Dieci giorni fa, un trailer ufficiale ha annunciato Kingdom Come Deliverance 2, attualmente in via di sviluppo presso Warhorse Studio. Il titolo sarà pubblicato, se gli sviluppatori tengono fede alla finestra di lancio promessa entro l’anno, da Deep Silver per PlayStation 5, Xbox Series X/S e Microsoft Windows.
Ma di che tipo di videogame si tratta?
Il primo Kingdom Come Deliverance
Il primo Kingdom Come Deliverance, uscito all’inizio del 2018, è un videogioco action-rpg open world in prima persona, ambientato nel XV secolo nel Regno di Boemia (l’attuale Repubblica Ceca). Il giocatore controlla Henry, il figlio del fabbro, che verrà suo malgrado coinvolto negli eventi della Storia.
Si tratta di un gioco ambizioso, con alcune idee innovative, ma realizzato senza avere le risorse necessarie. Il risultato è stato quello di un prodotto dal potenziale inespresso.
Da un lato il gioco permette infatti di respirare il tentativo di creare una cosa nuova, con l’aggiunta di png davvero vivi che si ricordano le azioni del giocatore e di una splendida colonna sonora. Dall’altro, il sistema di combattimento è frustrante senza essere divertente, e le scelte e la possibilità di influire sulla moralità di Henry sono male implementate. Senza dimenticare che al lancio il gioco ha messo in mostra così tanti bug da essere diventato famoso anche per quelli.
Nonostante i palesi difetti, la stampa specializzata ha spesso gonfiato i voti del titolo (in media vanno dal 9 al 10) giustificandoli soprattutto con l’originalità del tentativo. Questo ha in parte inciso positivamente sul pubblico, perché – numeri alla mano – il primo Kingdom Come Deliverance ha venduto un milione di copie dopo la prima settimana dall’uscita ed è arrivato a cinque milioni nel 2022.
Quali sono le speranze per questo sequel?
Kingdom Come Deliverance 2 è a tutti gli effetti un sequel del primo gioco. L’ambientazione è sempre quella della Boemia tardo-medievale e ha ancora Henry come protagonista. Gli sviluppatori hanno però dichiarato che sarà godibile anche da chi non ha giocato il capitolo precedente.
Secondo Warhorse Studio, il nuovo capitolo è ciò che l’azienda avrebbe voluto creare con la prima opera. Rimane un action-rpg old school ma con rapporti di causa-effetto migliorati rispetto al primo capitolo. Anche il combat system è stato rinnovato per essere sì realistico ma anche più accessibile. Infine, il sistema di crescita diventa premiante dopo ogni evento e il protagonista, Henry, rimane ancora abbastanza giovane da poter essere plasmato dalle scelte del giocatore.
Gli sviluppatori inoltre promettono due nuove mappe dalle dimensioni doppie rispetto alla precedente e garantiscono particolare attenzione alla narrazione e una buona longevità. Il tutto senza abbandonare il focus primario sull’accuratezza storica, tipico anche del primo capitolo.
Le promesse sono molte e l’asticella è alta ma sembra che gli sviluppatori non solo abbiano imparato dagli errori commessi nel capitolo precedente ma che abbiano anche implementato le risorse necessarie: se per Kingdom Come Deliverance avevano lavorato circa 130 persone, per il secondo capitolo è stato messo all’opera un team di circa 250.
Insomma, sebbene sia difficile immaginare Kingdom Come Deliverance 2 come un titolo perfetto, sembra sicuramente un titolo da aspettare con curiosità ed interesse, anche per chi non ha apprezzato del tutto il primo capitolo.
Immagine di testa via YouTube