E anche la seconda classica Monumento del 2022 è andata in archivio.
A vincerla è stato il grande favorito della vigilia, Mathieu Van der Poel, che aveva già trionfato al Giro delle Fiandre nel 2020 e che lo scorso anno si era piazzato al secondo posto alle spalle di Asgreen. Il portacolori dell’Alpecin-Fenix ha chiuso la sua fatica in poco più di sei ore e un quarto vincendo un lungo braccio di ferro con Pogacar.
È stata battaglia vera con i corridori che hanno affrontato 272 chilometri pieni di insidie. Una prima fuga di nove uomini è riuscita a creare un gap di quattro minuti sul plotone, ma il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont ha sancito la fine dell’azione di Sebastien Grignard (Lotto Soudal), Taco Van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Stan Dewulf (AG2R Citroen Team), Manuele Boaro (Astana Qazaqstan Team), Tom Bohli (Cofidis), Max Kanter (Movistar Team), Luca Mozzato (B&B Hotels – KTM), Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen – Baloise).
La corsa si è decisa quando Van der Poel (Alpecin-Fenix) e il vincitore del Tour de France Tadej Pogacar (UAE Emirates) hanno accelerato il ritmo sulle ripide salite.
Tra due ali di folla in visibilio i due si sono studiati a lungo, consapevoli entrambi che il compagno di fuga avesse tutto per potere vincere, ma hanno collaborato per evitare di essere riassorbiti dagli inseguitori. Il vantaggio, però, si è assottigliato nel finale, tanto è vero che a un chilometro dalla linea del traguardo si era ridotto a soli venti secondi.
A Oudenaarde, sul lungo rettilineo d’arrivo, Van der Poel e lo sloveno hanno indugiato a lungo prima di lanciare lo sprint finale: l’olandese ha accelerato proprio quando, ai 250 metri, i due inseguitori Van Baarle e Madouas sono sopraggiunti di slancio e, a quel punto, Pogacar non ha più trovato spazio per la propria volata, trovandosi chiuso e dovendosi quindi accontentare della quarta piazza. Dylan Teuns e Fred Wright della Bahrain Victorius sono arrivati rispettivamente sesto e settimo, alle spalle anche dello svizzero Stefan Kung (Groupama – FDJ).
Pogacar, sentendosi beffato, è apparso contrariato subito dopo avere tagliato il traguardo ma poi è tornato tranquillo. “Non ero arrabbiato con nessuno, ero solo frustrato con me stesso – ha tenuto a sottolineare l’olandese -. È stata una bellissima esperienza, la corsa è veramente stupenda. La squadra è stata perfetta nel supportarmi e tutto questo ha contribuito a far sì che sia riuscito a rimanere da solo con Van der Poel in testa alla gara, in un’atmosfera incredibile grazie al folto e appassionato pubblico. Specialmente sull’Oude Kwaremont, una salita che mi piace tantissimo, ho avuto la pelle d’oca. Tornerò di sicuro a correre il Giro delle Fiandre“.
Van der Poel, ovviamente, è sembrato al settimo cielo dopo la vittoria. “È stata dura, ma lo sapevo. Sapevo che avrei dovuto faticare tantissimo per arrivare fino in fondo. Tadej ha corso molto bene, ha spinto tantissimo e avrebbe potuto vincere. Pensavo che mi sarei giocato il primo posto ma poi da dietro, nel finale, sono rinvenuti gli altri a cercare di infilarci“.