Sono passati 22 anni da quando gli appassionati di videogame d’azione hanno vestito per la prima volta i panni di Max.
Il riferimento è a Max Payne, titolo sviluppato da Remedy Entertainment e pubblicato nel 2001 da Gathering of Developers per Microsoft Windows. Nei primi mesi dell’anno successivo, il videogioco è uscito anche per PlayStation 2 e Xbox grazie all’adattamento realizzato da Rockstar Games.
Ma che tipo di videogame è Max Payne?
IL GAMEPLAY
Max Payne è un classico TPS (Third Person Shooter), ovvero uno “sparatutto in terza persona”. Con questa definizione vengono indicati quei videogame dove la visuale del giocatore (cioè la telecamera) è posizionata dietro al protagonista.
La caratteristica che accomuna quasi tutti i titoli di questo genere è l’azione costante. Il protagonista affronta i livelli sparando a più non posso, mentre (se le cose vanno bene) amplia poco per volta il suo equipaggiamento. Il finale di solito è una sfida contro un grosso gruppo di nemici sul quale l’eroe, ormai dotato di un discreto arsenale, deve scatenare una vera e propria cascata di proiettili.
Non sono però questi fattori che hanno decretato il successo di Max Payne. La caratteristica peculiare di Max Payne è infatti il Bullet Time, cioè la capacità del giocatore di vivere l’azione al rallentatore, mantenendo la mira in tempo reale. Max Payne è stato uno dei primi videogiochi a sfruttare questo slow motion ispirato al cinema orientale, in particolare alle opere di John Woo, e reso celebre da Matrix.
LA NARRAZIONE
Altro punto di forza di questo videogioco è la narrazione, merito dello sceneggiatore finlandese Sam Lake. Max Payne è un racconto noir il cui protagonista, un agente sotto copertura, si trova ad investigare e ad affrontare l’organizzazione criminale responsabile dello spaccio di Valchiria (una potente droga) e dell’omicidio della sua famiglia.
L’avventura è divisa in tre “Parti”, ognuna delle quali prevede un “Prologo” e diversi “Capitoli” che costituiscono i livelli del gioco. Altra cosa interessante sono le cutscene che in Max Payne diventano un racconto a fumetti, in stile graphic novel. La voce narrante è quella del protagonista che racconta l’avventura a posteriori, cioè una volta conclusa. Per dare più enfasi alla narrazione, lo sceneggiatore usa un linguaggio pomposo che potremmo definire quasi un epico moderno. Il doppiaggio italiano, inoltre, era straordinariamente qualitativo per l’epoca.
IL SUCCESSO DEL VIDEOGAME E IL CINEMA
Max Payne ottiene da subito grande successo, sia a livello di pubblico che di critica. La rivista PC Gamer lo elegge subito gioco dell’anno. Gli abiti di Max sono esposti al Museo della Scienza di Londra e nel 2017 il Museo Finlandese dei Giochi (Suomen Pelimuseo) lo colloca fra i primi cento giochi classici del Paese.
Nel 2003 arriva il primo sequel, Max Payne 2: The Fall of Max Payne. Nel 2012 esce il terzo ed ultimo capitolo dell’avventura, Max Payne 3.
Alla luce di questi risultati, la 20th Century Fox decide di acquistarne i diritti per l’adattamento cinematografico che esce nel 2008 con il titolo Max Payne. La pellicola, diretta da John Moore e con Mark Wahlberg nei panni del protagonista, è un mezzo disastro. Viene stroncata da tutti, critici e fan del videogame, nonostante gli incassi al botteghino superino gli 80 milioni di dollari a livello mondiale.
Infine, il 6 aprile 2022 Remedy Entertainment annuncia l’intenzione di realizzare due remake. Si parla di Max Payne e di Max Payne 2 per PC, PlayStation 5 e Xbox Serie X e S, grazie ad un accordo con Rockstar Games che detiene i diritti della serie.
I dettagli al riguardo sono però ancora pochi. Sappiamo solo che i giochi saranno pubblicati in un pacchetto unico e che l’opera di remake verrà trattata come una produzione tripla A sfruttando il motore grafico utilizzato anche per Quantum e Control (Northlight Engine). Comunque sia, la data di uscita sembra essere ben lontana.