In un anno ha capovolto il mondo Aston Villa.
Dalle parti di Villa Park si torna a sognare come non mai e il merito, è tutto di un navigato e vincente allenatore iberico come Unay Emery. L’ex tecnico di Siviglia e Villarreal accende le speranze in casa Villans e i suoi ragazzi veleggiano in terza piazza.
A Birmingham, tutti lo pensano, ma nessuno lo dice: che sia l’anno buono per tornare sul tetto di Inghilterra, a distanza di 42 anni dall’ultima volta? Chissà. Il Leicester insegna che niente è impossibile e con il Natale alle porte, c’è da credere che il regalo sia ben chiaro ai tifosi dei Lions.
Vediamo nel dettaglio.
Tra i due litiganti, i Clarets sono lì
La classifica premia il Liverpool, dopo la sedicesima giornata. Gli uomini di Jurgen Klopp comandano a quota 37, un punto in più di quell’Arsenal che ha perso la testa della classifica, proprio con la sconfitta di sabato a Villa Park. Minimo risultato e massima resa per l’Aston Villa che batte 1-0 i londinesi e si porta al terzo posto con 35 punti.
Una pressione costante e che da diverse giornate vede la truppa di Unay Emery veleggiare nelle prime quattro posizioni. Un ruolino di marcia che recita 11 successi, 2 pareggi e 3 sconfitte. L’ultimo Ko risale al 5 novembre, con il 2-0 patito a Nottingham. Da quel momento 4 vittorie, tra cui Tottenham, City e Arsenal, con il pareggio in casa del Bournemouth come mezzo passo falso.
Non è un caso quindi, vedere i Clarets in quella posizione di classifica. Senza dimenticare che la formazione di Birmingham ha segnato 35 reti, di cui 6 al Brighton di De Zerbi e 20 al passivo. Aggiungiamoci poi che l’Aston Villa al debutto in Conference League ha staccato il pass verso gli ottavi di finale.
Quel fortino di Villa Park
A testimonianza dell’ottimo cammino dei Villans, va osservato il rendimento casalingo. I giocatori di Unay Emery hanno vinto 15 gare di fila in campionato: il successo per 1-0 sull’Arsenal ha consegnato il record in questo senso ai Clarets. Mai in 148 anni di storia l’Aston Villa ha ottenuto così tanti acuti consecutivi in casa nel campionato: First Division un tempo e Premier League adesso.
Insomma, una squadra quadrata: che batte le big diventate nel frattempo le sue dirette rivali, non concede nemmeno le briciole agli avversari in casa e senza grandi stelle, i Lions sono li a ridosso del vertice, per riscrivere la storia. Dal Dibu Martinez tra i pali, a Mings in difesa, passando per Tielemans a centrocampo, con Nicolò Zaniolo jolly che in pochi possono vantare: senza dimenticarsi del bomber dei Villans, Ollie Watkins.
Tornando alle gare interne, oltre alla striscia da record, l’Aston Villa ha segnato 25 reti davanti al pubblico amico. Nessuno come loro, dopo 16 giornate in Premier League. Cinque quelle al passivo, per la seconda miglior difesa casalinga, assieme a quella del Liverpool e seconda solo al Newcastle che ha subito 4 marcature.
Unay, l’uomo dei miracoli
Lo hanno sempre considerato il tecnico della manifestazioni a tappe, rispetto alle lunghe corse dei campionati. Parafrasando, Unay Emery è l’uomo delle Coppe, o il Re di Coppe, mentre in campionato ha sempre stentato, almeno per le posizioni di vertice. Per informazioni sulle sue prodezze continentali, chiedere a Siviglia e Villarreal.
Con gli andalusi ha alzato tre Europa League e poi non contento, Emery ha portato sul tetto del Continente anche il sottomarino giallo: campioni nell’Europa League 2020-21, dopo aver battuto ai rigori il Manchester United. Un miracolo nel miracolo, mentre le esperienze sulle panchine pesanti di PSG e Arsenal non hanno dato i frutti sperati.
A testimonianza che il tecnico di Hondarribia deve guidare le squadre che hanno sete di vittorie e non quelle abituate ai trionfi. Abbiamo detto ad inizio articolo, l’uomo che in un anno ha capovolto il mondo Villans. Arrivato per soccorrere una squadra con un piede in zona retrocessione e ormai fuori dal controllo di Steven Gerrard.
All’allenatore iberico sono bastate poche settimane per riordinare le carte e gara dopo gara è iniziata la scalata dell’Aston Villa. A Natale la paura, a primavera una squadra che veleggia verso l’Europa. Quell’Europa certificata dalla prima apparizione in Conference League. E adesso, un sogno quasi proibito: mettere le mani sulla Premier League.
Missione impossibile o quasi, ma non se ti chiami Unay Emery. Sette titoli di Campioni d’Inghilterra che stanno prendendo polvere nella sala trofei dei Villans, con l’ultimo acuto che risale a 42 anni fa, la stagione precedente al trionfo in Coppa dei Campioni. Da quel momento appena due coppe di Lega, un Intertoto e una retrocessione che ha lasciato per tre anni di fila i Clarets nel Championship.
A Villa Park sognano giustamente e il regalo da chiedere a Babbo Natale ha una sola fisionomia: un trofeo pesante ed affascinante come non mai.