Ubisoft ha da poco presentato Assassin’s Creed Shadows, ovvero l’attesissimo capitolo della saga ambientata nel Giappone feudale che era stato annunciato tempo fa come Codename Red.
Il cinematic trailer del titolo svela i due protagonisti del gioco, il famoso samurai di origini africane Yasuke e la shinobi Naoe. Gli altri elementi importanti per tutti gli appassionati sono la data di uscita, prevista per il 15 novembre 2024, e le diverse edizioni in preorder, a partire da quella standard che per console avrà un prezzo di 79.99 euro.
Il publisher ha inoltre dichiarato che i protagonisti avranno due stili di gioco diversi – presumibilmente uno per il combattimento corpo a corpo e l’altro per le meccaniche stealth – e che le stagioni influiranno sul gameplay. Vedremo inoltre alcune meccaniche di esplorazione rinnovate che permettono di creare una rete di spie e di alleati con abilità diverse. Del gioco vero e proprio però non si è ancora visto nulla e dovremo aspettare l’Ubisoft Forward del 10 giugno.
Eppure, nonostante la scarsità di informazioni, Assassin’s Creed Shadows ha già scatenato accese polemiche a causa della scelta “woke” dei protagonisti.
Se da un lato è vero che Yasuke è un personaggio storicamente esistito e che potrebbe aiutare il gioco a differenziarsi da Ghost of Tsushima, è anche vero che rompe la tradizione della saga di Assassin’s Creed di avere un protagonista sì di fantasia ma anche inserito completamente nel contesto culturale in cui è ambientato il gioco.
Questa polemica è accompagnata da un “reveal” a sorpresa. Un ex designer che sembra aver lavorato alle fasi embrionali di Shadows (ormai quasi dieci anni fa) avrebbe infatti svelato alcuni retroscena della produzione.
In sintesi, il canovaccio originale della narrazione di Shadows ruotava maggiormente attorno a Nobunaga, Hideyoshi, Ieyasu e a un monaco di nome Yamauchi Taka. Quest’ultimo, allievo di Hattori Hanzo e continuatore della tradizione di adottare nomi di origine ornitologica (taka in giapponese significa anche falco), era pensato come personaggio principale, incaricato di recuperare la Spada dell’Eden.
L’attuale scelta dei protagonisti, con le evidenze di questa sceneggiatura cestinata, sembra quindi più una manovra commerciale piuttosto che una vera e propria decisione creativa. Ubisoft avrebbe puntato su un protagonista africano e una protagonista femminile proprio per creare rumore attorno al titolo e di conseguenza aumentarne l’esposizione mediatica, senza dover investire capitali immensi in operazioni pubblicitarie.
Come insegna la Disney degli ultimi anni.