Da più di due mesi, il settore dei picchiaduro si è arricchito grazie a una new entry: MultiVersus.
Sviluppato da Player First Games sulle I.P. di Warner Bros (publisher del gioco) relative a personaggi di fumetti, cartoni animati e film, MultiVersus è uscito in open beta il 26 luglio scorso. Il 15 agosto il publisher ha rilasciato la prima stagione, pur rimanendo il videogame in fase di test collettivo.
In mezzo a queste due date, c’è stato anche il battesimo del competitivo per il nuovo videogame, avvenuto alle Evolution Championship Series (EVO) di Las Vegas dal 5 al 7 agosto.
Ma prima di analizzare il risultato di quel test come eSport, inquadriamo un po’ meglio MultiVersus.
Come detto, si tratta di un nuovo fighting game o “picchiaduro”. Appartiene cioè alla categoria di cui fanno parte mostri sacri dei videogiochi competitivi quali Tekken, Street Fighter e Mortal Kombat, ai quali per ora di certo non può essere avvicinato in termini di numeri e fama.
Ma le potenzialità per diventare un titolo popolare ci sono. Lo dimostra il fatto che MultiVersus è già nella top 10 dei videogiochi su Stream, con una community stimata in 5 milioni di giocatori (fonte afkgaming.com).
Il punto di forza di MultiVersus sta soprattutto nell’enorme familiarità di cui godono i suoi personaggi. Giusto per fare qualche nome, ci sono i supereroi (Batman, Superman, Harley Queen), i protagonisti di famosissimi fumetti e animazioni (Tom&Jerry, Bugs Bunny, Taz, Scooby-Doo, Il Gigante di Ferro, il LeBron James di Space Jam 2) e anche qualche figura legata al mondo anime. Insomma, un’ampia gamma in grado di soddisfare passioni, ricordi e un pizzico di identificazione.
Qualcuno ha definito MultiVersus un “clone di Smash Bros“, altro grande fighting game dal passato glorioso. Forse è vero, ma se non altro MultiVersus ha il vantaggio di essere disponibile su PC, Xbox e PlayStation mentre Smash Bros rimane ancorato a Nintendo Switch.
E poi c’è l’intenzione dichiarata di farne un eSport. Anche perché MultiVersus ha dimostrato, pur essendo di essere ancora in fase test, di possedere un livello di lag molto più basso degli altri giochi:
Questo è un fattore chiave per poter puntare al settore degli eSports e, di conseguenza, per ampliare la popolarità del videogame. Resta tuttavia da settare al meglio il bilanciamento del gioco, perché con così tanti personaggi disponibili il “meta” è sempre all’opera per trovare qualche “bug” da sfruttare!
E’ successo anche all’EVo dove però MultiVersus ha fatto vedere la sua adattabilità generale alla competizione.
Un po’ forse per il gusto della novità e un po’ per il prizepool da $100.000, al torneo di MultiVersus hanno preso parte 212 team da due giocatori. Le ultime 32 coppie sono andate in the money, obiettivo raggiunto dai “top fighter” James “VoiD” Makekau-Tyson/Tyrell “NAKAT” Coleman. Niente da fare invece per il campionissimo di Mortal Kombat, Dominique “SonicFox” McLean, out prima della zona a premi.
VoiD e NAKAT sono poi riusciti a raggiungere la finale del Winner Bracket, dove però Rosej/mirrorman li hanno battuti per 1-3. La stessa sfida ha caratterizzato la finalissima, dopo che Void e NAKAT sono riemersi dal Loser Bracket.
Profetiche le parole di Coleman prima della serie Bo5 che ha assegnato il titolo: “Voglio battere il meta di Bugs e Welma“. In effetti, la combo tra il “coniglio” e l'”intelligentona” di Scooby Doo era sembrata fino a momento quasi imbattibile. NAKAT ha usato a sorpresa Wonder Woman, personaggio da tutti considerato un flop che si è rivelato invece decisivo per ribaltare la situazione.
Sull’altro fronte, VoiD ha usato Tom & Jerry, coppia “difficile da gestire” ma potentissima nella mani di un top player. Così è stato: 3-2 finale per VoiD e NAKAT che hanno vinto il primo torneo EVO di MultiVersus.
Alla fine della competizione è apparso chiaro che il gioco ha ancora bisogno di fixing. Le correzioni sono già iniziate e, molto probabilmente, il titolo che verrà proposto all’EVO 2023 sarà molto diverso da quello visto quest’anno. Ma già adesso MultiVersus ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche per diventare un eSport seguito e con un meta che è ben lontano dall’essere risolto.
Immagine di testa credits Warner Bros