Il 3 settembre del 2018 Roberto Mancini regala alle prime pagine dei quotidiani un argomento nuovo, con un cognome ancora (ai più) sconosciuto: Zaniolo. Il suo nome è Nicolò, e ne precede la fama: il centrocampista ora in forza alla Roma è stato infatti appena convocato dal CT azzurro per le partite della nazionale. È un caso quasi eccezionale: pur non avendo ancora esordito in Serie A, infatti, Zaniolo è pronto all’esordio con la prima e più prestigiosa maglia del Belpaese, quella azzurra.
Quello di Mancini è senza dubbio un monito agli allenatori italiani, e ai club in generale, ma è anche un’elezione. Per nessuno, escluso Zaniolo, Mancini aveva mai fatto – né mai farà – una scelta simile.
Come arriva a Roma Zaniolo
All’epoca dei fatti appena narrati, Nicolò Zaniolo ha una valutazione di mercato quasi irrisoria (3.5 milioni). È arrivato alla Roma nello scambio con Radja Nainggolan, che all’Inter sarà poco più di una comparsa.
Zaniolo, al contrario, ingrana. E quattro mesi dopo l’arrivo a Roma, vale già 10 milioni. A sorprendere di Zaniolo sono le doti fisiche: per un ragazzo della sua età (appena 19 anni), quella progressione palla al piede e quella protezione palla sono pura rarità. Tutto ciò è condito di una tecnica certo da affinare ma assai promettente. In una parola, Zaniolo è il prototipo del centrocampista moderno: forte fisicamente, veloce e tecnico.
Sono caratteristiche che non fanno impazzire solo gli amanti della nazionale e Roberto Mancini, ma i tifosi della Roma in particolare. Dopo la sua doppietta al Porto agli ottavi di Champions League (12 febbraio 2019), nella Capitale si inizia a parlare di nuovo Totti: un titolo pesantissimo e senza dubbio frettoloso.
Le qualità del ragazzo sono palesi, ma la piazza romana è – se possibile – la meno indicata per permettergli di crescere in tranquillità. La stampa generalista, incredula dinnanzi al primo potenziale talento sfornato dal nostro calcio da anni (insieme a Donnarumma, chiaramente), fa il resto. Eppure Zaniolo, per il momento, gioca alla grande.
Due settimane dopo la doppietta da urlo al Porto, in un palcoscenico europeo e in una notte (olimpica) da campione, la sua valutazione arriva a 40 milioni di euro. Il suo prezzo è cresciuto in maniera incredibile (tredici volte tanto) dal suo arrivo a Roma di appena sei mesi prima. La Roma poi uscirà dalla Champions perdendo a Oporto il ritorno di quella sfida. Ma Zaniolo metterà a segno una grande stagione: 27 presenze in Serie A condite di 4 gol e 3 assist.
I tifosi della Roma sognano, Zaniolo anche. Ma nell’estate del 2019 il suo nome è associato quasi ed esclusivamente a vicende gossippare: Roma ti mangia, soprattutto quando ti porta in trionfo. È magica, come dice un vecchio epiteto associato al club giallorosso, ma anche maledetta. E Zaniolo lo scoprirà prestissimo. Il 13 gennaio del 2020, infatti, nel match casalingo contro la Juventus, il talentissimo della Roma si rompe il crociato praticamente da solo, correndo. È l’inizio della fine.
Infortuni, rinascita e polemiche
Rientra il 3 luglio del 2020, ma all’inizio della stagione successiva il suo ginocchio va nuovamente in frantumi. E con questo i sogni dei tifosi della Roma. È il 7 settembre del 2020. Sono passati due anni e quattro giorni da quando Mancini lo ha presentato al mondo del calcio convocandolo in nazionale. Sembra un’eternità. Dannato il fato, è proprio con la maglia della nazionale che Zaniolo si fa male di nuovo. Rientrerà 266 giorni dopo, il 31 maggio del 2021. Dai 55 milioni di agosto 2020 (un mese prima della prima rottura del crociato) il suo prezzo, due anni e mezzo dopo, è sceso di 25 milioni.
