Finalmente Ivan Garcia Cortina. Lo spagnolo si è imposto nella edizione numero 106 del Gran Piemonte presented by Eolo, 198 km da Omegna a Beinasco, rompendo un digiuno personale che durava da quasi tre anni. Il portacolori della Movistar Team ha avuto la meglio di Matej Mohoric (Bahrain Victorious) e di Alexis Vuillermoz (TotalEnergies) in quello che è stato uno sprint a ranghi ridotti dopo che sull’ascesa di Pilonetto, la cui vetta era posta a 60 km dall’arrivo, il gruppo si è spaccato. Le squadre dei velocisti, rimasti attardati dai 35 corridori che facevano parte della testa della corsa, hanno provato ad organizzare un inseguimento ma hanno dovuto alzare bandiera bianca dopo essere arrivati a 40″. A 4 km dall’arrivo Pieter Serry (Quick-Step Alpha Vinyl Team) provava ad anticipare la volata ma il suo attacco veniva rintuzzato a 1500 metri dal traguardo. Garcia Cortina, rimasto indietro all’ultima curva, riusciva a rimontare sul rettilineo finale dedicando il successo al figlio Pelayo nato lo scorso 15 settembre.
“Il successo mi mancava, c’ero andato vicino più volte come al Tour de France del 2021 quando ero arrivato quarto – ha raccontato felice il vincitore -. La mia stagione finora non era stata negativa ma senza vittorie non era la stessa cosa. Non ho capito bene l’evoluzione della corsa ma, quando mi sono accorto di essere davanti, sapevo che mi sarei potuto giocare le mie carte in uno sprint a ranghi ridotti. Come team stiamo andando bene e adesso fari puntati su Il Lombardia. Sarà l’ultima gara stagionale per me e per Enric Mas nonché l’ultima della carriera straordinaria di Alejandro Valverde”.
Il secondo classificato, Matej Mohoric, si è reso conto di essere andato assai vicino al colpaccio e quindi non è sembrato del tutto contento: “Se qualcuno, prima della partenza della corsa, mi avesse detto che sarei arrivato secondo non ci avrei creduto ma, visto come è andata, ho qualche rimpianto – ha tenuto a sottolineare lo sloveno -. Il mio sprint non è stato perfetto. Ad un certo punto ho dovuto smettere di pedalare. Cortina nel finale era più veloce di me e non c’era nulla da fare. Mi sentivo molto bene in salita e avevo ancora margine. Il gruppo si è selezionato e, una volta scollinato l’ultimo colle, siamo andati a tutta fino alla fine. Il Lombardia? Ha 3000 metri di dislivello in più rispetto al Gran Piemonte, è una corsa per scalatori e io non lo sono”.
“So di essere veloce allo sprint ma allo stesso tempo so di non essere bravissimo a trovare la posizione giusta – anche Il terzo classificato, Alexis Vuillermoz, ha detto la sua -. E’ per questo che non provo mai a buttarmi in volate di gruppo ma solo in sprint come quelli di oggi. Il mio compagno di squadra Alan Jousseaume mi ha pilotato nel finale ma ero meno forte di Garcia Cortina e Matej Mohoric. E’ stata una bella lotta nel finale perché eravamo in tanti alla ricerca di un bel risultato. Sono felice di essere sul podio del Gran Piemonte”.