Con la stagione del ciclismo 2024 che si è ormai chiusa è già tempo di guardare al futuro e in tal senso abbiamo preso cinque corridori che sono arrivati a un punto morto della loro carriera e che avrebbero bisogno di una svolta: non sarà questo un pezzo di mercato, ma quasi.
Secondo noi questi cinque uomini farebbero meglio a cambiare aria per tornare al top. O per dare una svolta, semplicemente, a se stessi e al gruppo.
Mercato ciclismo, il pezzo pregiato: Tom Pidcock
Sembra evidente che lui all’Ineos non ne può più, del resto è fatto così, un cavallo “pazzo” che probabilmente dovrebbe costruirsi una sua squadra personale con amici fidati. Sempre che ne abbia all’interno di un gruppo che non si sa quanto lo sopporti.
Ciclismo mercato ed è subito Pidcock, l’inglese oro olimpico della mountain bike, ma capace di vincere classiche (Freccia Vallone) e grandi tappe di montagna al Tour de France.
Bisognerebbe semplicemente dargli carta bianca, ma chi sarebbe in grado? Sta di fatto che all’Ineos è ormai un leone in gabbia. Un leone spento, peraltro.
Juan Ayuso
Un altro che forse dentro la sua squadra, in questo caso la UAE, proprio non si ritrova più. Ma non si capisce nemmeno a cosa ambisse, una volta firmato il contratto con il team capitanato da Tadej Pogacar.
Litigi con lo sloveno? Litigi con lo staff? Quel ritiro al Tour de France puzza ancora molto. Il 2024 per lui è stato un disastro, come un anno buttato, ma il contratto con la squadra degli Emirati Arabi è fino al 2028, addirittura. Tutto il team in realtà ha contratti lunghissimi.
Non è sul mercato del ciclismo, Ayuso, che con i suoi 22 anni è ancora giovanissimo e con ampi margini di miglioramento. Essere uno dei tanti, seppur in una squadra top, rischia di tarpargli le ali.
Egan Bernal
Qui entriamo nel campo della “tenerezza”, nel senso che il colombiano è diventato un ciclista qualunque, né gregario né capitano, o meglio capitano per i suoi trascorsi, ma ormai non è più competitivo da tempo, da quell’incidente tremendo che nel 2022 stava per toglierlo di mezzo in assoluto, e non solo per il ciclismo.
Non ha nemmeno mercato, Bernal, al momento. Il suo contratto con l’Ineos scade nel 2026, quindi ha davanti a sé due anni che potrebbero essere un inferno o un tentativo di rientrare quantomeno in ballo per certe gare non troppo dure.
Julian Alaphilippe
Da mesi il francese e il patron del “Wolfpack” della Soudal Quick-Step si stuzzicano: da un lato Alaphilippe dicendo che forse meriterebbe più soldi, dall’altra i cordoni della borsa che non vogliono aprirsi ulteriormente.
Certo, in questo 2024 l’ex campione del mondo ha dimostrato di avere ancora voglia e gamba, la sua vittoria al Giro d’Italia nella tappa marchigiana era stata davvero un colpo di classe; in generale tutto il Giro all’attacco cercando la fuga buona.
E se arrivasse davvero la rottura? In ottica mercato ciclismo Alaphilippe farebbe gola a molti.
Jay Hindley
Con l’arrivo di Roglic alla RedBull-Bora la sua posizione si è fatta traballante. L’australiano, vincitore del Giro d’Italia nel 2022, un giorno in Maglia Gialla al Tour de France 2023, a 28 anni deve decidere cosa fare da grande.
Ci sono ancora due anni di contratto per lui ma la sensazione è che il team cercherà di rinforzarsi ulteriormente stracciando accordi già esistenti con altri corridori, in questa sessione di ciclismo mercato.
A quel punto Hindley rischia davvero di essere tagliato fuori per ogni tipo di corsa, o meglio di finire poco considerato mentre tutto sommato le armi per fare bene, una certa completezza di fondo, l’australiano ce l’ha e merita di dimostrarla.