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In questi giorni Konami Digital Entertainment è sulla bocca di tutti coloro che seguono gli eSports. Vuoi per il lancio di Pro Evolution Soccer 2022 – ammesso che il nome del videogame calcistito rimanga questo – vuoi per il “caso Antoine Griezmann“. Un caso che, purtroppo, macchia l’immagine del nazionale francese.

Facciamo un passo indietro. Più o meno a un mese e mezzo fa, poco prima che l’Europeo di calcio prendesse il via, quando il publisher nipponico ha offerto al campione francese di diventare ambassador di Yu-Gi-Oh! Trading Card Game.

Un connubio apparentemente perfetto, che unisce un calciatore di fama mondiale con la passione per gli anime e uno dei giochi di carte collezionabili più longevi e diffusi, del quale Konami è editore, anche nella versione videogame.

Fino a qui tutto bene. La settimana scorsa sono però emersi due video nei quali Griezmann e il compagno di squadra in nazionale e nel Barcellona, Ousmane Dembélé, prendono in giro persone di origine asiatica. L’episodio sarebbe accaduto durante il tour del Barcellona in Giappone nel precampionato 2019-20. I due giocatori avrebbero evidenziato con sfottò vari la scarsa abilità del personale dell’hotel inviato a riparare il televisore della stanza, che Griezmann e Dembélé stavano utilizzando per una partita di PES.

I video ora sono stati bloccati, per cui non è possibile essere più precisi. Poco cambia, perché la frittata, cioè l’accusa di comportamento razzista, è fatta.

Konami ha immediatamente preso provvedimenti annullando il contratto con Griezmann, attraverso un comunicato ufficiale: “Konami Digital Entertainment crede, come fa tutto lo sport, che la discriminazione di qualsiasi tipo sia inaccettabile. In precedenza avevamo annunciato Antoine Griezmann come il nostro Yu-Gi-Oh! content ambassador, tuttavia alla luce dei recenti eventi abbiamo deciso di rescindere il contratto. Per quanto riguarda il nostro franchise eFootball PES, chiederemo all’FC Barcelona di spiegare i dettagli di questo caso e le sue azioni future”. (fonte esportsmag.it)

L’azione del publisher giapponese ha poi avuto effetti secondari, ancora più pesanti. L’amministratore delegato della società giapponese Rakuten, principale sponsor del Barcellona, ha immediatamente chiesto spiegazioni alla società di calcio.

A questo punto, secondo quanto riportato da esportsmag.it, Griezmann avrebbe replicato via Twitter: “Mi sono sempre impegnato contro ogni forma di discriminazione. Da un paio di giorni alcune persone vogliono farmi passare per un uomo che non sono. Respingo completamente le accuse contro di me e mi scuso se ho offeso i miei amici giapponesi“.

Anche Dembélé ha cercato in qualche modo di difendersi, specificando che in effetti “Tutto ha avuto luogo in Giappone, ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi parte del pianeta ed avrei utilizzato la stessa espressione. Non era mia intenzione bersagliare una comunità. Sono solito utilizzare questo tipo di espressione con i miei amici indipendentemente dalle loro origini“. (fonte gametimers.it)

Basteranno queste difese? Staremo a vedere, anche perché la patata “bollente” tocca anche il Barcellona, nei guai con Rakuten ma anche con Konami stessa, partner del team spagnolo dal 2016 per Pro Evolution Soccer.

Foto di testa: Antoine Griezmann ai recenti Campionati Europei di calcio (Getty Images)