Il divorzio tra Electronic Arts e FIFA, cioè la Fédération Internationale de Football Association (l’organo internazionale che gestisce il calcio), di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi, sembra aver imboccato una strada senza ritorno.
Per ora non ci sono conferme ufficiali da alcuna delle parti, ma la notizia sta circolando freneticamente in rete. A diffonderla per primo è stato il sito di informazione VideoGameChronicles che dichiara di aver ricevuto informazioni direttamente da una fonte interna ad Electronic Arts, rimasta anonima.
La “soffiata” fa riferimento a un meeting aziendale tenutosi a fine novembre 2021, nel quale il CEO Andrew Wilson ha dichiarato che il marchio FIFA “è stato un ostacolo” per i progetti espansivi dell’intero franchise.
Wilson ha ammesso che nei 30 anni di collaborazione ci sono stati molti vantaggi reciproci, soprattutto in termini economici. Ma da qualche tempo quella collaborazione si è trasformata in una serie di limitazioni per il publisher.
I primi segnali di frattura sono iniziati nell’ottobre scorso, quando le trattative tra EA e FIFA sono andate in stallo per un problema economico. L’organo regolatore del calcio aveva infatti chiesto 2,5 miliardi di dollari per concedere al publisher l’utilizzo del brand per i successivi 10 anni. Il doppio rispetto all’accordo precedente, decisamente troppi soldi secondo Wilson.
Anche perché il CEO si è visto respingere le richieste di ampliamento delle opzioni di gioco: “I nostri giocatori ci chiedono nuove modalità di gioco che vadano oltre l’11v11 e anche diversi tipi di gameplay. Vi dirò, è complicato far accettare alla FIFA i cambiamenti, perché dicono che la nostra licenza copre solo alcune categorie”.
E poi c’è anche la questione sull’inserimento di sponsor, come Nike che sarebbe disposta ad essere presente “in-game” “ma siccome la FIFA ha un accordo con Adidas, noi non possiamo chiudere quel deal“.
I problemi sono dunque parecchi e fanno pensare realmente che il nuovo matrimonio non s’ha da fare.
Ciononostante Wilson vede questo scenario in ottica positiva. “…Se non ci accordiamo, se quindi dovessimo ribattezzare il nostro brand e prendere il controllo di questo ecosistema calcistico globale che stiamo per costruire, probabilmente genereremo più entrate, avremo più fan e più attaccamento al brand da parte del pubblico“.
FIFA23 potrebbe quindi essere l’ultimo capitolo della decennale saga, ma non del videogame che ovviamente rimane proprietà di Electronic Arts.
Al tempo stesso è possibile immaginare che la Federazione Internazionale non voglia rinunciare ad un “gettone” così ricco e che richiede così poco sforzo. Anche perché potrebbe esserci qualche altro publisher interessato.
Sempre sul finire dello scorso anno, un accenno di interesse è arrivato da 2K Sports, publisher specializzato nei videogame sportivi (NBA 2K, PGA Tour 2K, eWWE 2K). Il presidente Strauss Zelnick ha dichiarato: “Questo potrebbe essere un grande passo avanti per noi… non ci siamo mai concentrati sul calcio finora. Altro al momento non posso dire“. (fonte fantamster.it)
Da allora, però, 2K non si è più fatta sentire.
Ne approfittiamo per ipotizzare un altro scenario. Visto il fallimento di eFootball, Konami potrebbe farsi avanti per avere UFL, magari in join venture con Strikerz Inc che tutto sommato non è ancora un colosso tra i publisher, e finalizzarlo. A quel punto non sarebbe impensabile stringere un accordo con la federazione calcistica per lanciare sul mercato il nuovo FIFA.
Azzardato? Forse, ma questa è un’operazione che accontenta tutti, compresi gli appassionati che riavrebbero così un’alternativa all’e-calcio targato EA.
Immagine di testa credits EA Sports
Fonte traduzione: www.gametimers.it