La nuova carriera di Francesco Totti fa discutere: l’ex capitano della Roma è stato accusato dall’Assoagenti perché non avrebbe i requisiti per svolgere l’attività di procuratore
Francesco Totti, dopo l’addio dalla dirigenza della Roma, ha avviato una nuova pagina della propria carriera lavorativa, diventando un agente di giovani giocatori fondando la sua CT10, agenzia che cura diversi talenti del panorama romano ma anche italiano. L’associazione italiana agenti, calciatori e società, però, avrebbe presentato un esposto alla FIGC per evidenziare l’irregolarità dell’attività del Pupone che prontamente si è giustificato già nei mesi scorsi.
“Non esercito l’attività di agente sportivo. Ho deciso di investire nel settore di riferimento in qualità di uomo di sport e di libero imprenditore, nel rispetto di tutte le normative vigenti. Ho costituito una società di servizi che opera nel settore della mediazione, consulenza ed assistenza ai Club ed ai calciatori, per la quale coordino e supervisiono l’area scouting. Per l’espletamento dei suoi servizi professionali, la società si avvale di professionisti già abilitati all’esercizio dell’attività svolta, in conformità a tutte le disposizioni previste dalla legge, nonché dai regolamenti Figc e Coni. Tutto ciò chiarito, mi riservo di agire nelle sedi competenti contro chiunque, nel maldestro tentativo di ritagliarsi un attimo di notorietà, abbia pubblicamente rilasciato in passato e/o rilasciasse in futuro, dichiarazioni lesive della mia onorabilità”, aveva dichiarato infatti Totti. L’agenzia dell’ex capitano della Roma, infatti, è affidata legalmente ad un agente come Giovanni DeMontis in conformità con le normative vigenti. Ora, però, indagherà la Procura dopo l’esposto presentato dall’Assoagenti, calciatori e società nel tentativo di fare chiarezza definitivamente sulla vicenda.