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In questa estate strapiena di eventi, dal Tour de France alle Olimpiadi fino alla Vuelta il nostro campione italiano quasi nell’anonimato ha cambiato squadra: Alberto Bettiol infatti è passato dalla EF all’Astana.

La notizia è di settimana scorsa, però merita un focus anche perché non è proprio comune che un ciclista cambi di maglia a stagione in corso.

Bettiol – Astana, che squadra è

Dove avevamo lasciato Alberto Bettiol? Punta di lancia della squadra azzurra ai Giochi di Parigi, è finito solamente 23esimo, mai competitivo. E in precedenza ritiratosi a metà del Tour de France per una specie di malessere.

Tutto questo ancora da ciclista della EF, prima di annunciare il passaggio all’Astana, squadra del Kazakistan dove già c’erano altri 7 italiani: Ballerini, Battistella, Fortunato, Garofoli, Gazzoli, Scaroni e Velasco.

Una specie di nazionale in miniatura dove i capitani ad oggi sono stati soprattutto Cavendish (che però si ritirerà) e Lutsenko, che dopo aver vinto quest’anno il Giro dell’Abruzzo si è un po’ eclissato.

Che Astana trova Bettiol? Un team che è scivolato fuori dalla top 20 del Pro Tour, la Serie A del ciclismo, e che rischia di finire nel calderone delle squadre senza il diritto di partecipazione alle grandi corse.

In sostanza, che dipende dal giochino degli inviti, dove sarebbe una delle candidate più accreditate, ma lo scenario rispetto a una decina di anni fa è sconfortante.

Un passo indietro?

Bettiol ha 30 anni e la sensazione è quella di un atleta arrivato con questo passaggio all’Astana a una sorta di bivio della carriera. Il toscano ha al suo attivo diverse stagioni ormai di promesse non mantenute, a parte il titolo italiano di quest’anno: la sua vittoria al Giro delle Fiandre, memorabile, risale purtroppo al 2019, un’era geologica fa.

La EF, la squadra lasciata da Alberto per andare all’Astana, è ancora adesso un team da World Tour, non ha avuto un 2023 proprio memorabile a parte qualche lampo di Carapaz e di Healy ma non rischia declassamenti.

Con gli italiani rapporto altalenante, visto che a giugno subito dopo il Giro d’Italia ha licenziato Andrea Piccolo, trovato in possesso di sostanze proibite. Ma è evidente che per le corse di un giorno la squadra americana punterà su Healy, e su Carapaz per le corse di 3 settimane.

Buoni nomi da spendere per il futuro anche quelli di Markel Beloki, 19enne talentuosissimo figlio di Joseba, ex grande ciclista in grado di fare due volte podio al Tour de France, e del tedesco Steinhauser, vincitore di una tappa a al giro d’Italia di quest’anno.

Non solo per classifica, dunque, ma anche per nomi e ambizioni Bettiol all’Astana sa tanto di passo indietro per il corridore toscano.