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In natura niente è affidato al caso. Perfino le strutture geometriche utilizzate da alcuni insetti hanno una spiegazione “razionale”.

Prendiamo ad esempio il favo delle api: le celle sono tutte di forma esagonale. Perché? In fondo, a parità di perimetro, la figura geometrica con l’area più grande è il cerchio. Poi vengono i poligoni con molti lati.

Se le celle delle api fossero singole e isolate, allora il cerchio sarebbe la soluzione migliore in termini di rapporto tra spazio e quantità di cera necessaria per costruirle.

Il favo è però un “condominio” fatto di tante celle affiancate. Usare il cerchio significherebbe creare troppo spazio tra una cella e l’altra, che verrebbe occupato da materiale di costruzione (cera). L’esagono invece è “il miglior compromesso tra un cerchio e un poligono, perché è la figura geometrica col più alto numero di lati che riempie uniformemente un piano“.

Le api hanno scoperto proprio questo, e cioè che la cella esagonale offre loro l’incastro perfetto: il più razionale e quello che fa risparmiare cera. E’ una lezione di architettura e di economia al tempo stesso.

Una lezione che anche gli umani hanno imparato, perfino nei giochi.

Coloni di Catan

Il boardgame a esagoni più famoso è forse I Coloni di Catan, rivoluzionario gioco in scatola creato da Klaus Teuber nel 1995, dove la plancia di gioco è composta da tessere esagonali singole. Prima di iniziare la partita, queste vengono disposte in maniera semi-randomica una accanto all’altro, per formare un’isola/plancia a sua volta di forma esagonale.

I Coloni di Catan non è stato il primo gioco in scatola ad utilizzare le tessere esagonali. Ma di sicuro è stato quello di maggior successo, tant’è che negli anni successivi alla sua uscita numerosi altri boardgame hanno sfruttato lo stesso sistema per le proprie plance di gioco.

I wargame, in particolare, traggono beneficio dalle tessere esagonali. Non solo per il rapporto favorevole tra spazio e numero di caselle, ma anche perché offrono più direzioni di movimento alle unità (6 contro le 4 delle tessere quadrate) e perché la distanza tra una casella e quelle adiacenti è costante. Oggi moltissimi giochi di “battaglie in scatola” usano questo sistema: vale per quelli di miniature (ad es. Battle Cry) che per quelli dove si usano i famosi rettangoli in cartoncino per simboleggiare le unità.

Di questa seconda categoria ci piace ricordare la splendida collezione di wargame prodotti dall’editore italiano International Team: York Town, East & West, Okinawa, Bonaparte, Little Big Horn e altri ancora. Purtroppo, IT ha chiuso i battenti nel 1987.

La mappa ad esagoni di York Town, edizione International Team (credits boardgamegeek.com)

La differenza tra il movimento su una plancia ad esagoni e una scacchiera tradizionale a caselle quadrate diventa ancora più evidente osservando gli scacchi: lo spostamento in diagonale dell’alfiere, a parità di caselle attraversate, copre una distanza che è sempre superiore a quella degli altri pezzi.

A questo punto, potrebbe sorgere un interrogativo: esistono anche scacchiere esagonali? La risposta è sì.

Un tavoliere di Agon (credits gamecows.com)

AGON

Secondo alcuni, si tratta del più antico gioco su plancia esagonale. Sembra infatti che risalga alla fine del XVIII secolo: i primi tavolieri sarebbero stati prodotti a Parigi nel 1780 da Adam Vaugeois.

In seguito si sono perse le tracce di questo gioco, fino all’ultimo ventennio del XIX secolo quando Agon è ricomparso in Inghilterra con il nome di Hexagony (da non confondere con l’omonimo gioco prodotto da Avalon Hill nel 1980). Oggi è ricordato anche come Queen’s Guard, Queen’s Guards e Royal Guards.

Le regole di Agon sono abbastanza semplici. E’ un gioco per due persone, ognuna delle quali dispone di 7 pezzi: una Regina e 6 Guardie. Al pari degli scacchi, si inizia con una disposizione fissa. Questa:

Al proprio turno il giocatore può muovere uno qualunque dei suoi pezzi, Guardia o Regina che sia. Il movimento consentito solo in avanti di una casella alla volta.

Quando due pezzi dello stesso giocatore riescono a chiudere al loro interno uno dell’avversario, quest’ultimo viene “catturato“. Il giocatore che lo controlla deve posizionarlo su uno degli esagoni esterni del tavoliere, se si tratta di una Guardia. La Regina invece può essere messa su qualunque esagono, ad eccezione di quello centrale.

L’esagono al centro della scacchiera è infatti il Trono e rappresenta l’obiettivo della partita. Solo una Regina può occuparlo: quando ci riesce, rimane ferma in attesa che le sue Guardie la proteggano disponendosi sui 6 esagoni adiacenti. A quel punto la partita finisce a favore del giocatore che controlla il Trono.

Dama Cinese by Viga Toys

DAMA CINESE

Nonostante il nome, la Dama Cinese è nata in Germania con il nome di Stern-Halma, dove “stern” significa “stella”. Il nome attuale è la traduzione dall’inglese Chinese Checkers, adottato dagli americani.

Il perché della “stern” è evidente se si osserva l’immagine: la plancia di gioco complessiva rappresenta infatti una stella a sei punte. Al centro c’è però un’area composta da 61 caselle: anche queste non sono esagonali (possono essere cerchi/fori o triangoli), ma lo è la loro disposizione.

Le punte esterne all’esagono centrale sono le basi di partenza per le pedine. Lo scopo del gioco è portare le proprie dalla punta di partenza a quella opposta.

Il meccanismo è simile a quello della Dama tradizionale. Le pedine si muovo in diagonale di una casella alla volta, oppure di più caselle nel caso riescano a saltare sopra a pedine avversarie, sia in avanti che indietro. A differenza della Dama, però, queste non vengono mangiate.

Per vincere servono infatti tutte le pedine, ma la cosa interessante è che nella Dama Cinese il giocatore può saltare anche sopra alle proprie, a condizione che si tratti di una sola per ogni “salto”.

Queste sono le regole semplici di un gioco che non è per nulla banale. Merita almeno una prova, anche perché la partita è piuttosto rapida.

Esistono anche varianti della dama tradizionale che vengono giocate su una scacchiera esagonale. La versione più diffusa si chiama Hexdame ed è per due giocatori, mentre Damahex è l’adattamento per 3. Le regole di questi due giochi sono disponibili qui.

Infine ricordiamo l’ottimo Abalone, gioco dove si spingono gruppi di pedine (in realtà sono sfere) su un tavoliere esagonale. In questo caso, la forma a sei lati della plancia è fondamentale per avere più direttrici di manovra con le formazioni che spingono dal retro dello schieramento. Di Abalone abbiamo parlato in un precedente articolo.

Buoni esagoni a tutti!

Immagine di testa: Una partita a Coloni di Catan (credits justnerd.com)