La Roma in Europa cambia marcia.
La seconda giornata di Conference League ci consegna il netto successo dei giallorossi in terra ucraina e con un secco 3-0. Vero che lo Zorya non è avversario di primissima fascia, ma rialzarsi dopo una sconfitta nel derby non è mai facile. La truppa di Mourinho lo ha fatto sbloccando subito la gara e poi controllando il match senza grossi patemi.
Nella ripresa gli altri due gol che spediscono la Roma al comando e con un pezzo di pass per gli ottavi già in tasca. Teoricamente anche con 4 punti nelle prossime quattro sfide i capitolini potrebbero essere qualificati, ma prima chiuderanno il discorso e prima potranno tuffarsi mentalmente solo nel campionato.
Vediamo allora come è andata la trasferta in Ucraina.
Il merito di averla sbloccata subito
Mourinho non si è dato per vinto dopo il Ko nel derby, ma ha cambiato qualcosa nello scacchiere. Da una parte ci sono elementi da far rifiatare e dall’altra ci sono giocatori che per il momento hanno avuto poco minutaggio, con il portoghese che non vuol lasciare indietro nessuno.
E poi c’è l’uomo dei gol pesanti. Come ad esempio contro il Sassuolo: in quel caso El Shaarawy firmò la rete della vittoria nel recupero, qui invece sblocca la tipica gara dove se il pareggio persiste a lungo, diventa poi un problema trovare il bandolo della matassa. E invece l’ex Milan al primo pallone mette subito in discesa la strada per i giallorossi.
Nel 4-2-3-1 capitolino, le novità sono Kumbulla al fianco di Smalling, con Darboe gettato nella mischia sulla mediana. E proprio dal piede di quest’ultimo arriva l’assist per il vantaggio della truppa di Mourinho. Shomurodov parte titolare al posto di Abraham, con il supporto di Perez sulla destra, di El Shaarawy sulla sinistra e di Pellegrini alle spalle.
La rete incanala subito la sfida a favore della Roma che legittima il vantaggio con una prestazione attenta, senza rinunciare ad attaccare come dimostrano i quattro tiri in porta della prima frazione. A livello difensivo, Smalling e soci concedono veramente poco, con la formazione di casa che calcia in porta una sola volta nei primi 45 minuti.
L’uno-due da KO
Il vero capolavoro della giallorosso si consuma nella ripresa, quando gli ucraini inevitabilmente si allungano e la Roma ha più spazio per fare male, grazie anche alle forze fresche che Mourinho getta in campo: Zaniolo e Abraham, ovvero qualità e velocità.
Il nuovo ossigeno mette in crisi i padroni di casa e in 120 secondi la Roma mette la parola fine nel match. Prima con il raddoppio di Smalling al minuto 66 e due minuti dopo proprio con l’ex Chelsea che fissa il punteggio finale per il 3-0.
Il resto è accademia per la formazione giallorossa, con il portoghese in panchina che da minuti anche ai vari Diawara, Villar e Mayoral. Gestione da squadra matura nel finale, seppur contro un rivale ormai annichilito, ma che dimostra i passi in avanti fatti da questa squadra che solo lo scorso anno non avrebbe chiuso così facilmente la pratica.
I numeri del match ci parlano di un dominio romanista senza appello.
Possesso palla a proprio favore con il 60%, mentre le conclusioni totali sono state 18 contro le 9 dei padroni di casa, di cui 10 in porta vs i 3 tiri nello specchio della porta da parte degli ucraini.
La Roma ha poi completato 450 passaggi, rispetto ai 401 dello Zorya e Patricio compie sole due parate, a fronte delle sette del suo collega.
La situazione nel girone
La Roma dopo due gare è in testa al gruppo C a punteggio pieno con 6 punti. Due di vantaggio sul Bodo secondo con quattro e ben cinque sul Cska Sofia che ha conquistato il primo punto contro i norvegesi. Ovviamente fermi a zero gli ucraini.
La Roma è ora attesa dal doppio scontro contro il Bodo/Glimt e spera di chiudere la questione nei prossimi 180 minuti, intascando il pass per gli ottavi di finale.
I norvegesi sono un avversario scorbutico, ma stanno concludendo il loro campionato e dunque per la Roma si prospetta un doppio match con una rivale che potrebbe essere scarica a livello di benzina, prima della pausa invernale.
Insomma ci sono tutte le condizioni per assistere ad una cavalcata giallorossa nel girone, soprattutto con la mentalità mostrata ieri.
I numeri post gara
Vediamo alcuni numeri della Roma dopo la sfida con lo Zorya.
C’è subito un primato che viene eguagliato: la Roma ha vinto tutte e quattro le prime partite stagionali di Conference League (considerando anche la fase di qualificazione): non ci riusciva nelle competizioni europee dal 1963/64 in Coppa delle Fiere (cinque in quel caso).
L’altro primato consiste nella nazionalità dei marcatori: per la prima volta nella storia la Roma vanta in una propria partita almeno due marcatori inglesi (Abraham e Smalling). La Roma non vinceva una trasferta europea con tre gol di scarto da novembre 2019 contro il Basaksehir.
La Roma ha trovato il gol nelle ultime 16 partite disputate in tutte le competizioni europee (considerando anche i match di qualificazione): si tratta della striscia più lunga di sempre di match consecutivi a segno per i giallorossi in tornei continentali. Quello di El Shaarawy é il gol più veloce della Roma in una competizione europea da quello di Dzeko (minuto 5) contro il Braga a febbraio in Europa League.
Infine, Era da settembre 2015 contro il Wolfsburg in Champions League che Chris Smalling non segnava un gol in una competizione europea.