Se gli eSports crescono, il merito è soprattutto delle figure professionali che operano in questo settore. Tante, diverse, a volte poco visibili ma tutte fondamentali per rendere il mondo degli eSports sempre più attraente per gli appassionati. E anche per chi vuole investire.
Perché nel settore dell’intrattenimento di oggi, lo show offerto dagli eSports calza a pennello. E’ digitale, parla il linguaggio delle nuove generazioni e sta offrendo opportunità di lavoro ai giovani.
Nonostante in Italia ci sia ancora parecchio scetticismo sulle potenzialità di questo settore, il tema del rapporto tra eSports, business e professioni è attuale.
Lo abbiamo affrontato – insieme ad altri argomenti – con Elena “Hevnokat” Coriale che nel mondo degli eSports rappresenta una figura trasversale e una voce alternativa. La sanremese è infatti sia giocatrice che caster di FIFA, l’e-calcio targato EA, e conosce quindi gli eSports come intrattenimento competitivo e come lavoro.
Ed è donna, il che ci permette di capire meglio se questo settore sia realmente inclusivo o se invece ci sia ancora qualcosa da cambiare.
Ciao Elena e grazie per il tempo che ci dedichi. Cominciamo dalla tua storia personale. Qual è il tuo background e come sei arrivata al mondo degli eSports?
Grazie a voi! Per quanto riguarda la formazione scolastica, ho studiato per diventare geometra che rimane ancora oggi la mia professione principale. Allo stesso tempo mi dedico ai videogiochi da quando ho memoria! Ho iniziato da piccolissima, spaziando tra ogni tipo di titolo. Mi sono avvicinata inizialmente agli eSports su titoli quali Call Of Duty, Halo e altri first person shooter. Da qualche anno sono invece passata al competitivo di FIFA, dove ho vinto per due volte consecutive il titolo di Campionessa Italiana della LND eFemminile, nel 2020 e nel 2021, rispettivamente con la casacca della Sicula Leonzio e del Genoa Cfc. In mezzo a tutto questo, mi sono dedicata anche al lato editoriale dei videogame scrivendo articoli e recensioni.
Che cosa ti ha catturato del mondo competitivo dei videogame e che cosa oggi ti affascina ancora?
Di sicuro l’essere molto competitiva ha giocato un ruolo fondamentale: difficilmente riesco ad accontentarmi o adagiarmi! Per questo motivo ho provato a raccogliere ogni guanto di sfida, dall’essere una gamer a diventare caster della eSerie A TIM. La competizione fa parte di me. Penso aggiunga qualcosa in più ad ogni titolo e che incentivi gli appassionati a dare il massimo e a migliorarsi costantemente.
Da esporter a caster di FIFA: è stato un passaggio naturale per te? Che cosa serve per essere un buon caster esportivo?
Quando Pro2Be Esports mi ha parlato della possibilità di partecipare all’evento eSerie A TIM nelle vesti di talent, sono rimasta subito affascinata da questa idea. Essere poi una videogamer e conoscere bene il titolo mi ha aiutata a compiere questo passaggio che non è così scontato: commentare un match competitivo è estremamente difficile perché può sempre succedere di tutto, figurarsi in un videogame dinamico come FIFA. Per questa ragione bisogna conoscere il gioco, le sue meccaniche ed essere sempre pronti a comprendere le strategie adottate dai player e le loro skills.
Il caster è una delle professioni che ha trovato spazio nei tornei di videogame. Ritieni che il mondo degli eSports possa creare nuovi posti di lavoro per i giovani?
Gli eSports rappresentano il futuro per tanti titoli. Ormai c’è possibilità di sfida in ogni gioco e portare i videogame ad alti livelli è decisivo per far crescere il settore e creare nuovi impieghi per i giovani. Le professioni degli eSports oggi sono varie: oltre ai ruoli manageriali e ai pro player, abbiamo i caster, gli analyst, i coach, i content creator, tutte figure indispensabili che vanno valorizzate dando loro l’importanza che meritano.
In Italia il numero degli appassionati di eSports sta crescendo, ma il mondo imprenditoriale sembra essere ancora un po’ refrattario ad investire. Che cosa manca all’eSport italiano per diventare un business vero e proprio?
Gli eSports sono un business a tutti gli effetti, stanno aumentano i fondi e gli investimenti e questo ci fa ben sperare. Riconoscere l’eSport anche da un punto di vista normativo darebbe un ulteriore slancio a questo processo. Questo è un obiettivo da raggiungere perché aumenterebbe notevolmente gli ingaggi e gli investimenti. Inoltre migliorerebbe l’immagine degli eSport agli occhi dei potenziali sponsor e di tutto ciò che gira intorno a questo mondo.
Donne e eSports: qual è la situazione? Pensi che esistano discriminazioni anche in questo settore?
Purtroppo ci sono moltissimi stereotipi da superare. Spesso ci sono persone che giudicano le giocatrici solo in base all’aspetto, altre volte arrivano dubbi sulle nostre capacità. C’è chi ancora pensa che le ragazze non debbano parlare di calcio, chi ci giudica, chi ci ignora: questi sono solo alcuni dei motivi per cui molte ragazze hanno paura di esporsi. C’è ancora tanta strada da fare e muri altissimi da abbattere.
Come vedi il tuo futuro professionale e quali sono i tuoi progetti a breve termine?
Sicuramente continuerò ad essere presente nel mondo degli eSports, sia a livello professionale sia per portare avanti i valori delle donne nel mondo del gaming. Continuerò a giocare ma devo ammettere che ci ho preso molto gusto a commentare, passare dall'”altra parte del campo” è stato davvero molto divertente! Inoltre a breve inizierò il mio percorso su Twitch: è quasi tutto pronto e non vedo l’ora di iniziare!
Sei una giocatrice di FIFA e quindi non possiamo fare a meno di parlare del videogame calcistico di EA: pollice su o pollice giù per l’edizione 2022? Quali cambiamenti vorresti o ti aspetti per FIFA23?
Sinceramente l’edizione FIFA22 mi è piaciuta molto di più di quella precedente. Molto più fluida e gestibile a livello di gioco, anche se ovviamente c’è sempre qualcosa da migliorare, come ad esempio alcuni aspetti legati all’IA, gli schemi e via dicendo. In particolare, mi piacerebbe che venisse valorizzata di più la modalità 2v2 anche sul piano competitivo.
FIFA23 sarà l’ultima edizione del gioco con questo brand, poi inizierà l’era di EA Sports FC. Con le novità targate eFootball e (forse) l’uscita di UFL, pensi si tornerà a parlare di concorrenza vera?
Penso che questo sia un cambiamento molto importante, forse uno dei maggiori a cui abbiamo assistito a livello di brand negli ultimi decenni. È sicuramente il momento giusto per la concorrenza di migliorarsi e proporsi al meglio, anche se sono sicura che ci saranno ancora tante novità da rivelare per quanto riguarda EA SPORTS FC.
Infine, un tuo pronostico sulla fase finale delle FIFAe Nations Series: quali sono i team favoriti e fino a che punto può arrivare la nazionale italiana?
Arrivare alla fase finale delle FIFAe Nations Series significa competere ad un livello altissimo. E’ difficile fare dei pronostici. Da italiana l’augurio è che gli “azzurri” possano arrivare fino in fondo: le potenzialità ci sono tutte, basta vedere l’exploit nostrano nei tornei ufficiali e nel ranking.
Immagine di testa: Elena “Hevnokat” Coriale (credits Elena Coriale/Pro2Be Esports)
Si ringrazia per la collaborazione Roberto Forzano, co-founder Pro2Be Esports