Si è conclusa nel weekend la prima corsa a tappe in terra europea, la Vuelta a la Comunidad Valenciana. La vittoria è andata a Santiago Buitrago, colombiano del Team Bahrain, ma un figurone l’ha fatto anche il nostro Jonathan Milan.
Come sempre, in attesa che il calendario del ciclismo entri nel vivo con le prime classiche, la corsa nel sud della Spagna è stata un primo termometro per valutare la condizione delle varie squadre.
Vuelta Comunidad Valenciana, show Bahrein
Buitrago primo, Pello Bilbao terzo: per la Bahrein è stata una settimana eccellente, un buon viatico in ottica 2025 per una squadra rimasta un po’ indietro in quanto a nomi, investimenti e hype.
La Vuelta a la Comunidad Valenciana, con molte strade (e salite) normalmente battute anche dalla Vuelta ad agosto e settembre, è sempre un buon banco di prova per testarsi a inizio stagione.
Buitrago ha vinto le due tappe più dure, una di queste arrivando in parata con Bilbao, che sarebbe il capitano ma sempre molto generoso con i compagni.
In mezzo ai due della Bahrein un Joao Almeida che non ha saputo mantenere la vetta della generale, un po’ abbandonato dalla sua squadra, la UAE, che aveva anche McNulty (vincitore nel 2024) come prima punta.
Di nuovo senza Pogacar il team degli Emirati deve migliorare le strategie.
Lidl-Trek, subito la voce grossa
Jonathan Milan ha vinto solo l’ultima frazione alla Vuelta alla Comunidad Valenciana, ma del resto le tappe non è che fossero molto adatte ai velocisti. La sua squadra, però, con lui in testa, ha dato spettacolo.
La Lidl-Trek è composta perdipiù da passistoni in grado di sparigliare ogni tipo di corsa, tranne forse quelle a tappe nel senso della classifica generale.
Tuttavia la prova di forza nella cronometro a squadre (specialità un po’ obsoleta ma in fase di ritorno) con Vacek a fare da traino è stata impressionante.
E la vittoria nell’ultima tappa della Vuelta alla Comunidad Valenciana, uno sprint dominato da Milan, è stata la ciliegina sulla torta.
Il friulano quest’anno si testerà per la prima volta al Tour de France, qui la concorrenza era modesta, ma mettere le ruote davanti a tutti è senza dubbio un’iniezione di fiducia. In attesa, appunto, di confrontarsi con altri pesi massimi.