Pochi giorni fa Sony ha annunciato il lancio di PlayStation 5 Pro, che sarà disponibile dal 7 novembre, con una breve presentazione, chiara e concisa.
Rispetto alla versione standard, la versione Pro dell’ultima console Sony avrà una GPU nettamente potenziata. 67% in più di unità di calcolo, memoria RAM più veloce del 28% e un rendering aumentato del 45%. Il tutto per offrire un’esperienza di gioco più fluida. Vanterà inoltre un Advanced Ray Tracing, cioè un sistema che permette una gestione più dinamica degli effetti luce, 2-3 volte più veloce rispetto a quello di PlayStation 5.
Infine, la versione Pro avrà un hardware di upscaling guidato dall’intelligenza artificiale. Si chiama PlayStation Spectral Super Resolution (in breve PSSR) e, sulla base dell’analisi di immagini pixel per pixel, potrà aggiungere dettagli su schermo per aumentare la risoluzione del gioco, rendendo superflua l’odierna scelta fra la modalità grafica e la modalità prestazioni.
PlayStation 5 Pro all’uscita costerà 799.99 euro in versione digital only. Altri 120 euro servono se si vuole acquistare il lettore disco, e un’altra trentina sono per lo stand verticale.
I PROBLEMI DELL’ANNUNCIO
Il primo scoglio dell’annuncio di PlayStation 5 Pro è sicuramente il prezzo, che full gadget si aggira sui 950 euro. E’ decisamente troppo alto, soprattutto se si considerano le premesse.
La nona generazione, nata nel caos del covid, ha registrato un problema di inversione di marcia per quanto riguarda il “we believe in generations” di Sony, perché l’azienda ha scelto di puntare su una serie di esclusive crossgen decisamente più marcata del previsto. Infatti, se il parco titoli non è così esiguo come può essere percepito dal pubblico, è anche vero che quelle dedicate a PlayStation 5 non sono poi così tante. Parliamo di Returnal, Ratchet & Clank: Rift Apart, Demon’s Souls Remake, il DLC di Horizon Forbidden West, Marvel’s Spiderman 2, Astro Bot e pochi altri.
Anche durante la presentazione di PlayStation 5 Pro sono stati mostrati molti titoli remastered (The Last of Us 2 Remastered), crossgen (Gran Turismo 7) o addirittura della scorsa generazione (Control).
Viene quindi da chiedersi se questa Pro fosse davvero necessaria; se i problemi di framerate e fluidità che promette di risolvere per il parco titoli pre esistente, saranno risolti anche sui titoli futuri (uno su tutti: GTA6), e se sì, per quanto tempo. Sono dubbi più che leciti a fronte di un investimento che permetterebbe di comprare due PlayStation 5 standard o una PlayStation 5 standard e una Xbox!
A nostro avviso, la scelta di acquistare PS5 Pro solo per giocare meglio a titoli già giocati non è così scontata.
Dopo un PlayStation VR 2 poco supportato, un PlayStation Portal molto criticato e il clamoroso fallimento in tempi record di Concord, Sony sembra sempre più in difficoltà nell’interpretare quello che la sua clientela desidera e nel realizzare che non gode più della stima incondizionata che il pubblico aveva durante la scorsa generazione.
Immagine di testa credits Getty Images