A due settimane dall’inizio del Tour de France, in italia, c’è ancora molta nebbia per quanto riguarda le condizioni di Jonas Vingegaard, il due volte campione uscente della corsa.
Le notizie su di lui sono vaghe e frammentate, la sua squadra (la Visma) lascia trapelare qualcosa, ma in realtà non si capisce granché. E anche dal punto di vista comunicativo nessuno ha ben chiare le cose.
Vingegaard, sì o no al Tour de France?
L’ultima notizia vera riguardante il danese bisogna farla risalire al 4 aprile e alla maxi-caduta al Giro dei Paesi Baschi. Dopodiché quasi due settimane ricoverato in ospedale con costole fratturate e un pneumotorace che l’aveva portato in terapia intensiva.
Vingegaard aveva iniziato la stagione alla grandissima, vincendo la Vuelta Galiziana e la Tirreno – Adriatico in scioltezza dando un’immagine di sé soprattutto in salita da vero uomo da battere, quasi intrattabile.
Dopodiché, come tutti sanno, la botta tremenda all’Itzulia assieme a Roglic ed Evenepoel e da lì in avanti le informazioni si sono diradate. Ogni tanto, la notizia di un Vingegaard di nuovo in sella, i nuovi programmi, le condizioni fisiche in miglioramento.
Vedendo poi l’annata della Visma, assolutamente disastrosa a parte qualche lampo di Jorgenson, alla squadra forse è venuto in mente di cercare di agitare il fantasma più che altro di Vingegaard, una sorta di “minaccia” di ritorno che nessuno sa davvero come potrebbe essere.
Andare per vincere o non andare
Una cosa su cui la Visma ha sempre insistito in queste settimane confuse è che “Vingegaard non sarebbe andato al Tour de France solo per partecipare, ma per vincere”.
In effetti le concentrazioni in altura, le “pillole video” in cui il danese si mostra pronto a salire in bicicletta, lascerebbero intuire un vero recupero da parte del campione in carica della Grande Boucle.
Certo, la partecipazione a questo punto, specie dopo l’annuncio di non voler andare alla Vuelta, sembra proprio inevitabile. Una Vuelta ormai considerata il piano-B di un po’ tutti i delusi del Tour o delle altre grandi corse a tappe.
Vingegaard al Tour de France sarebbe un colpo di scena fino a un certo punto, adesso come adesso. Le aspettative che si sono venute a creare ormai sono talmente grandi che una non-partecipazione sarebbe quella sì, una sorpresa.
Sarebbe un bluff troppo grande, ecco. Da lì a essere competitivo contro un Pogacar nel pieno della forma e un Roglic che con la vittoria al Delfinato si è rimesso in carreggiata, quello è un altro discorso. Una cosa è certa, la Visma dopo aver toccato vertici assoluti nel 2023 adesso brancola abbastanza nel buio.
Se poi Vingegaard dovesse vincere in queste condizioni il terzo Tour de France consecutivo allora lo saluteremmo come una delle più grandi imprese di sempre.