Archiviato il Giro d’Italia, il Tour de France e i campionati del mondo, in questa estate che sta finendo arriva La Vuelta a España 2023 che congiungerà, anche se a tre settimane di distanza, le due città principali del paese iberico: Barcellona e Madrid. Si corre dal 26 agosto al 17 settembre, sfiorando addirittura l’autunno.
La notizia vera è che la Jumbo-Visma, non contenta di aver già conquistato entrambe le grandi corse a tappe, Giro e Tour, schiererà i suoi due fuoriclasse per trionfare anche in Spagna: Vingegaard e Roglic.
Soprattutto la scelta del danese, che di solito si prepara solo per il Tour, è stata sorprendente. Ciò non vuol dire che sia automaticamente il favorito, ma è significativo ahinoi su come la Vuelta in quanto a nomi abbia sorpassato il Giro d’Italia.
Chi potrà disturbare la corazzata-Jumbo, allora? Proviamo a vederlo.
Vuelta 2023, Jumbo favorita
Si riparte dal podio dell’anno scorso: Evenepoel vincitore, Mas secondo e Ayuso terzo. Già, Ayuso. A proposito di pressione, tutti gli occhi saranno sul valenciano della Uae, grande speranza spagnola insieme a Carlos Rodriguez, che però il suo l’ha già fatto, al Tour. Ayuso alla Vuelta 2023 sarà capitano indiscusso con accanto Joao Almeida, che al Giro d’Italia si è dimostrato in grado di arrivare fino in fondo alle grandi corse a tappe.
Sembra lui, Ayuso, l’unico in grado di rompere le scatole ai due della Jumbo, che come con Pogacar al Tour potrebbero allearsi in funzione anti-Uae. Uno stritolamento “mortale” che nessun’altra squadra può permettersi.
Per il resto c’è la Ineos del “vecchio” Geraint Thomas, secondo al Giro, che potrebbe puntare fin da subito alla Maglia Rossa, visto che come l’anno scorso si comincia con una cronometro a squadre e nel 2022 dietro alla solita Jumbo erano arrivati i ragazzi della Grenadiers: con Filippo Ganna al via, si può fare.
Fin qua ci stiamo dimenticando di Remco Evenepoel, campione in carica della Vuelta e in grande spolvero ai mondiali di Glasgow, almeno a cronometro, dove ha sbaragliato la concorrenza. Il fatto è che di cronometro nell’edizione di quest’anno ce n’è proprio poca, 25 chilometri appena a livello individuale, e magari il belga potrebbe presentarsi con la pancia piena.
Altri nomi per il podio? Forse Richard Carapaz, reduce da un Tour durato letteralmente una manciata di chilometri vista la caduta nella prima tappa verso Bilbao (come Mas, del resto). La Bora con Vlasov o Kamna non ha grande appeal, mentre per la top ten impossibile non considerare il nostro Damiano Caruso, eccellente al Giro.
Le tappe imperdibili
Si comincia come detto con una cronometro a squadre a Barcellona che aprirà la Vuelta, mentre già alla terza tappa si dovrebbero vedere i fuochi d’artificio, con l’arrivo in quota ad Arinsal, ad Andorra.
Prima settimana abbastanza tranquilla, molto dipenderà da quanto la big che vincerà la crono a squadre vorrà mantenere la Maglia Rossa. Si correrà inizialmente al sud, quindi rischio concreto di caldo atroce tra la zona di Valencia e di Murcia.
Il 5 settembre seconda e ultima cronometro, stavolta individuale, per le strade di Valladolid, dopo il giorno di riposo. Una crono pianeggiante e breve, come quella del Tour: 25 chilometri per vedere a che punto stanno soprattutto i big, col trio Vingegaard-Roglic-Evenepoel che darà spettacolo.
I veri tapponi della Vuelta saranno invece… in Francia. L’8 e il 9 settembre il gruppo sconfinerà affrontando Aubisque e Tourmalet e poi il giorno dopo le rampe di Larra-Belagua, nei Pirenei ma già in Spagna, in Navarra. Un uno-due che potrebbe azzoppare le ambizioni di qualcuno.
L’ultima settimana si correrà prevalentemente nel nord della Spagna. Il “mostro” Angliru, nelle Asturie, sarà lì ad aspettare i corridori il 13 settembre. Anche qua, il giorno dopo altra mazzata con la salita a Cruz de Linares. Penultima tappa invece interessantissima, senza grandi asperità ma con un continuo saliscendi da 5mila metri di dislivello sulla Sierra de Guadarrama, alle porte di Madrid.
Finale come al solito con passerella di 100 chilometri fino allo sprint nel centro di Madrid.
In generale comunque questa Vuelta 2023, un po’ come il Tour, si presenta movimentata e con pochissime tappe per gli sprinter (chissà quanti riusciranno ad arrivare alla fine). Una quarantina di chilometri a cronometro, pochissimi, e di fatto tre tappe di montagna durissime (di cui una in Francia).
Detto che la Vuelta ha sempre regalato qualche sorpresa specie a livello di podio, e con distacchi spesso minimi, potremmo vedere il terzo vincitore diverso in tre corse a tappe del 2023 o un poker di Roglic, che l’ha già vinta 3 volte? Parola alla strada, come sempre.