Ma la Roma, oggi, lo valuta almeno 40 milioni. È una cifra francamente esagerata. Il suo rendimento è calato drasticamente nel tempo, soprattutto a causa dei due terribili infortuni che ne hanno castrato la crescita sul nascere. Nella stagione 19/20 realizza 8 gol e 3 assist, al suo ritorno al calcio giocato nella stagione 21/22 (l’ultima) 2 gol e 5 assist. Rinasce però in quel multiverso che è il calcio europeo: in Conference League segna 5 gol e 3 assist in 10 partite. Soprattutto, è suo il gol che regala la prima coppa europea nella storia della Roma (in finale contro il Feyenoord) e il ritorno alla vittoria in una competizione dei giallorossi dopo 14 anni.
Zaniolo torna ad essere l’idolo dei tifosi. È lui a lanciare i cori – anche estremamente provocatori – dal tetto del bus che gira trionfante per le vie della capitale, tinta di giallorosso come non capitava dal 2001.
È il Mourinho-effect, ma è anche e soprattutto l’epifania di Nicolò Zaniolo, volto iconico dei festeggiamenti dei tifosi quell’estate. La Roma sì e il Feye-No, ma soprattutto Er fijo de Zaccagni è de Zaniolo – per via dell’attuale compagnia del calciatore laziale, Chiara Nasti, ex proprio di Zaniolo.
Zaniolo oggi: il mercato e la prossima squadra
Con queste premesse, Zaniolo gioca un grande pre-campionato, e Mourinho se lo coccola. L’arrivo di Dybala sposta l’attenzione dei tifosi sulla Joya argentina, ma Zaniolo continua ad essere atteso come una rivelazione.
In realtà ha già dimostrato tanto, ma non tutto. Non integralmente. E infatti la stagione (quella attuale, per intenderci) non va secondo i piani: Zaniolo è nervoso, sia nell’atteggiamento caratteriale che in quello tecnico e tattico. Sembra un cavallo impazzito, indomabile. Esce dal campo e si strappa la maglietta di dosso. Perde due derby, dedicando carinerie ai tifosi laziali – che in lui vedono una riproposizione certo su piccola scala del Pupone – ma incidendo ben poco sul campo.
Ben presto, al netto di prestazioni assai deludenti (17 presenze, 2 gol e 3 assist in 3 competizioni), i tifosi iniziano ad abbandonarlo. Fino alla scorsa settimana, Mourinho aveva persistito nel prenderne le difese – di fronte a stampa ed ex leggende del club come Candela. Poi però, la rottura. Contro la Fiorentina non gioca, sta male.
Contro lo Spezia, nemmeno parte. È una sua scelta, si legge sui giornali. Probabilmente è una scelta di entrambe le parti. Ma Pinto, nel pre-partita, rivela la versione del club: «Ogni tanto gli interessi individuali sono messi davanti a quelli collettivi».
E Mourinho, dopo il 2-0 inflitto agli spezzini, in quel Picco non distante da dove Zaniolo è nato e cresciuto, prende le parti del direttore sportivo giallorosso, col quale ultimamente era entrato in rotta di collisione: «La mia sensazione è che il primo febbraio Zaniolo sarà a Roma, però il mercato è aperto e lui vuole andare via. Pinto ha fatto bene a parlare così».
Oggi Zaniolo viene valutato 40 milioni dalla Roma, ma il Tottenham (e il Milan, nelle ultime ore) non arrivano neanche a 30. Zaniolo ha ancora 24 anni, ma al momento il suo acquisto – a queste cifre – rischia di essere una scatola chiusa.
Il suo contratto scade nel 2024 e la Roma proverà a venderlo entro l’inizio di febbraio, quantomeno per poter reinvestire i soldi della cessione in un acquisto utile al progetto di Mourinho. Del quale, evidentemente, Zaniolo non fa più parte.