L’Italia chiude il mese di ottobre che l’ha vista tornare epicentro del ciclismo europeo con la Classicissima d’autunno.
Il Giro di Lombardia, arrivato all’edizione numero 115, si colloca infatti in un periodo storico felice per il movimento italiano, come non si registrava da anni, almeno per le corse di un giorno.
Il riferimento è ovviamente al trionfo di Sonny Colbrelli in un’edizione indimenticabile della Parigi-Roubaix, ma pochi giorni dopo hanno tenuto alto il Tricolore anche Alessandro De Marchi aggiudicandosi la Tre Valli Varesine. Ora, tuttavia, arriva il compito più difficile, quello di provare a riportare in Italia anche il Lombardia, che i corridori nostrani hanno conquistato appena due volte negli ultimi dodici anni, entrambe con Vincenzo Nibali.
Lo Squalo dello Stretto, tornato a propria volta al successo dopo due anni di digiuno nel Giro di Sicilia, sarà presente al via, ma non può essere annoverato tra i primissimi favoriti di una corsa nella quale dovrebbero essere protagoniste le giovani stelle del ciclismo contemporaneo.
Grandi nomi al via
Su tutti Remco Evenepoel, che proverà a chiudere un cerchio apertosi a Ferragosto del 2020, con quella spaventosa caduta nel dirupo e la rottura del bacino costata poco meno di un anno di stop. Il belga è tornato pienamente competitivo e lo si è visto all’Olimpiade, così come alla Bernocchi e in precedenza all’Europeo, dove ha chiuso al secondo posto alle spalle di Colbrelli, e al Mondiale, dove ha provato a sostenere Wout Van Aert, che non sarà al via.
Con ogni probabilità per il successo finale Evenepoel dovrà vedersela con il neo campione del mondo bis Julian Alaphilippe, ma soprattutto con il duo sloveno Primoz Roglic-Tadej Pogacar, con il primo in gran forma come dimostrato al Giro dell’Emilia e al Gran Piemonte.
L’alfiere della Jumbo-Visma ha eguagliato il proprio primato di vittorie stagionali, ben tredici, e conosce bene il Lombardia per averlo già corso, sempre con ambizioni, ma mai concretizzatesi, mentre il trionfatore degli ultimi due Tour de France ha ben figurato alla Tre Valli, chiusa al terzo posto, e alla Milano-Torino (quarto), ma è al debutto nella Classicissima d’autunno.
Dopo la delusione in Francia Roglic è stato infallibile e al Gran Piemonte si sono viste le caratteristiche di un corridore che ha tutto per essere protagonista anche nelle corse di un giorno, dove ha già trionfato nel 2020 alla Liegi-Bastogne-Liegi.
Si aggiunga un percorso che sembra molto adatto alle sue peculiarità e una squadra in grado di sostenerlo, a partire da George Bennett, secondo nel 2020 alle spalle di Fugslang, ed ecco che anche un secondo posto sarebbe una mezza delusione per il campione olimpico a cronometro. Attenzione comunque anche a Pogacar, che la Liegi l’ha vinta ad aprile, ma sembra aver esaurito al Tour il proprio picco di forma.
Sulle strade lombarde assisteremo al gran duello tutto sloveno, venuto meno al Tour a causa del ritiro di Roglic, tra due corridori dalle caratteristiche così differenti? Dipenderà anche da cosa succederà in Deceuninck-Quick Step, dove Alaphilippe, Evenepoel e Joao Almeida sono tre potenziali capitani.
Quest’anno il percorso del Lombardia, che si svilupperà lungo 239 km, tornerà all’antico: dopo cinque anni con partenza da Bergamo e arrivo a Como, infatti, inizio e fine saranno ribaltati, con via dalle rive del Lario e arrivo a Bergamo.
Sei le asperità da superare, solo la prima delle quali, Madonna del Ghisallo, confermata rispetto al 2020. Roncola, Berbenno, Dossena, Zambla Alta e Passo di Ganda le altre salite di una corsa che si annuncia come sempre spettacolare e destinata ad accogliere un altro nome illustre nel proprio albo d’oro.
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