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Proseguiamo con l’analisi di questa stagione 2024 del ciclismo che sta per concludersi. Dopo aver visto il quintetto ideale dell’annata e i peggiori 5, eccovi i nomi di quei corridori che sono emersi durante gli ultimi mesi e che promettono molto bene anche per il futuro.

Troviamo anche un italiano, naturalmente, quell’Antonio Tiberi che rappresenta la nostra miglior speranza per il futuro.

Florian Lipowitz, un motore extra per Roglic

Esploso letteralmente al Giro di Romandia, che per poco non porta a casa (terzo nella generale a 9 secondi dal vincitore, Carlos Rodriguez), il tedesco della RedBull-Bora si è dimostrato corridore di tutto rispetto, forte in montagna e buon passista.

Con i suoi 24 anni non è proprio giovanissimo, uno di quei predestinati a livello intergenerazionale come ormai si ricercano nel ciclismo del 2024, però è stato fondamentale, ad esempio, il suo lavoro alla Vuelta in aiuto al capitano Primoz Roglic. Di fatto il suo più fedele scudiero nella corsa spagnola in cui peraltro ha finito settimo nella generale.

Vice-campione di Germania in linea, molto dipenderà dal mercato che opererà la RedBull-Bora, con il rischio per Lipowitz di perdere qualche gradino nelle gerarchie. Da tenere assolutamente d’occhio in caso di una partecipazione al Giro d’Italia.

Pablo Castrillo, lo show alla Vuelta

Due tappe vinte, le più dure in programma peraltro, ed è notizia di pochi giorni fa il suo passaggio per la prossima stagione alla Movistar, il più importante team spagnolo. Addio quindi, del resto era inevitabile, alla Kern Pharma, la squadra che ha dato spettacolo alla Vuelta conquistando addirittura 3 tappe pur essendo un team invitato.

Nell’annata del ciclismo 2024 lo spagnolo è stato uno dei volti più da copertina, da sconosciuto a eroe e uomo-mercato. Del resto non è da tutti vincere così, in autorità, mettendo in fila nomi ben più altisonanti.

Castrillo è piccolino ma combattivo, non può avere speranze nelle corse a tappe vista la cronica incapacità a cronometro, ma per un ciclismo spagnolo a caccia di volti nuovi è senza dubbio un ottimo punto di (ri)partenza.

Antonio Tiberi, il miglior italiano nel ciclismo 2024?

Sì, dobbiamo togliere i due grandi specialisti nelle volate (Milan) e nelle crono (Ganna), ma per quanto riguarda le corse a tappe il futuro teoricamente è suo: quinto al Giro d’Italia pur senza mai vincere una tappa, ma amministrando intelligentemente, una buona Vuelta fino al colpo di calore che lo ha eliminato a metà percorso.

Tiberi è un tipo sornione, bravo a cronometro, che non guasta, resistente in salita. Non ha una grandissima squadra a cui appoggiarsi: o meglio la Bahrain-Merida è un po’ vecchiotta o stanca, tra Caruso e Bilbao come leader designati.

Non c’è dubbio però che la gamba c’è, la qualità pure e probabilmente anche la testa. Decisiva la programmazione per la prossima stagione, se dovesse ritentare il Giro (quasi sicuramente senza Pogacar di mezzo) perché non sperare nel podio?

Stephen Williams, finalmente la gloria

Una vita da mediano per il gallese, protagonista a sorpresa per l’Israel Tech team. Con i suoi 28 anni non è un nome nuovo, anzi, però nella stagione del ciclismo 2024 Williams è riuscito a mettere il suo timbro in due corse tutto sommato prestigiose: il Tour Down Under a inizio anno e poi alla Freccia Vallone.

Formidabile la sua vittoria nella classica belga, in una giornata da tregenda con freddo, pioggia e congelamenti assortiti. La sua sparata nel finale è stata degna di un grande finisseur.

Anni di gregariato alla Bahrain-Merida e poi proprio alla Israel, salvo poi scoprirsi il migliore della squadra dei vari Gee, Fuglsang e Woods.

Maxim Van Gils, a galla nel deserto

Anche il belga della Lotto Dstny, una squadra caduta abbastanza in disgrazia, si è ritagliato uno spazio interessante nel corso della stagione di ciclismo per quanto riguarda il 2024.

Lo ribadiamo, all’interno di un team dove ormai lui è uno dei capitani, ma non per sminuirlo: piuttosto, perché i compagni di squadra sono in là con gli anni o poco competitivi.

Terzo alle Strade Bianche, terzo alla Freccia Vallone, quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi e settimo alla Milano-Sanremo, nel gruppetto di quelli che erano arrivati in volata in Via Roma.

Buono per gli sprint e per le classiche, Van Gils (classe 1999) ha un contratto con la Lotto fino al 2026 ma attenzione alle sirene di mercato visto che con una buonuscita ormai si regola tutto.