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Astro Bot è un videogioco platform sviluppato da Team Asobi e pubblicato da Sony Interactive Entertainment. E’ disponibile per PlayStation 5 dal 6 settembre 2024, anno che celebra proprio il trentesimo anniversario della famosa console.

Il gioco è il sequel di Astro’s Playroom (preinstallato in ogni PlayStation 5) e costituisce il terzo capitolo della serie Astro.

LA STORIA DEI BOT E DI ASTRO

Le origini di Astro Bot sono legate a Japan Studio, il primo (1993) sviluppatore-partner di Sony, e alla sua divisione interna Team Asobi, creata nel 2012. Il nome di quest’ultimo richiama la parola giapponese asobu (divertimento), così come la filosofia dello studio si collega in maniera esplicita a quella del colosso danese LEGO, il cui brand nasce dalla crasi fra le parole danesi leg godt, cioè “gioca bene”.

La prima apparizione dei simpatici robot è avviene infatti in The Playroom, una tech demo del 2013 preinstallata su PlayStation 4 e studiata per dimostrare le potenzialità della nuova console, del Dual Shock 4 e della PlayStation Camera. Confezionata secondo la filosofia di semplicità e divertimento del Team Asobi, The Playroom è stata un modo accattivante per interagire con la nuova tecnologia, ma faceva già sperare in un titolo interamente dedicato ai piccoli robot.

Tre anni più tardi, con l’uscita di PlayStation VR, il Team Asobi si trova a dover confezionare una nuova tech demo per evidenziare le potenzialità del nuovo visore. Nasce così The Playroom VR (2016) che segue le logiche del primo Playroom ma è declinato sulla realtà virtuale per dimostrare quanto questa potesse essere coinvolgente ed immersiva.

The Playroom VR consisteva in 6 minigiochi, che generalmente erano sì intrattenenti ma anche poco approfonditi. Unica eccezione Robots Rescue, che sembrava la demo di un gioco vero e proprio: un platform ricco ed articolato con ottime idee di level design, dove Il giocatore impersonava uno degli AR Bots già visti in The Playroom ma più caratterizzato. Proprio questo robot sarebbe poi diventato Astro.

Il merito di questa trasformazione dipende dal successo ottenuto dal mini-titolo. Il pubblicato, catturato da Robots Rescue, ha subito chiesto a gran voce un gioco intero sul modello di quella demo. Team Asobi e Sony hanno risposto con Astro Bot: Rescue Mission (2018).

Il titolo, finalmente stand alone, espande le caratteristiche di Robots Rescue in un platform VR in cui il giocatore controlla Astro (che trova così una sua identità) alla ricerca dei suoi simili dispersi in 5 mondi. La critica accoglie l’opera in modo decisamente caloroso.

Oltre alle innumerevoli candidature, Astro Bot: Rescue Mission vince il Miglior gioco VR/AR ai Games Awards 2018 e Gioco VR dell’anno agli Edge Awards dello stesso anno, il Premio Game Designers ai Japan Game Awards e un premio speciale ai Premi Famitsu nel 2019. Tuttavia, il successo critico del gioco non si traduce in un successo di vendite, complice la necessità di avere un visore PlayStation VR che in quel periodo erano in pochi ad avere.

A quel punto Sony ha deciso di rinunciare a un nuovo titolo stand alone, scegliendo di far realizzare al Team Asobi una nuova tech demo dedicata a PlayStation 5 e, soprattutto, al DualSense. Da lì è arrivato Astro’s Playroom (2020), sequel di Rescue Mission scaricabile gratuitamente.

Nonostante sia stato concepito solo per testare il nuovo pad Sony, Astro’s Playroom è un vero e proprio platform di nuova generazione, articolato in 4 mondi per un totale di 16 livelli e un boss finale. Grazie a un comparto tecnico meraviglioso ed una splendida interazione con il DualSense che rende ogni situazione di gioco una gioiosa scoperta, il titolo si dimostra un piccolo capolavoro: divertente ed appagante, ricco di richiami alla storia degli hardware Sony e ai titoli PlayStation.

Il grande successo di pubblico e critica ha inevitabilmente spinto Sony a dare fiducia al Team Asobi, allo scopo di sviluppare il progetto nella forma di un vero e proprio videogioco. I lavori sono iniziati nel 2021 e, il 6 settembre 2024, si sono concretizzati nell’uscita del primo videogioco tripla A targato Team Asobi.

FINALMENTE ASTRO BOT!

Astro Bot riprende a piene mani il gameplay di Astro’s Playroom per migliorarlo ed ampliarlo, con una dichiarata ispirazione ai grandi pilastri del genere platform.

Inizialmente, Astro Bot avrebbe dovuto essere un open world ma poi lo sviluppatore ha deciso per un’impostazione a livelli. Il gioco prevede un pianeta che funge da hub di gioco, dove potremo interagire con i bot salvati e sbloccare features varie, e 6 galassie (di cui una opzionale), per un totale di circa 80 livelli divisi fra principali e opzionali.

Questa divisione garantisce un’estrema varietà di ambienti e situazioni che, grazie anche ai livelli tematici, hanno permesso di esprimere un level design profondo, studiato e mai noioso.

Ad aggiungere varietà ci sono anche i vari gadget che Astro può utilizzare durante le sue avventure. Queste si integrano alla perfezione in un gameplay decisamente classico, e sfruttano le caratteristiche del DualSense come in Astro’s Playroom ma senza eccedere.

Il gameplay di Astro Bot risulta sempre fresco e divertente, semplice ma mai banale. Ogni aspetto del gioco è estremamente ludico. Il giocatore, sebbene nella maggior parte dei casi non stia affrontando una sfida davvero difficile, non ha mai la sensazione di procedere con il pilota automatico, per merito di un perfetto bilanciamento fra coinvolgimento e intuitività.

Parlando di difficoltà, i livelli principali sono tutti abbastanza semplici comprese le boss fight, ad eccezione delle ultime che alzano un pochino l’asticella. Giunti però ai livelli opzionali, il grado di sfida cambia decisamente direzione e ci mette davanti a un’esperienza di gioco più hardcore.

Astro Bot tecnicamente è ineccepibile, sempre artisticamente ricercato, con un’attenzione maniacale ai dettagli. La resa a schermo lascia sempre a bocca aperta e il framerate è granitico. Anche l’utilizzo del DualSense è ottimo: ad esempio nella resa dei materiali che dà al giocatore la sensazione di toccare davvero superfici diverse. Se proprio dobbiamo trovare una pecca, questa è l’accessibilità che risulta inferiore agli standard di Sony.

Insomma, Astro Bot è un’esperienza completa e da provare. Divertimento puro e celebrazione del medium videoludico stesso (tanti riferimenti ai titoli di Sony e non solo!), effetto nostalgia in contemporanea alla nascita di una nuova mascotte per PlayStation, sono una miscela speciale e non così frequente nel settore dei videogiochi.

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