Tadej Pogacar come ampiamente previsto sta dominando anche il Tour de France. Con oltre tre minuti di vantaggio su Jonas Vingegaard a sei tappe dalla fine si può parlare di corsa ipotecata.
Lo sloveno è reduce da un Giro d’Italia vinto “su una gamba sola”, senza nessuno che avesse minimamente provato a impensierirlo.
Allo stesso punto in cui siamo oggi, ma a proposito della Corsa Rosa, il vantaggio di Pogacar sul secondo infatti era di 6’41”, in quel caso Geraint Thomas. Comunque un dominio, ma al Tour ci stiamo divertendo nettamente di più.
Contro Pogacar al Tour tanto vale provarci
Jonas Vingegaard va applaudito, c’è poco da fare. Ci ha provato, ha voluto “morire piedi”, dal punto di vista del ciclista che non accetta di mollare il trono così su due piedi.
Sulla salita verso Plateau de Beille ha fatto tirare come un pazzo al suo unico gregario presentabile, Jorgenson. Ci fosse stato Sepp Kuss, chissà, ma l’americano si è ammalato prima del Tour e la Visma è rimasta davvero con gli scarti degli scarti.
Tutto il contrario di una UAE che ha fatto davvero selezione il giorno precedente con Pogacar a seguire il suo scudiero Adam Yates per poi sferrare l’attacco decisivo Saint-Lary Soulan.
Vedere però lo sloveno tenere la ruota agilmente del rivale verso Plateau de Beille e quasi scherzarlo negli ultimi 5 chilometri è stato il segnale della resa da parte di Vingegaard, ormai del tutto impotente.
Ma è meglio finire così che non fare da spettatore e finire a 10 minuti di distacco nella generale come Martinez e Thomas al Giro d’Italia? Secondo noi sì.
Il ciclismo è anche attaccare sapendo di perdere
Una statistica tremenda dell’ultimo Giro d’Italia vinto da Tadej Pogacar: a parte lui nessuno della top 10 della classifica generale è riuscito a vincere una tappa.
Certo, Pogi ne ha vinte 6, roba da Merckx, anche per via di una competizione inesistente, in cui le migliori notizie o le immagini migliore sono state nell’ultima settimana almeno quelle del nostro Giulio Pellizzari che ha provato a tenere la ruota dello sloveno.
In questo Tour de France a parte i tre successi di Pogacar altri due corridori sono riusciti a strappare una tappa: Evenepoel e Vingegaard. Quest’ultimo attaccando e sprintando in faccia a Pogi.
E non è detto che nella terza settimana qualcuno nella top 10 della generale non provi un assalto a qualche tappa di prestigio, magari quelle alpine, visto che i distacchi sono già siderali.
Perché questo è anche il ciclismo, provarci lo stesso anche se si sa di essere quasi spacciati, come sta succedendo al Tour de France. Nonostante un Pogacar in stato di grazia, a un passo dalla doppietta con il Giro 26 anni dopo Pantani.