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Era da non credere, o forse sì: stavamo assistendo a un pezzo di storia, al Tour de France 2024. Pogacar all’attacco, Vingegaard a rincorrere e poi a vincere, dietro Evenepoel e Roglic ad arrancare, cadere e poi replicare.

Quattro fenomeni di quattro squadre diverse ma con la stessa ambizione, vincere la Grande Boucle di quest’anno che per Pogacar sarebbe il coronamento di una doppietta che come sappiamo è riuscita solo ad altri 7 corridori: Giro + Tour.

Pogacar è andato fuori giri?

Uno vede la classifica generale prima dell’11esima tappa del Tour de France 2024 e dopo l’11esima tappa e vede che Pogacar ha allungato sul secondo, che rimane Remco Evenepoel.

Quindi tutto bene? Insomma. La sensazione è che lo sloveno abbia fretta di scrollarsi di dosso i rivali, anche senza un particolare motivo.

Attenzione, la tappa di ieri, sul Massiccio Centrale, si prestava tantissimo agli attacchi e alle imboscate, ma ormai si sa che Pogacar non è un ragioniere o un attendista. Il fatto è che non ha fatto realmente il vuoto, anzi si è visto un Vingegaard in grado di rispondere, anzi di vincere la tappa.

Si è parlato addirittura di crisi di fame da parte di Pogi, e forse come detto una certa fretta di chiudere la faccenda derivava da un non sentirsi necessariamente bene, ma sono solo supposizioni.

Tour de France 2024, ora viene il bello per Vingegaard?

No, evidentemente non bluffava il danese alla vigilia della corsa: la scelta di venire era dettata dalla sua forma reale, altrimenti non si sarebbe presentato, tanti saluti e grazie.

Le risposte agli attacchi di Pogacar sono stati pronti e immediati, la vittoria un enorme colpo psicologico a favore in una specialità, la volata, in cui Tadej quest’anno sta comunque faticando. Basti pensare a quella persa alla prima tappa del Giro d’Italia con Narvaez e Schachmann.

Insomma, il Tour de France 2024 dopo metà percorso è vivo e ancora in ballo ed è questa la grande notizia per tutti in una Grande Boucle dove davvero ci sono tutti i migliori che si stanno dando battaglia senza esclusione di colpi.

Attenzione, senza voler per forza stroncare i sogni di Vingegaard, che anche l’anno scorso a situazioni invertite dopo due settimane Pogacar (reduce dalla rottura dello scafoide e arrivato al Tour all’ultimo) era dietro al danese solamente di 10 secondi, prima di crollare nelle ultime 6 tappe.

Il mondo non finisce a Le Lioran

In attesa dei Pirenei c’è però anche una riflessione da fare. Quelle salite, da Plateau de Beille a Pla d’Adet al solito Tourmalet (non affrontato dalla parte più dura), le conoscono praticamente tutti, specie tra i grandi favoriti al Tour de France 2024.

Le conoscono tutti specialmente paragonato a Le Lioran, che come detto era un arrivo da trappola.

Nessuno attaccherà sui Pirenei? Attenzione, tutto il contrario. Ma non è da escludere nemmeno due vittorie di tappa da parte di specialisti fuori ormai dalla classifica generale tipo il nostro Giulio Ciccone, che si trova a oltre 7 minuti.

Storicamente le seconde settimane del Tour, anche se questa è un’edizione molto particolare, non sono mai state così decisive. Si sgrana la concorrenza, certo, ma è la terza settimana quella dove si sparano i veri fuochi d’artificio.

Tutto sommato però abbiamo una grande corsa con i migliori in gara e questa è una formidabile notizia per tutto il ciclismo.