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La stagione 2021 di Fortnite non sembra essere iniziata sotto i migliori auspici. Al contrario, nell’ambiente dei giocatori si vocifera già di un possibile crollo del gioco e addirittura della sua scomparsa dal mondo esportivo. La ragione è duplice.

Da un lato c’è un po’ “di stanca” da parte dei giocatori. Nonostante Fortnite stia ricevendo nuovi contenuti, il suo meta sembra ormai consolidato in una forma non particolarmente divertente da giocare e gli strascichi di questa pesantezza si fanno sentire soprattutto su chi gioca in maniera competitiva. Su questi ultimi, inoltre, grava la notizia che la stagione appena iniziata sarà contraddistinta da un forte calo dei denari in palio per i tornei.

E’ lo stesso publisher, Epic Games, a confermare che il 2021 vedrà un netto taglio ai montepremi delle varie Cash Cup. La più ricca in programma al momento, passerà da 3.000 dollari a 600 per il vincitore. Secondo Chris “crr” Williams di Fnatic, una vittoria in una trio Cash Cups del 2020 equivarrebbe a cinque vittorie nel 2021.

La news è subito rimbalzata sui social, in particolare attraverso le twittate di Benjyfishy, uno dei top player della scena competitiva attuale di Fortnite. Secondo il pro player, questa situazione rischia di compromettere seriamente la sostenibilità dell’ecosistema competitivo di Fornite. Con pochi soldi in ballo, i giocatori affermati ma ancor di più quelli che stanno iniziando la scalata, saranno disincentivati a grindare tante ore davanti al monitor: “Con i montepremi che diminuiscono costantemente, sarà ancora più difficile per giocatori sconosciuti iniziare a guadagnarsi da vivere con il gioco, il che alla fine li farà smettere di giocare e la scena competitiva inizierà lentamente a spegnersi”. (fonte esportsmag.it).

Se tutto questo verrà confermato nel corso dell’annata, viene davvero da chiedersi quali possano essere le ragione di un tracollo così repentino. La rigidità del metagame non può essere sufficiente a giustificare una ritirata così drastica del publisher dal fronte competitivo. E’ più probabile che siano i numeri stessi del gioco a zoppicare, a causa soprattutto della concorrenza di Call of Duty Warzone. Ma ancora di più pesa l’assenza degli eventi dal vivo, bloccati dalla pandemia per tutto il 2020, che ha impattato pesantemente sulle casse di publisher e sulle aspettative di guadagno dei giocatori. E per ultimo, mettiamoci pure il duello legale che Epic ha avviato contro Apple, a causa del blocco dell’ultima versione di Fortnite sullo store dell’azienda di Cupertino. Questo ha meno a che fare con la scena competitiva, ma di certo ha impattato negativamente sui profitti di Epic e potrebbe anche aver assottigliato il field dei giocatori, se non altro quelli legati alle app “con la mela”, nonostante il buon risultato ottenuto da Fortnite su Galaxy Store.

Di fronte a tutto questo, è naturale che da qualche parte Epic Games abbia dovuto mettere un freno all’emorragia, ma colpire l’elemento competitivo del gioco potrebbe davvero portare alla fine di Fortnite come eSports globale.

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