Tencent è sempre più nell’occhio del ciclone. Il colosso cinese dell’intrattenimento virtuale (possiede il 100% di Riot Games e di Supercell) e dei sistemi di messaggistica/social (WeChat), dopo i problemi avuti negli USA con l’amministrazione Trump si trova adesso a “fare i conti” con l’India.
Il pomo di quest’ultima discordia è il videogame, nonché eSports gettonatissimo, PUGB (PlayerUnknown’s Battlegrounds) Mobile che il governo di Nuova Delhi ha proibito sul territorio nazionale alcuni mesi fa. Del fatto che il battle royale non fosse visto di buon occhio in India e in altri Paesi del continente asiatico (Nepal, Iraq, Giordania, Pakistan, e Afghanistan) abbiamo parlato alcune settimane fa. L’accusa è quella di essere un videogioco dai contenuti troppo violenti e quindi potenzialmente dannoso per le società dei Paesi che lo hanno bannato, ma nel caso dell’India è difficile non pensare anche ad una motivazione politica. PUGB, infatti, è stato inserito nella lista nera insieme ad altre 200 applicazioni tutte cinesi, in un momento di particolare tensione diplomatica tra India e Cina che, nel settembre scorso, è quasi sfociata in uno scontro militare aperto nella Valle di Galwan.
Tencent, che è tra i publisher della versione per mobile del videogioco creato da PUBG Corporation, si trova così al centro dello scacchiere politico che Pechino e Nuova Delhi si giocano sul confine himalayano, dopo essere passata sotto le forche caudine della battaglia economica che gli Stati Uniti di Donald Trump hanno dichiarato alla Cina. E adesso Tencent si deve anche leccare le ferite.
Secondo un report di Inside Sport, il danno economico dovuto al ban di PUBG equivarrebbe a 34 miliardi di dollari. Una colpo in grado di scuotere anche un gigante come Tencent e destinato a ripercuotersi anche su tutte le aziende del gruppo cinese o collegate al titolo in questione. Per questa ragione PUBG Corporation ha deciso di rimuovere Tencent come punto di riferimento per il mercato indiano, e di sostituirla con PUBG India, società che è stata regolarmente registrata a Nuova Delhi. Tuttavia, l’approvazione del Governo indiano è per ora in stand by in attesa del parere del MeitY, il Ministero dell’Elettronica e della Tecnologia locale.
Le cose adesso potrebbero cambiare per Tencent con l’imminente ingresso di Joe Biden alla Casa Bianca, anche se va detto che il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha già storto il naso di fronte agli accordi economici “separati” tra Europa e Cina. Per il momento, la numerosa community indiana di PUBG non può far altro che sperare.