Spesso il talento da solo non basta. Per raggiungere un traguardo importante, qualunque sia l’ambito di riferimento, ci vogliono anche grinta e voglia di risultati. In questo senso, lo sport è un modello da seguire.
Sergej Bubka, oro olimpico e 6 volte primatista mondiale nel salto con l’asta, dice: “Devi avere fame di successi, di risultati, di gloria. Lo sport non è una sfilata, è provarci per davvero con tutto te stesso“. Non lo ha soltanto detto, lo ha fatto. Lo stesso dicasi di un altro campione di atletica leggera, questa volta nostrano. Pietro Mennea ci ha regalato una delle immagini più belle sul rapporto che unisce impegno e desiderio: “La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni”.
Ma se questo vale per uno sportivo, perché non dovrebbe applicarsi anche a chi sta seduto davanti al monitor e ha in mano un joypad? In fondo, grinta e fame di vittoria funzionano bene anche negli eSports.
Lo ha dimostrato pochi giorni fa il protagonista della Final Eight FIFA21 eSerie A TIM, Danilo Pinto che, forse per la comune origine pugliese, in qualche modo ricorda la figura di Mennea. Il 23enne tarantino (Mennea era di Barletta), il 3 giugno scorso ha sorpreso tutti regalando al Benevento Esports uno scudetto alquanto inatteso.
Arrivato alla finale milanese senza un compagno/coach/accompagnatore – unico caso tra gli 8 team presenti – Danipitbull ha iniziato la Final Eight nel ruolo di sfavorito, anche perché al primo turno del Loser Bracket c’era ad attenderlo uno dei potenziali candidati al titolo: Diego “QLASH_crazy” Campagnani del team Milan QLASH.
Ma chi è Danilo “Danipitbull” Pinto?
LA STORIA – Quella dell’esporter tarantino sa di straordinaria (ma sana) passione per i videogame e al tempo stesso di vita reale. A raccontarcela è proprio lui, qualche ora prima dell’inizio della Final Eight.
Danilo Pinto scopre l’e-calcio da bambino, a 8 anni. Comincia con Pro Evolution Soccer (PES) insieme al fratello Mattia, più vecchio di lui di qualche anno, e ad altri parenti. Grazie al videogame, le riunioni domenicali sono una festa, condita dal buon cibo pugliese e dai gol del calcio virtuale.
La sua passione per il pallone è totale perché contemporaneamente gioca anche sui campi in erba vera. Nel Martina Calcio prima e nel Francavilla poi, fino alla Promozione: un discreto livello, con il quale però “non ci campi”. E, infatti, oltre alla doppia versione calcistica c’è anche un Danilo Pinto che lavora per guadagnarsi da vivere. Fa un po’ di tutto: cameriere, fruttivendolo, commesso. Ma gli impegni sono tanti e qualcosa va lasciato andare. A farne le spese è il calcio reale. A 17 anni Danilo Pinto appende le scarpe al chiodo, anche perché nel frattempo ha scoperto FIFA12, la cui scena competitiva è nettamente più ricca di quella di PES.
E’ infatti proprio con il titolo di EA Sports che comincia a prendere forma l’agonista. Anche se non è ancora Danipitbull, Danilo partecipa al suo primo torneo. Raggiunge facilmente la finale, dove però si fa travolgere dall’emozione e così termina secondo. Perché di carattere, nonostante il nickname, Danilo Pinto è una persona sensibile ed emotiva. Per fortuna c’è il fratello Mattia che diventa la sua guida e lo spinge verso l’e-calcio competitivo.
Al termine di una serie di buoni risultati, due anni fa arriva la chiamata dell’Atalanta. Danilo si sposta al Nord e trova lavoro all’aeroporto di Milano (“perché con gli eSports in Italia è ancora difficile guadagnare abbastanza”). E’ pronto a debuttare nella prima edizione della eSerie A TIM, ma il COVID-19 blocca tutto. Sparisce l’accordo con la “Dea” e nel 2020 Danipitbull perde anche l’impiego in aeroporto. In cambio, però, la pandemia lo obbliga a dedicarsi full time all’eSport (quello di FIFA ovviamente). Gioca, streamma, diventa un personaggio riconosciuto e apprezzato dalla community e questo si traduce nella chiamata del Benevento Calcio, attraverso un accordo con l’organizzazione esportiva UT7.
La società professionistica gli affida l’intera stagione del neonato settore di calcio esportivo e Danilo Pinto non la delude. Il resto è storia recente di un successo inaspettato ma cercato in tutti i modi da un ragazzo che dice di “vivere giorno per giorno” ma che ha tanto cuore, piedi ben piantati a terra e grinta da vendere: Danipitbull, forse, significa proprio tutto questo.
LA FINAL EIGHT – Mentre nel Winner Bracket Gabriel “Gabry” Llaho (Genoa) si apre la strada per la finale, prima ai danni dell’Udinese di Riccardo “Dastardly_27” Nordio, poi attraverso le maglie del Cagliari di Francesco “Obrun” Tagliaferro, Danipitbull sfida il campione del mondo in carica. Nonostante lo svantaggio iniziale, sul finire del primo tempo Danilo Pinto pareggia. Nella seconda frazione arriva un rigore – molto discusso dal Milan – che il CR7 del Benevento trasforma. Il resto del match è un assalto confuso di QLASH_Crazy alla porta di Danipitbull, ma il player tarantino resiste fino al triplice fischio. Il primo ostacolo è superato.
Poi è il turno della Fiorentina di Giovanni “GIOVHY69” Salvalaggio, eliminato nel WB dal Cagliari di Obrun. Un altro match difficile che si chiude al 90’ sul punteggio di 1-1. Nei supplementari Danipitbull ha forse più energia del suo avversario e trova il gol che manda il Benevento al penultimo step del LB contro l’Udinese.
Quella contro i bianconeri di Riccardo Nordio, è una partita spettacolare. Danipitbull recupera due volte lo svantaggio e poi ribalta la situazione con un 4-2 che non lascia dubbi sulla sua volontà di ferro. La finale del LB è spalancata.
Qui ad attendere Danilo Pinto c’è Obrun. I due si conoscono bene, visto che si sono sfidati anche nel girone B del torneo (da notare che anche il Genoa di Gabry è partito dallo stesso raggruppamento!). Danipitbull ormai vede il sogno diventare sempre più realtà e questo lo rende pericolosissimo. Alla fine anche il Cagliari è domato: 2-0 e il Benevento va a sfidare il Genoa per lo scudetto.
L’ultimo ostacolo si chiama Gabry, uno dei giocatori italiani più in forma e che potrebbe regalare al “Grifone” una doppietta da annali degli eSports. Invece Danipitbull gli fa subito capire che non sarà una passeggiata. Si aggiudica il primo match per 3 a 2. Nel secondo si porta avanti 2-0, poi Gabry lo raggiunge nel finale. Sul 2-2 c’è ancora qualche minuto da soffrire, ma il Benevento si chiude a riccio in difesa e porta a casa la coppa. A baciarla e poi sollevarla al cielo davanti alle telecamere c’è un emozionato Danilo “Danipitbull” Pinto.
Foto di testa: Danilo “Danipitbull” Pinto (credits eSerie A TIM)