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Avete letto – con aria stanca e un po’ delusa – i premi della Lega Calcio ruolo per ruolo, nell’appena conclusasi Serie A 2023/24? Avete forse vacillato, storcendo insieme naso e bocca, di fronte a Di Gregorio – non ce ne voglia – MVP nel ruolo di portiere, o Vlahovic in quello di attaccante?

Bene, non temete, siamo qui. Siamo qui per darvi la serenità perduta in seguito a quella votazione, scegliendo noi – col benestare di Eupalla – una degna top 11. Come spesso capita quando si sceglie un Undici di questo tipo, il modulo preselezionato sarà il 4-3-3. Siete pronti?

la top 11 della serie A 23/24

Il portiere

In porta abbiamo scelto Ian Sommer, e chi se non lui? Alla sua prima stagione in Serie A, il portiere svizzero ex Bayern Monaco ha tenuto inviolata la porta 19 volte su 34 partite giocate, subendo appena 19 reti. Bravissimo Di Gregorio, ci mancherebbe. Ma come possiamo dimenticarci gli interventi decisivi – tipo nei derby, per dirne una – di Ian Sommer, campione d’Italia con enorme merito?

La difesa

In difesa è già più difficile scegliere, anche se pure qui i numeri possono aiutarci: nell’ordine, le difese meno perforate nella stagione 2023/24 sono state Inter (22 gol subiti), Juventus (31), Bologna (32) e Torino (36).

Ci permettiamo dunque di estrarre dal mazzo dei difendenti un interprete per squadra, tra quelle sopracitate. Come difensori centrali, pochi dubbi: Pavard (Inter) e Bremer (Juventus) meritano un posto al centro. Sull’esterno, Posch del Bologna e Buongiorno del Torino, difensore centrale che all’occorrenza può ricoprire questo ruolo. A malincuore, teniamo fuori Calafiori del Bologna e Bastoni dell’Inter. Ma dovevamo operare una scelta.

Centrocampo

A centrocampo, il mediano non ha eguali – forse in Europa – in questo momento, ed è Hakan Cahlanoglu, che tra le altre cose, oltre a dettare i tempi come Gimli il Nano nella ricostruzione delle antiche distese di Moira, ha segnato 13 gol e realizzato 5 assist per i compagni. Da mediano di centrocampo, ripetiamolo.

Al suo fianco, un posticino al caldo va a Teun Koopmeiners, nome da vichingo e tecnica da spagnolo, che ha realizzato 12 gol e 5 assist in stagione solo in Serie A. A questo centrocampo, formato da due giocatori sì fisici ma soprattutto tecnici, mancano un po’ di muscoli. E se Rabiot ha parzialmente bucato la stagione, e Milinkovic se ne è andato in Arabia Saudita, cosa dire di quel mastino tuttocampista e millepolmoni che è Ederson, sempre dell’Atalanta? Un centrocampo del genere potrebbe persino risalire il Rubicone già passato dalle truppe di Cesare.

L’attacco

In attacco, contrariamente a quanto la Lega ha scelto di fare, non è possibile rinunciare a Lautaro Martinez. Si badi bene, qui non è neanche una questione di numeri – per quanto 24 gol contro 16 (quelli del serbo) non possono essere dimenticati –, ma proprio di merito. Lautaro Martinez quest’anno ha completato una maturazione che si attendeva da lui da qualche tempo: gol, gioco per i compagni, continuità di prestazioni, garra e tanta, tantissima personalità – soprattutto nei momenti più difficili.

Accanto al Toro, scegliamo un altro nerazzurro come Marcus Thuram, alla prima stagione in Serie A e che stagione – con 13 gol e 7 assist. Come ultimo giocatore della top 11 abbiamo pensato a Joshua Zirkzee, che con la Lega ha vinto il premio di miglior U23, ma al quale noi diamo direttamente la palma di migliore tra i migliori – dopo una stagione semplicemente mostruosa per qualità di gioco, continuità e risultati – 11 gol e 4 assist complessivi. Teniamo fuori, a malincuore, Scamacca – che però in Serie A è stato spesso discontinuo – e Vlahovic – anche lui non così continuo come i tre sopra.