Ha parlato siciliano la seconda tappa del Giro di Sicilia: l’ha infatti vinta Damiano Caruso, che punta al successo finale e che nelle ultime due stagioni è stato il migliore italiano al Tour de France e al Giro d’Italia, nel quale si è piazzato al secondo posto nel 2021.
La Nazionale Italiana, che martedì aveva celebrato l’affermazione di Matteo Malucelli, ha festeggiato per il secondo giorno di fila. Per Caruso, che ha cambiato marcia nel finale piazzando l’affondo decisivo in prossimità del traguardo posto a Caltanissetta, è arrivato il primo successo in carriera nella sua terra, davanti al suo corregionale Vincenzo Nibali e a Domenico Pozzovivo: un successo che permette a Damiano di vestire la Maglia Giallo Rossa di leader della classifica generale.
La vittoria dell’ex Liquigas e Cannondale è arrivata al termine di una giornata in cui la Nazionale Italiana ha lavorato in testa al gruppo, coinvolgendo anche il vincitore della prima frazione, senza lasciare spazio alla fuga di nove uomini tra cui l’ultimo ad arrendersi è stato Stefano Gandin (Team Corratec): la Maglia Verde Pistacchio è stata ripresa a 8 chilometri dall’arrivo ma ha comunque consolidato il suo vantaggio nella classifica dei Gran Premi della Montagna.
Hanno invece cambiato proprietario le altre maglie di leader con Damiano Caruso che ora possiede anche la Maglia Ciclamino della classifica a punti mentre il suo compagno di squadra Nicola Conci ha indossato la Maglia Bianca, riservata a chi – beato lui – è dato dopo il primo gennaio del 1997.
“Sono davvero molto emozionato e lo sono per tanti motivi – ha raccontato Caruso subito dopo avere tagliato il traguardo -. Ho vinto nella mia Sicilia, con la maglia della Nazionale, in una situazione di squadra particolare insieme a dei ragazzi meritevoli. Adesso ho anche la maglia di leader, non posso chiedere di più. Correre sull’Etna sarà una grande emozione, penso sia una delle zone più belle in cui mi sia mai allenato. Da appassionato di ciclismo e da ciclista, spero che l’ultimo giorno ci sia una grande battaglia tra me, Vincenzo (Nibali, di cui Caruso è tra l’altro grande amico, ndr) e gli altri corridori. Speriamo soprattutto che ci sia tanta gente e che si possa divertire“.
“Non so che dire – ha invece ammesso Daniele Bennati, al secondo successo da quando ha preso le redini della Nazionale sostituendo Davide Cassani -. E’ stato tutto perfetto. Avevamo pensato di fare esattamente questo tipo di corsa. Caruso era il nostro leader e si è lavorato per portarlo nelle migliori condizioni nel finale perché tanto dovevamo già controllare la corsa. Damiano conosceva il percorso e non ha sbagliato“.
La terza tappa, che porterà da Realmonte a Piazza Armerina, e che sarà lunga 171 chilometri, è molto mossa altimetricamente, senza salite particolarmente impegnative, ma è caratterizzata dal susseguirsi di salite e discese più o meno lunghe con due solamente un paio di attraversamenti cittadini.
Primo attraversamento a Canicattì con carreggiate ristrette in alcuni tratti e secondo, più agevole, a Caltagirone in cima a una breve salita in cui verrà assegnato il Traguardo Volante di giornata. Finale tutto leggermente in ascesa fino al traguardo.