ha investito nella squadra di un altro famoso poker player con un background esportivo: Betrand Grospellier che per anni è stato un forte giocatore di Starcraft prima e di Hearthston poi nel Team Liquid. Non è un caso che il francese sia diventato un professionista di PokerStars prima di passare, all’inizio di quest’anno, tra le fila di GGPoker.

Ma ad accumunare poker e eSports c’è anche un altro aspetto: quello della passione e della dedizione necessaria a diventare giocatori di livello, magari dei professionisti. Un elemento quasi “caratteriale” di queste due discipline e che Rebecca McAdam-Willets, Associate Director of Public Relations di PokerStars, ha condensato nel suo intervento: “Il team Furia si impegna molto, ha un approccio professionale nella ricerca continua del miglioramento. Questo approccio, e in generale l’ethos dell’intera organizzazione, è molto in linea con quello che cerchiamo in PokerStars. Sarà emozionante vedere quanto questa partnership porterà in dote alle rispettive community e come, insieme a un team così impegnato, riusciremo ad avvicinare al gioco un nuovo pubblico”.

I dettagli del deal non sono ancora stati resi noti, ma è già evidente lo scambio di visibilità e di brand, come appare in questo video:

Foto: il team Furia di CS:GO (credits SporTV.com – Globo)

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