La prima tappa dell’edizione 2022 del Tour of the Alps, la numero 45 in assoluto, non ha tradito le attese.
Quando Geoffrey Bouchard, una quarantina di chilometri dopo la partenza di Cles, è andato via, quello del francese sembrava l’ennesimo tentativo di un corridore diventato celebre per le fughe e per la quasi sistematica caccia ai Gran Premi della Montagna, come nel più recente Giro d’Italia nel quale ha vinto la maglia azzurra.
A Pasquetta, però è stato diverso, perché Bouchard, per la prima volta, a 30 anni, ha alzato le braccia al cielo fra gli applausi di chi era accorso sul traguardo di Primiero/S.Martino di Castrozza. Fino agli ultimissimi metri il portacolori della AG2R-Citroen non ha avuto la benché minima possibilità di rallentare: sono stati soltanto cinque i secondi che gli hanno permesso di precedere sul traguardo Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), che nello sprint dei battuti ha regolato Romain Bardet (Team DSM) e Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa).
È stato il Passo Brocon la principale asperità della prima frazione del Tour of the Alps: dopo i primi velocissimi chilometri fra i meleti del Consorzio Melinda, in Val di Non, si è formata la fuga di giornata con protagonisti Bouchard, Zwiehoff (BORA-hansgrohe), Rangel (Movistar), Mattia Bais (DroneHopper-Androni), Exteberria Zafra (Euskaltel-Euskadi) e Zangerle (Tirol-KTM Cycling Team).
In poco tempo i fuggitivi hanno guadagnato oltre 7 minuti di margine, ridotto a poco più di 6 all’imbocco del Passo Brocon. In salita però il manipolo di coraggiosi ha cominciato a perdere pezzi, lasciando davanti i soli Bouchard e Zwiehoff, mentre alle loro spalle il passo delle squadre Israel e Ineos ha riavvicinato il plotone a poco più di tre minuti e mezzo.
Bais ed Etxebarria sono rientrati nella discesa del Brocon, per poi staccarsi ancora sulle pendenze del Passo Gobbera, dove Bouchard ha lasciato la compagnia di Zwiehoff, poi caduto nel tentativo di riaggancio.
Da quel momento è iniziata la sfida solitaria del francese contro il gruppo, che ha transitato per la prima volta sul traguardo con poco meno di due minuti da recuperare. Sull’anello finale la Bahrain-Victorious ha provato a ricucire per dare un’opportunità a Pello Bilbao su un arrivo adattissimo alle sue qualità: Bouchard, però, ha tenuto duro fino in fondo e in un colpo solo ha portato a casa la prima vittoria da professionista, la maglia verde Melinda di leader e la maglia azzurra Gruppo Cassa Centrale di Miglior Scalatore.
“Per questa corsa abbiamo diversi uomini in grado di dire la propria – ha raccontato Bouchard, raggiante per l’impresa -. Mi sono trovato davanti quando è partito un tentativo di attacco e quindi sono entrato io nel gruppo dei fuggitivi. Non pensavamo che potesse diventare un’opportunità del genere, ho spinto a fondo e ho provato a crederci fino alla fine. Negli ultimi metri sentivo il fiato sul collo degli inseguitori, sapevo che un ritorno di Bilbao poteva essere molto pericoloso, ma ho potuto finalmente gustarmi la prima vittoria, a 30 anni. Nel ciclismo conta provarci, e crederci: l’anno scorso al Giro ho visto sfumare un successo di tappa proprio negli ultimi metri, questa è la mia rivincita”.