Vai al contenuto

Sei a Silent Falls, una tranquilla cittadina chiusa fra i boschi e il mare della California settentrionale. L’inverno è freddo, è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze quando sulla bacheca scolastica della Franklin Academy compare il volantino di una persona scomparsa: è Alice Briarwood. Tu sei uno dei suoi amici.

Così prende il via Alice è scomparsa: un gioco di ruolo in silenzio (originariamente Alice is missing: a silent role playing game), scritto da Spenser Starke, illustrato da Julianne Griepp e prodotto da Hunters Entertainment. In Italia è arrivato grazie a Raven Distribution.

Silent Falls è uno di quei posti tranquilli dove non succede mai niente. Almeno in apparenza. E invece, in pieno stile “true crime”, questa volta è successo qualcosa di grave. I giocatori, che interpretano le persone vicine ad Alice (gli amici e il fratello), devono cercare di capire cosa le è successo e nel farlo si inseriscono all’interno di un racconto tanto realistico quanto caratterizzato da tinte horror e sensazioni che potrebbero ricordare il videogioco Life is Strange o la famosissima serie TV Twin Peaks.

L’intento è quello di vivere in prima persona una storia ansiogena e drammatica, un viaggio intimo e catartico che tocca tematiche sensibili e spinge i giocatori non solo a divertirsi ma anche a esplorare sé stessi e le relazioni umane.

Per quanto riguarda le meccaniche, Alice è scomparsa è un gioco di ruolo one shot, cioè giunge al termine dopo una singola sessione, e dura tra le 2 e le 3 ore. A questo rpg possono partecipare da 3 a 5 giocatori in modalità masterless: non c’è il classico narratore/arbitro ma tutte le persone coinvolte sono veri e propri giocatori. Soltanto a uno di essi viene assegnato il ruolo di Facilitatore, il cui compito è di impostare la partita.

Sebbene almeno il Facilitatore debba conoscere in maniera precisa il regolamento (di circa 50 pagine), per gli altri non è necessaria una preparazione vera e propria alla sessione. Questa è gestita – mutuando alcune meccaniche tipiche dei giochi da tavolo – attraverso mazzi di carte (4).

Le carte forniscono lo strumento investigativo di questo rpg. I set Personaggio e Focus servono per la costruzione dei protagonisti che vanno alla ricerca di Alice, ognuno caratterizzato dall’incrocio di Motivazioni, Relazione, Background e Segreti. Poi ci sono i set Sospettato e Luogo che servono per avviare la storia, scandita da un timer e accompagnata da una coinvolgente colonna sonora, all’interno della quale emergono un po’ alla volta il carattere dei protagonisti e l’immagine di Alice che ognuno di loro ha. L’essenza del gioco è proprio questa.

Immagine credits Hunters Entertainment via alicescomparsa.it

Fin qui niente di così innovativo o dirompente, direte voi: si tratta di un gdr mixato con giochi di carte interpretativi.

E invece Alice è scomparsa propone una meccanica decisamente peculiare, quella che è indicata nella seconda parte del titolo. Una volta definiti i personaggi e il setup di luoghi e individui sospetti, poi regna il silenzio!

Sembra una contraddizione, ma l’arcano è presto svelato. Questo rpg si gioca di persona ma interamente via chat, utilizzando uno dei tanti sistemi di messaggistica istantanea che consentono di creare gruppi. Durante i 90 minuti di gioco i partecipanti possono comunicare fra loro, interagire con l’intero gruppo o con una singola persona in privato, ma solo via messaggio. Questo garantisce un’esperienza che porta il giocatore completamente all’interno della storia, perché elimina le possibili interferenze fisiche e verbali (recitazione) tipiche dei gdr classici.

Naturalmente ognuno deve possedere un cellulare, ma serve anche un tablet o un portatile per utilizzare l’app del gioco che gestisce timer e musica. Altra condizione importante è avere un posto tranquillo dove giocare, perché Alice è scomparsa si basa proprio sul silenzio e sull’atmosfera di straniamento che questo genera. Il manuale addirittura suggerisce di modificare i nomi dei compagni di gioco nella propria rubrica proprio per massimizzare questo effetto.

Alice è scomparsa è un titolo che ci sentiamo di consigliare perché offre un’esperienza particolare nell’ambito dei giochi di ruolo, in parte vicina a quella che si ha con Ten Candles. Al tempo stesso dobbiamo evidenziare che tratta temi molto sensibili quali droghe e alcolismo, situazioni di disagio psicologico e familiare, fino alla violenza sulle donne. E’ quindi adatto a un pubblico sufficientemente maturo e responsabile, anche se il gioco stesso prevede un sistema di gestione del bleed (x-card, veli, alternative alle fasi più critiche).

L’unica nota dolente è forse quella della ri-giocabilità. Non che sia impossibile, ma è la storia stessa a suggerire di giocare a questo gdr una volta soltanto, quantomeno con lo stesso gruppo di persone.

Immagine di testa Hunters Entertainment via amazon.it

Related Posts

None found