Corridori africani ancora protagonisti in Italia.
Dopo la storica affermazione di Biniam Girmay in una tappa della Corsa Rosa chiusasi domenica scorsa è arrivata la vittoria dell’83esimo Giro dell’Appennino del sudafricano Louis Meintjes, anch’egli come l’eritreo Girmay in forza al team belga Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux.
La gara, per la prima volta si è corsa nel giorno della festa della Repubblica, si è decisa con l’azione di Meintjes a meno di 8 chilometri dal traguardo di via XX Settembre a Genova: il ciclista sudafricano ha staccato i suoi compagni di fuga proprio all’inizio della Sopraelevata e in un paio di chilometri ha portato il vantaggio a una trentina di secondi, ampliandolo ulteriormente nel finale per poi raccogliere i meritati applausi degli spettatori appostati sul rettilineo conclusivo. Meintjes è tornato al successo dopo un’astinenza lunga sette anni, vale a dire dalla edizione del 2015 della Coppi e Bartali.
Un altro africano, l’eritreo Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) si è aggiudicato la volata per il secondo posto mentre a chiudere il podio è stato Georg Zimmermann, compagno di squadra del vincitore. Primo degli italiani è stato Alessandro Verre (Team Arkéa Samsic) che si è piazzato al quinto posto alle spalle di Simon Clarke (Israel-Premier Tech).
Al via c’era anche Davide Rebellin: dopo la frattura di tibia e perone dello scorso anno il quasi cinquantunenne aveva dichiarato di non voler chiudere la sua già longeva carriera con un infortunio, annunciando comunque il ritiro, che avverrà alla fine del 2022. Al Giro dell’Appennino l’atleta veneto, che è in forza alla Work Service-Marchiol-Vega, ha lasciato dietro di sè, al traguardo, corridori di 20 e 30 anni più giovani di lui, piazzandosi al diciannovesimo posto finale. Lo ha fatto con un distacco dal vincitore di soli 4’46” e dopo aver affrontato ben 4 Gran Premi della Montagna dimostrando ancora una volta il suo grandissimo attaccamento a questo faticosissimo sport.
Intanto il Tour de France si sta avvicinando sempre di più e nuovi importanti appuntamenti attendono i corridori, molti dei quali hanno scelto il Giro del Delfinato per prepararsi in vista dell’attesissima Grande Boucle.
Si partirà domenica e ci sarà anche il team Jumbo-Visma, con Primoz Roglic e Jonas Vingegaard come leader: sono i due che nel 2020 e nel 2021 hanno concluso il Tour al secondo posto, alle spalle del dominatore Tadej Pogacar.
Nello squadrone giallonero al via anche i luogotenenti Wout van Aert e Christophe Laporte. A fronteggiarli ci saranno tra gli altri gli uomini della Ineos Grenadiers, tra i quali non possiamo non nominare Filippo Ganna. Il piemontese ha a malincuore rinunciato a partecipare al Giro d’Italia per finalizzare la preparazione in vista del Tour de France e non ha fatto mistero di sognare di indossare la maglia gialla, simbolo del primato della prestigiosissima corsa a tappe transalpina.
Il ruolo di capitano della Ineos Grenadiers (che con i suoi corridori ha vinto sette delle ultime undici edizioni del Giro del Delfinato) nel 2022 è stato assegnato a Tao Geoghegan Hart, il trionfatore al Giro d’Italia di due anni fa.