C’è vento di novità in casa Electronic Arts, soprattutto per quanto riguarda la politica nei confronti delle piattaforme di gioco e di incontro per le community.
La prima riguarda il cambio di nome di Origin, la piattaforma di proprietà dell’azienda con sede a Redwood City in California, che adesso diventa EA Desktop App. Denominazione a parte, le novità del client riguardano soprattutto il potenziamento del servizio in termini di velocità e soprattutto l’integrazione con Steam e l’inclusione di EA Play in Xbox Game Pass Ultimate.
Sul primo punto, che è un ovvio miglioramento a favore degli utenti, si è espresso Michael Blank in un’intervista rilasciata a VentureBeat: “L’app EA Desktop è stata progettata per offrire un’esperienza senza intoppi e socialmente connessa, più rapida per i giocatori. E’ creata per essere più veloce nel far trovare, scaricare e avviare i giochi rispetto a prima. Questa mossa si allinea alla strategia di ottimizzare l’esperienza di gioco degli appassionati quando si tratta dei nostri titoli”. Il Senior Vice President di EA ha poi aggiunto: “se offri un’esperienza di gioco simile su più dispositivi diversi, è importante poter consentire a quei giocatori di giocare insieme”, con riferimento all’intenzione di potenziare il cross-play.
Il secondo punto, cioè quello relativo all’integrazione con altre piattaforme di gioco, è più una sorpresa. Non è un segreto, infatti, che più di un publisher abbia puntato nel tempo a rendersi indipendente da piattaforme “aperte”, Steam su tutti. Nel caso di EA, con il lancio di Origin avvenuto nel 2011, tutta una serie di titoli (Battlefield 3 e Battlefield 4, Need for Speed: The Run, The Sims 3, Simcity e Mass Effect 3) sono spariti da Steam, creando una certa tensione tra il publisher e Valve, l’azienda che ha sviluppato la piattaforma.
Adesso Electronic Arts fa marcia indietro. La spiegazione sul cambio di strategia arriva nuovamente dalle parole di Blank: “Una delle cose che apprezziamo è la democratizzazione del gioco, ovvero: come permettere a più persone di giocare? E come fare per renderglielo facile? E’ proprio quello che stiamo facendo portando i nostri giochi su Steam. Poco importa che in passato ci fossimo o no, io guardo al futuro. E quello che penso oggi è che siamo più forti e più sani. E che stiamo rispondendo più efficacemente alle esigenze dei nostri giocatori di quanto abbiamo mai fatto, e Steam fa parte di questo progetto”.
Chiarissimo: in un settore, come quello dei videogiochi che si praticano sempre più online, la chiusura dei confini non fa bene a nessuno. Blank ha infatti parlato anche di “portare più abbonamenti a più piattaforme in futuro” tra gli obiettivi dell’azienda. E su questo punto ha fatto capolino il nome di Nintendo Switch: “ci sono giochi fantastici su quella piattaforma, e prevediamo di portarne altri nel tempo” ha detto Blank alludendo al fatto che EA si è impegnata a rilasciare più titoli su quella piattaforma il prossimo anno. “Penso che, se ci sono opportunità per noi di portare il nostro abbonamento e un portafoglio ancora più ampio su Switch, lo faremo. Esploriamo continuamente queste possibilità con i nostri partner come Switch, Steam, Epic, Xbox o Sony. Vogliamo essere dove sono i giocatori. Quindi, anche se non ho nulla da annunciare in merito, prevedo che continueremo a portare sempre più giochi su Switch… Crediamo che saremo più forti insieme. E più barriere possiamo abbattere, meglio è“.
Nell’ottica aziendale, EA Play è destinato ad imitare gli “…attuali media di intrattenimento, dove ho un accesso e con quello posso giocare da qualunque piattaforma. Queste cose non accadranno dall’oggi al domani. Dal punto di vista tecnologico, le difficoltà sono moltissime, ma già solo tessere questa tela tra piattaforme è una prima sfida”.
Un cambio di rotta davvero importante per un’azienda di videogiochi che è sempre stata molto orientata verso il marketing aggressivo (e il profit) e che ora invece pone un’attenzione specifica alle esigenze degli utenti.
Foto di testa: Michael Blank (credits EA)