Il grande valzer delle panchine italiane dell’estate 2021 è stato aperto da un vero e proprio annuncio bomba: José Mourinho sulla panchina della Roma. Nonostante i risultati altalenanti delle ultime stagioni, lo Special One è un profilo di altissimo livello e adatto a riportare entusiasmo nella capitale.
Ovviamente una notizia del genere ha scatenato i commentatori sportivi di Roma e non solo, i quali si sono lanciati in ipotesi e previsioni sul calciomercato e sull’assetto futuro dei giallorossi in mano allo Special One.
In particolare ci si chiede se e come il gioiello più prezioso dei capitolini, quel Nicolò Zaniolo assente per quasi tutta la stagione precedente a causa di un brutto infortunio al ginocchio, possa integrarsi nella Roma del tecnico portoghese.
Quale sarà il ruolo di Zaniolo con Mourinho?
Fin dal giorno successivo all’annuncio, sono partite le ipotesi e le speculazioni sulla composizione della rosa giallorossa per la prossima stagione. Mourinho è sempre stato un allenatore bravo ad impostare la squadra in maniera da reagire alle iniziative avversarie e a colpirla con le ripartenze. In questo, l’esplosività atletica di un trequartista come Zaniolo può essere un’arma fondamentale.
Zaniolo come trequartista centrale
Nel gioco di Mourinho il trequartista collocato alle spalle della punta centrale è stato spesso fondamentale. Lo sanno bene gli interisti che una decina di anni fa hanno visto la loro squadra cambiare completamente pelle e vincere tutto quello che c’era da vincere grazie all’innesto di Wesley Sneijder alle spalle di Eto’o e Milito.
In particolare in un campionato statico e tatticamente complesso come quello italiano avere un giocatore che sia in grado di “spaccare la partita” giocando tra le linee è vitale per una squadra che, presumibilmente, sarà impostata in maniera tale da bloccare per prima cosa le fonti di gioco avversarie.
Negli ultimi anni le squadre di Mourinho hanno cercato la costruzione diretta, con il portiere o i difensori che vanno direttamente alla ricerca della punta centrale. Il ruolo di Zaniolo come trequartista sarebbe quello di raccogliere le sponde del centravanti e far iniziare l’azione palla a terra, cercando gli attaccanti laterali o la progressione personale in area.
In fase di non possesso sarebbe poi chiamato ad un lavoro di disturbo sui difensori centrali in fase di impostazione, agendo in concerto con il centravanti per bloccare le linee di passaggio e l’uscita di palla. Si tratta di un lavoro a cui in realtà Zaniolo non è abituato, ma con un po’ di applicazione non dovrebbe avere particolari problemi, viste le sue doti fisiche adatte a portare il pressing.
Zaniolo come attaccante di destra
Il rinnovo di Mkhitaryan offre comunque a Mourinho un’alternativa più che valida a Zaniolo (senza contare il possibile impiego di Pellegrini), sia per attendere che il giocatore torni ai massimi livelli dopo i due gravi infortuni al ginocchio e la stagione persa quasi per intero, sia per eventualmente avere una seconda opzione di gioco nel caso le squadre avversarie riescano ad ingabbiare l’altro trequartista. In tal caso Zaniolo può essere utilizzato sull’out di destra nel 4-2-3-1 che il tecnico portoghese ha proposto negli ultimi anni, ruolo che il giovane ha ricoperto spesso anche in passato, in particolare con Di Francesco.
Giocando come attaccante esterno, Zaniolo può sfruttare la sua esplosività per inserirsi negli spazi tra il difensore centrale ed il terzino avversario. In questo caso diventa fondamentale il lavoro della punta centrale, che sia Dzeko o comunque un altro centravanti dalle sue caratteristiche di fulcro avanzato del gioco.
I trequartisti esterni nel Tottenham, ruoli ricoperti da Son, Lamela, Bergwjn, Bale e Lucas Moura, erano lo sfogo principale del gioco di attacco di Mourinho. Zaniolo ha le doti di corsa e di inserimento adatte per adempiere ai compiti di questi giocatori, e inoltre con le sue qualità balistiche può garantire anche un certo numero di reti da fuori.
In fase di copertura, Zaniolo sarebbe più adatto di altri attaccanti esterni perché più avvezzo a ripiegare e coprire la zona del centrocampista centrale in caso di necessità.
Gen Z come Zaniolo vs Special Boomer Mourinho: ci sarà dialogo?
Mourinho è un allenatore che, quando ha avuto successo, ha instaurato un rapporto quasi simbiotico con i suoi giocatori, ma allo stesso tempo alla radice di molti dei suoi ultimi insuccessi possiamo trovare problemi di incomunicabilità con lo spogliatoio. In molti hanno individuato nel crescente gap generazionale tra Mou e i suoi giocatori la causa della sempre minore capacità di Mourinho di coinvolgere lo spogliatoio.
Lecito quindi porsi la questione: un boomer come Mourinho riuscirà a instaurare un rapporto proficuo con uno zoomer come Zaniolo, paradigmatico figlio del suo tempo? I precedenti con le giovani superstar avute a disposizione negli ultimi tempi, Paul Pogba e Dele Alli su tutti, non sono proprio di buon auspicio.
Ma in questo può venire paradossalmente in aiuto la “tossicità” dell’ambiente romano: Zaniolo e la sua famiglia hanno già più volte manifestato la loro insofferenza contro giornalisti e paparazzi che continuano ad invadere la privacy del giocatore e dei suoi cari. Non c’è miglior terreno comune su cui incontrarsi per Mourinho e Zaniolo che quello della “lotta” contro i media e le loro interferenze. Qualsiasi uscita dei giornali e dei rotocalchi a proposito dei social di Zaniolo può essere una arma da brandire per Mou nella sua guerra contro i nemici “esterni”, una delle armi migliori che ha per compattare lo spogliatoio.