Mathieu Van der Poel anche alla Parigi – Roubaix è stato preso di mira da un tifoso, o pseudotifoso, che ha cercato di farlo cadere mentre mancavano 42 chilometri al traguardo.
Fosse stato un caso isolato, d’accordo, o comunque non sarebbe così preoccupante.
Il fatto è che certi appassionati di ciclismo da tempo hanno messo nel mirino l’olandese e non si capisce oggettivamente il motivo.
Van der Poel, scintille ovunque
In questo momento Mathieu Van der Poel è il ciclista più in forma del pianeta.
Campione del mondo, con la maglia iridata ha conquistato in scioltezza sia il Giro delle Fiandre che la Parigi – Roubaix, con attacchi da lontano.
E anche alla Milano – Sanremo pur non vincendo ha teleguidato da gregario il compagno di squadra Jasper Philipsen, dopo aver neutralizzato l’attacco poderoso di Tadej Pogacar sul Poggio.
Insomma, siamo di fronte a un vero portento della natura.
Eppure ogni volta che va a correre ultimamente riceve contestazioni o insulti o addirittura è vittima di gesti sconsiderati.
Il più recente, appunto, quello dell’ultima Roubaix, in cui una persona ha deliberatamente tentato di disarcionarlo dalla bicicletta buttandogli un berretto tra le ruote.
La polizia sta investigando ma non è ancora arrivata a niente.
Al Fiandre invece alcuni pseudotifosi avevano tirato non proprio amichevolmente a Van der Poel un bicchiere di birra.
Anche qua, un atteggiamento che va oltre ogni logica del ciclismo, sport in cui di solito si cerca di animare qualcuno piuttosto che insultarlo o addirittura buttarlo giù dalla bici.
Se poi consideriamo che a fine 2023 MVDP aveva reagito a una serie di insulti e forse a un lancio di pipì sputando addosso a degli spettatori durante il mondiale di ciclocross a Hulst, a casa sua in Olanda, ecco completato un quadretto non proprio edificante.
Ma chi è che è arrivato a odiare così tanto il campione del mondo?
Chi sono i “nemici” di MVDP?
Van der Poel è un tipo che dice le cose pane al pane, il carattere non gli è mai mancato e i risultati lo confortano in questo suo atteggiamento da leader del gruppo.
Da Evenepoel descritto come un “arrogante” a Van Aert (la loro rivalità ha addirittura una pagina Wikipedia dedicata), con cui condivide le battaglie fin dal ciclocross, l’olandese ha sempre voluto marcare la distanza rispetto ai suoi avversari.
La bellezza del ciclismo attuale è che siamo di fronte comunque a una generazione di fenomeni veri, alcuni ancora molto giovani, che non perdono occasione di beccarsi sia in strada che fuori.
“Mi hanno fischiato e offeso, ne ho abbastanza. La prossima volta stai a casa”, è sbottato Van der Poel dopo l’episodio dello sputo ai mondiali di ciclocross. E dopo il trionfo alla Roubaix ha aggiunto: “Non posso piacere a tutti”.
Siamo arrivati dunque a un punto in cui comunque l’avversario viene visto come un nemico da abbattere?
In passato qualche volta a Froome era capitato di ricevere buste di pipì addosso al Tour de France, al top della sua carriera, ma era stata una cosa passeggera.
Qua Van der Poel ormai da mesi è il bersaglio di contestazioni inaccettabili e il brutto è che nessuno dall’alto stia prendendo delle decisioni.
Per fortuna non è ancora successo nulla di grave, al massimo qualche reazione stizzita.
Fino alla prossima vittoria di MVDP saremo qui in attesa di vedere se capiterà qualcosa di simile di nuovo.