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Tra i grandi nomi che hanno fatto la storia dei videogame competitivi, un posto speciale è occupato da Johnathan “Fatal1ty” Wendel.

Nato il 26 febbraio 1981 a Kansas City (Missouri, Stati Uniti), Johnathan Wendel appartiene infatti a quel gruppo di pionieri che hanno posto le basi per lo sviluppo futuro degli eSports. Parliamo di Dennis “Thresh” Fong, Patrik “F0rest” Lindberg, Christopher “GeT_RiGhT” Alesund, Griffin “shaGuarBenger, Jang “Moon” Jae-Ho e “Daigo” Umehara, giusto per citare i più conosciuti.

Tutti loro si sono affermati in un periodo in cui i tornei di videogiochi erano ancora in fase embrionale e si svolgevano quasi esclusivamente dal vivo negli Internet Cafe o in sale appositamente adattate per ospitare qualche decina di giocatori collegati in LAN. L’eSport (termine coniato in seguito) era allora rappresentato quasi del tutto da tre tipologie di giochi: “strategici in tempo reale” (Warcraft, Starcraft), “picchiaduro” (Tekken, Street Fighter) e “sparatutto” (Quake, Doom e il primo Counter-Strike).

Insieme a Fong, Lindberg, Alesund e Benger, Johnathan Wendel rientra in quest’ultima categoria. A differenza degli altri, però, la sua presenza nel competitivo è stata una vera forza trainante nella prima ondata di sparatutto competitivi in Occidente, tanto che lo si può considerare il giocatore più importante uscito dagli Stati Uniti in quel periodo.

Johnathan “Fatal1ty” Wendel (credits obsoletegamer.com)

Gli anni d’oro di Fatal1ty vanno dal 2000 al 2006 e coprono una serie di titoli first-person shooter che comprendono Quake, Painkiller, Doom, Unreal Tournament, Alien vs Predator e anche un pizzico di Counter-Strike.

L’anno che segna l’esordio di Wendel nel competitivo di livello internazionale è il 1999. L’allora 18enne del Missouri si piazza terzo nel torneo di Quake III Arena, organizzato a Dallas dalla Cyberathlete Professional League. E’ solo l’inizio, ma è sufficiente per dargli la spinta a continuare. Un anno dopo, il nickname Fatal1ty ha già fatto il giro del mondo.

Nel 2000 vince quasi tutto nell’ambito di Quake III Arena. Conquista 6 primi posti e un argento, per un totale di quasi 95mila dollari: davvero tanti soldi per un esporter di quel periodo! La ciliegina sulla torta è il titolo mondiale conquistato a Seul.

L’anno successivo si ripete con altri 5 podi (2 vittorie, 2 secondi posti e una semifinale) di Quake e un titolo mondiale, ma questa volta è quello di Alien vs Predator 2.

I due anni successivi costituiscono invece un periodo di transizione. Fatal1ty, dopo aver fallito la qualificazione ai World Cyber Games 2002 di Quake, decide infatti di passare ad Unreal Tournament. Con il titolo di Epic Games, si porta a casa il CPL Winter di Dallas.

La ricerca di nuovi ambiti competitivi si intensifica nel 2004. Quell’anno va a segno con tre videogame diversi: Painkiller, Counter-Strike e Doom 3. E’ però con quest’ultimo che si toglie la soddisfazione più grossa, vincendo il QuakeCon di Grapevine (Texas) per un primo premio da 25mila dollari.

Complessivamente, il trienno 2002-2004 si conclude con altri 55mila dollari incassati. Non male, ma niente in confronto al 2005, l’anno della gloria definitiva.

L’attenzione di Fatal1ty si sposta su Painkiller, dove l’americano si scontra spesso con la concorrenza di uno dei più famosi esporter italiani, Alessandro “Stermy” Avallone. Wendel lascia il segno in tutto il mondo (Brasile, Spagna Svezia, Turchia, Singapore, Cile), raccogliendo 3 ori, 4 argenti, un bronzo e 2 quarti di finale. Il 2005 si conclude con la vittoria nel mondiale di Painkiller organizzato a New York (Stermy sarà 3°) che gli frutta 150mila dollari e fa lievitare il totale stagionale a quota 231.000.

Alessandro “Stermy” Avallone (credits ilsole24ore.com)

L’attività di esporter si conclude nel 2006. A 25 anni, Johnathan Wendel comincia ad avere altri obiettivi, anche se legati al mondo dei videogame e della tecnologia, e decide di mettere da parte il professionismo videoludico. Non prima, però, di aver realizzato altri 5 in the money (3 secondi posti), tutti con Quake 4. Nelle sue casse entrano altri 20mila dollari che portano le sue vincite in carriera a un totale di $458.700 vinti con 7 giochi diversi. Un record, questo, che è durato fino al 2013 quando è stato battuto dal campione di StarCraft Lee “Jaedong” Jae-dong.

Conclusa la carriera agonistica, Fatal1ty è diventato un imprenditore nel settore del gaming. Ha creato una linea di prodotti hardware e accessori per videogiochi che portano il suo nome. Questi includono mouse, tastiere, cuffie e altri dispositivi progettati per migliorare le prestazioni dei giocatori.

Nonostante abbia smesso di competere a livello professionale, Fatal1ty rimane una figura amata nel mondo del gaming e ancora in grado di influenzare la comunità attraverso le sue attività imprenditoriali e il suo contributo alla crescita del settore dei videogiochi.

Immagine di testa: Johnathan “Fatal1ty” Wendel (screenshot from Remarkable Gamers – Fatal1ty – The Legend of Gaming)