La terribile caduta di Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi potrebbe condizionare non solo la stagione ciclistica del 2024, ma forse anche il futuro.
In un colpo solo infatti sono saltati per aria tre dei grandi favoriti al prossimo Tour de France, lasciando così a livello di top assoluti solo Tadej Pogacar “a disposizione”, in un anno poi dove lo sloveno voleva tentare la doppietta Giro d’Italia-Grande Boucle.
Vingegaard, una caduta durissima
Le prime notizie non inducono proprio all’ottimismo per quanto riguarda Jonas Vingegaard, rimasto a lungo immobile sdraiato su un fianco con la schiena sanguinante, la maglia della Visma slabbrata.
Caricato in ambulanza con l’ossigeno e portato all’ospedale, pare che si sia ripreso e quantomeno sia cosciente.
Un altro caduto malissimo nella discesa di Olaeta verso Aramaio, a 35 chilometri dal traguardo di Legutiano, è stato Jay Vine. Meno gravi le botte prese da Evenepoel, che si è allontanato dal luogo delle operazioni con un braccio immobile e si teme per la sua clavicola, mentre Roglic pure si è ritirato dopo la seconda caduta in due giorni, e nonostante la maglia del leader addosso.
Sono stati attimi di vero terrore, la corsa è stata neutralizzata e la vittoria finale di Louis Mentjes rimarrà solo un nome sugli almanacchi. A questo punto per quanto riguarda il prosieguo della stagione molte squadre dovranno fare i conti con le condizioni disastrose dei propri corridori, a cominciare dalla Visma.
Un tremendo contrappasso sembra quello per il team giallonero, Van Aert e Vingegaard gravemente infortunati in corsa nel giro di una settimana e ora il solo Kuss come capitano per le grandi corse a tappe. Preoccupa soprattutto il danese, la cui carriera potrebbe essere a rischio, addirittura.
E ora? Una gara a eliminazione
Incredibile come un anno fa alla Liegi-Bastogne-Liegi fosse stato il turno di Pogacar, di cadere rovinosamente rientrando poi all’ultimo al Tour de France e resistendo un paio di settimane prima di cedere agli assalti di Vingegaard.
Lo sloveno si era “solo” rotto lo scafoide, mentre qua siamo a una diagnosi ancora da verificare per il danese, ma comunque nettamente più grave rispetto al rivale. Con Roglic che non corre in realtà rischi in vista del Tour, ma senza dubbio dovrà rivedere tutta la preparazione. Per non parlare di un Evenepoel il cui terrore per le cadute in discesa (ricordate il Giro di Lombardia?) potrebbe condizionarlo ulteriormente.
Nessuno può essere contento oggi dopo l’accaduto al Giro dei Paesi Baschi, anzi torneranno d’attualità i dibattiti sulla sicurezza. Certo, nella maniera più assurda e inattesa, nonché triste, Tadej Pogacar ha la strada spianata per completare una doppietta a cui avrebbe ambito senza incidenti dei suoi avversari. L’importante però prima è assicurarsi che tutti stiano bene.