Dopo due tappe del Giro d’Italia 2024 si può già dire che Tadej Pogacar ha ipotecato la corsa. Vero è che mancano ancora 19 frazioni, le due cronometro, gli Appennini e le Dolomiti, ma lo sloveno a Oropa ha preso la Maglia Rosa e difficilmente la mollerà fino a Roma.
Incredibile poi come al santuario biellese Pogacar abbia rievocato le gesta di Marco Pantani, di cui vuole provare a emulare le gesta vincendo nello stesso anno sia il Giro d’Italia che il Tour de France.
Pogacar e la foratura a Oropa
Stavolta è stata una foratura e non un salto di catena, ma è stato come fare un salto indietro di 25 anni. Mancavano a Pogacar ancora 3 chilometri circa in realtà al punto in cui Pantani sulla salita di Oropa aveva avuto il suo problema meccanico, però pure qui cambia poco.
Dalla Mercatone Uno alla Uae Emirates, il gruppetto di gregari in attesa del capitano, che rabbiosamente riparte e mette in fila tutti gli altri, molti più dei 49 che il Pirata dovette sopravanzare. E l’attacco stavolta, nella seconda tappa del Giro d’Italia 2024, è arrivato in maniera più cadenzata.
La realtà è che se nemmeno così Pogacar è battibile allora diventa davvero dura per gli avversari, che comunque all’arrivo di Oropa hanno tutto sommato tenuto botta.
Tremenda in tal senso l’immagine di Ben O’Connor, che ha provato a reggere la staffilata dello sloveno all’inizio, resistendo per qualche centinaio di metri salvo poi crollare alla distanza e chiudendo con un minuto di distacco. Del resto Pogacar non è al momento battibile in un virtuale uno contro uno.
Le prospettive del Giro adesso
Se a Torino non era arrivata la vittoria di Pogacar era inevitabile che a Oropa lo sloveno avrebbe attaccato di nuovo, togliendo la Maglia Rosa dalle spalle del pur coraggioso Narvaez.
Si è visto il fenomeno 25enne un po’ stanco, più dopo l’arrivo che durante l’allungo. Fa impressione dirlo ma è sembrato che Pogi non abbia dato proprio tutto nella fucilata che ha rotto in due il gruppo sulla salita verso il santuario.
Tranquillo, è venuto su al suo passo sapendo benissimo che gli altri non avrebbero potuto raggiungerlo, al massimo bruciarsi come ha fatto O’Connor, come detto.
Sono già 45 i secondi di distacco da Geraint Thomas e Daniel Felipe Martinez, i due più immediati inseguitori di Pogacar in classifica generale. Di solito con una differenza simile si vincono le grandi corse a tappe ormai, ma qua siamo solo all’inizio.
Questa settimana, con la crono di Perugia e l’arrivo a Prati di Tivo, capiremo molte altre cose. Difficilmente la Maglia Rosa cambierà padrone, ma questo lo sapevamo già.