eFootball PES vs eFootball22.
Ad un certo punto, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, la situazione è stata questa perché Konami ha deciso di pubblicare un nuovo titolo senza averlo testato a dovere.
Una scelta frettolosa davvero mal consigliata che ha fatto rimpiangere il vecchio (ma sempre amato) Pro Evolution Soccer. La community si è frammentata. Qualcuno ha scelto di passare a FIFA. Altri sono andati in stand-by ripiegando su eFootball PES 21, nell’attesa che il publisher nipponico mettesse una pezza ai danni fatti con eFootball22.
E in effetti qualcosa è cambiato da quei primi mesi. Ad aprile di quest’anno è arrivata la patch 1.0 che ha iniziato il processo di sistemazione dei bugs principali del gioco, fino alla patch 1.1.4 rilasciata a luglio:
Insieme alle patch è tornato il competitivo che ha rimesso in azione gli eSporters più fedeli al titolo di Konami. Tra questi c’è anche l’italiano Carmine Liuzzi, meglio noto in rete con il nickname di “Naples17x“.
Il 24enne di Napoli è stato tra i protagonisti di questo scorcio di stagione. In forza alla compagine QLASH di eFootball guidata dal team manager Alfonso “Alfy112” Robustelli, Carmine Liuzzi ad agosto si è laureato campione del mondo vincendo l’eFootball™ Championship Open 2022 su Xbox (dove gioca come xNaples17x). Un mese più tardi si è fermato a un passo dal podio agli Europei disputati in Montenegro.
Lo abbiamo contattato per farci raccontare la sua esperienza di esporter a cavallo tra il passato – quello di PES – e il presente rappresentato da eFootball, ma con un occhio rivolto anche al futuro.
Ciao Carmine, grazie per la disponibilità. Con quali videogame hai cominciato?
Ciao a tutti! Ho iniziato a giocare da bambino con alcuni “classici”, in particolare Tekken e Crash Bandicoot. Poi ho scoperto Winning Eleven (il nome originario del franchise che si è evoluto in PES, ndr) guardando mio fratello maggiore che ci giocava e mi sono subito appassionato.
Dai videogiochi per divertimento alla competizione: com’è avvenuta la transizione all’eSport?
Come spesso accade per le buone opportunità, il mio passaggio al competitivo è nato un po’ per caso. Un amico, con il quale condividevo la passione per l’e-calcio, mi ha parlato del gruppo PesNewEra esports nel quale giocava e mi ha inserito. Da lì è iniziata la mia carriera nel competitivo. Oggi quel gruppo si chiama QLASH New Era.
Raccontaci un po’ il tuo percorso nel competitivo, fino ad oggi.
Ho iniziato quando PES2019 stava per finire, con un secondo posto in un torneo a Napoli. Era il primo evento dal vivo che giocavo. Da lì in avanti ho partecipato a sempre più competizioni e questo mi ha permesso di accumulare molta esperienza. Con la vittoria nel loser bracket del torneo organizzato a Roma dalla FIGC, mi sono guadagnato un posto per le qualifiche che si sarebbero poi svolte a Coverciano.
Al centro tecnico della FIGC sono riuscito a qualificarmi come player della nazionale italiana e nel 2020 ho fatto parte, insieme a Nicola Lillo, Alfonso Mereu e Rosario Accurso, del quartetto che ha vinto la prima edizione dell’europeo. Poi sono arrivate le due vittorie consecutive nella BeSports (la serie B di e-calcio, ndr) con il Pisa in team con Sasinho. Successivamente mi sono riconfermato come player della nazionale italiana vincendo le qualifiche del 2021 e arrivando poi agli ottavi di eEuro21. Infine con eFootball 2022 mi sono laureato campione del mondo su Xbox.
Concentriamoci un attimo su quest’ultimo risultato. Come si è svolto il torneo e qual era il livello degli avversari che hai incontrato?
L’eFootball Championship Open si è svolto a round, 4 in tutto. Il primo è stato facilissimo da superare ma già dal secondo round la qualifica è diventata più complessa. Era necessario realizzare 15 vittorie consecutive facendo quanti più goal possibili per avere il vantaggio nella differenza reti. Al round 3 invece eravamo in 8 con in palio 2 posti per le World Finals, cioè l’ultimo round. Alle finali non è stato facile: il livello era altissimo e si è aggiunto anche il problema del lag causato dalla distanza tra i giocatori.
La finale contro “Ivanmelian” è stata molto combattuta e spettacolare: quale pensi sia stato il punto di forza che ti ha permesso di vincere?
La chiave è stata credere nelle mie capacità senza mai mollare, neppure al 90° quando ho subito il goal del momentaneo 2-2 dopo un rimpallo sfavorevole.
Dall’Open agli Europei in Montenegro. Prima di tutto, un tuo giudizio sulla manifestazione. L’evento di e-calcio è paragonale a eEuro?
L’europeo è stata una bella esperienza. L’evento era ben organizzato, l’unica cosa negativa è stata farci giocare su tv da 55 pollici che non sono il massimo per un torneo di quel livello.
Per quanto riguarda il confronto con eEuro, si tratta di eventi molto diversi. Va detto che eEuro è stato penalizzato perché si è giocato completamente online a causa covid. Nel complesso devo dire che sono competizioni di grande livello che mi hanno regalato bellissime esperienze.
Analizziamo il tuo percorso. Nel girone è sembra tutto abbastanza facile per te, ad eccezione del doppio pari col player macedone: il suo gioco ti ha creato problemi?
A dire la verità, non è stato il gioco del macedone a crearmi problemi ma il fatto che 15 giorni prima konami aveva rilasciato un aggiornamento al quale non sono riuscito ad abituarmi in tempo.
Ai quarti salta l’avversario francese (piuttosto titolato) e ti ritrovi il macedone David Garevski: cos’è andato storto in quella sfida? Ritieni corretto che non venga applicata la differenza reti?
Sinceramente in quelle sfide nulla è andato, ho meritato la sconfitta! Magari avrei potuto essere un po’ più fortunato in alcune occasioni ma il gioco è questo e va accettato. Ritengo giusta la formula best-of-3 del torneo, la differenza reti non mi piace anche se avrei vinto con quella.
Parliamo un po’ di eFootball. Cosa pensi dell’edizione 2022 e quali cambiamenti ti aspetti dalla prossima?
Questa edizione di eFootball non mi ha entusiasmato molto perché hanno cambiato troppe cose rispetto al vecchio titolo PES. I con i recenti aggiornamenti è migliorato molto e mi aspetto che migliori ancora di più.
Con gli Europei alle spalle, come prosegue la tua stagione?
Purtroppo non lo so ancora, perché Konami non si è sbilanciata sul competitivo o sulle modalità che usciranno.
Quanto esport vedi nel tuo futuro?
L’eSport è il mio presente ma lo vorrei anche nel mio futuro, perché questa è una passione che ho fin da piccolo. Devo però essere pratico e quindi valutare anche altri percorsi professionali perché con il gioco attualmente non posso viverci.
Immagine di testa: Carmine “Naples17x” Liuzzi (credits QLASH)