A pochi giorni dall’inizio, i Mondiali di Calcio in Qatar tengono banco. E lo fanno sia nel bene – perché la passione per lo sport è sana – che nel male, attraversati come sono da polemiche su corruzione, interessi economici e violazioni dei diritti umani. Su questo secondo aspetto c’è il recente e molto interessante servizio di Report “Il miraggio dello sceicco“.
Il dito è puntato ovviamente sulla casa reggente qatariota (in primis sull’emiro Tamim bin Hamad) ma anche – e non potrebbe essere altrimenti – sulla FIFA che finora ha fatto le proverbiali “orecchie da mercante”.
Non solo, ma la Federazione Internazionale negli ultimi mesi si è prodigata nel promuovere l’evento con ogni strumento mediatico, anche di tipo digitale.
A questo proposito vale la pena ricordare che l’attuale World Cup è giocabile con FIFA23, il videogioco calcistico prodotto da EA Sports, sia in modalità Ultimate Team che offline. Ma va anche aggiunto che questa è l’ultima operazione che vedrà insieme il publisher e la Federazione. Nel giugno 2022, la FIFA ed Electronic Arts hanno infatti annunciato il divorzio dopo quasi trent’anni di collaborazione.
Le ragioni di questa scelta sono soprattutto economiche. Ad influire, però, è stata anche l’intenzione di colosso americano di puntare sul web3, cioè sulle blockchain, le criptovalute e gli NFT.
In quella occasione, la Federazione calcistica aveva evidenziato il proprio disinteresse per l’idea. E’ curioso come recentemente Romy Gai, Chief Business Officer della Fifa, abbia dichiarato: “Siamo entrati in un entusiasmante gruppo di collaborazioni che ci consentono di avvicinare gli appassionati del calcio digitale direttamente all’interno nel loro mondo“. (fonte www.esports.net)
Vediamo allora quali sono queste collaborazioni.
NFT
Puntare ai non-fungible token è la mossa più ovvia. In collaborazione con la blockchain Algorand, la Federazione ha lanciato FIFA+ Collect, la propria collezione di NFT unici. Gli appassionati potranno così collezionare momenti significativi della storia dei mondiali, gol famosi, campioni del passato, situazioni controverse e via dicendo.
Per farlo, dovranno scaricare l’app FIFA+ o registrarsi sul sito ufficiale della Federazione. A quel punto potranno acquistare gli NFT dal wallet FIFA+ Collect.
UPLANDME
Con questo titolo si passa nell’area delle esperienze social-digitali. Upland è infatti un metaverso incentrato sul settore immobiliare, dove le persone comprano, vendono, arredano case e uffici. Tutto ovviamente utilizzando gli NFT acquistati. Ad oggi ne sono stati venduti più di 3 milioni, a dimostrazione che Upland funziona bene – ci sono circa 393k users collegati ogni mese – nonostante richieda un po’ di esperienza.
Adesso la FIFA aggiunge i propri NFT “da arredamento” per arricchire l’esperienza agli amanti del real estate. Ci riuscirà? Abbiamo forti dubbi al riguardo.
PHYGTL
Più in-target ci sembra l’operazione Phygtl che è un’app per sistemi mobile attraverso la quale i tifosi di calcio possono votare i propri beniamini dei mondiali. In questo modo FIFA intende creare una community digitale, con l’unico limite della durata: una volta terminata la World Cup, l’attenzione per Phygtl è quasi certamente destinata a scemare.
ALTERED STATE MACHINE – AI LEAGUE
Questo è invece un vero e proprio videogame di calcio in modalità manageriale. I giocatori sfidano l’AI in mini-partite 4 contro 4, impersonando il ruolo di manager e di allenatore.
Naturalmente ci sono le carte collezionabili dei giocatori che servono per creare la squadra, la quale va poi disposta sul campo nel mondo migliore. Le partite si svolgono in varie parti del mondo e c’è una classifica da scalare. Mano a mano che si cresce di livello è possibile sbloccare avversari più forti e nuovi giocatori.
A nostro avviso può essere un’operazione accattivante come scacciapensieri, almeno per un po’. Alla lunga potrebbe diventare ripetitiva. Da testare.
MATCHDAY CHALLENGE
Anche Matchday Challenge è un gioco. In questo caso, però, lo scopo è azzeccare il risultato delle partite anche attraverso l’utilizzo di carte speciali.
Appare abbastanza chiaro come questo prodotto guardi in direzione del betting sportivo, con l’aggiunta di un po’ di “gamification“. Non essendoci tittavia soldi in ballo, ci possono giocare tutti, anche i minorenni. Discutibile?
Il dubbio c’è. Ma alla fine di questa rassegna di operazioni digital ce ne resta uno più generale: FIFA non avrebbe fatto meglio a trovare un nuovo accordo con EA Sports?
Immagine di testa credits Getty Images