La massima ambizione per un calciatore normalmente è quella di vincere un Mondiale o la Champions League.
Ma se per vincere un Mondiale bisogna militare in una Nazionale all’altezza, la Champions League è più raggiungibile anche per coloro che sono nati nei paesi più periferici, calcisticamente parlando, sopratttutto negli ultimi decenni da quando le grandi squadre d’Europa setacciano i campionati di ogni angolo del mondo alla ricerca di talenti con cui ingrossare le proprie fila.
Eppure, c’è una folta schiera di grandissimi talenti della storia del calcio che hanno sempre mancato l’appuntamento con la Coppa “dalle grandi orecchie”, vuoi per tempismo sbagliato o per precise scelte di carriera. Vediamo di stilare una formazione ideale dei migliori giocatori che non sono mai riusciti a vincere la Champions League.
1- Gigi Buffon
A lungo reputato il miglior portiere del mondo, Buffon ha giocato ben tre finali di Champions con la maglia della Juventus, uscendo sconfitto in tutte e tre le occasioni.
Abbandonati i bianconeri a 40 anni, ha deciso a cogliere l’occasione di vincere il trofeo con la maglia del Paris Saint-Germain che stava costruendo una squadra stellare.
Con i parigini però il cammino europeo si interrompe agli ottavi di finale, e Buffon decide di tornare a Torino per vestire i panni di secondo portiere. La stagione successiva al suo addio, però, il PSG arriva per la prima volta in finale di Champions (perdendola contro il Bayern Monaco).
2- Giorgio Chiellini
Un altro giocatore che ha legato la maggior parte della sua carriera ai colori bianconeri, Giorgio Chiellini ha vinto tutto in Italia, si è laureato Campione d’Europa con la nazionale azzurra ma a livello di club non è mai riuscito a vincere un trofeo internazionale, pur comparendo per ben due volte nella formazione ideale della Champions League (nel 2015 e nel 2018).
3- Fabio Cannavaro
Appurata la “maledizione europea” della Juventus, non appare così strano che l’ultimo Pallone d’Oro italiano, capitano della Nazionale Campione del Mondo del 2006 e uno dei più straordinari difensori della sua epoca non sia mai riuscito a vincere la Champions League in maglia bianconera.
Ma Cannavaro non ebbe miglior fortuna nemmeno quando militò per tre stagioni nel Real Madrid, nel bel mezzo di quel decennio in cui le Merengues hanno inseguito senza successo la decima Coppa dei Campioni.
4- Lilian Thuram
Compagno di difesa di Cannavaro sia nello strepitoso Parma che vinse la Coppa Uefa nel 1999 che nella Juventus di Fabio Capello, Thuram arrivò in bianconero un paio d’anni prima del compagno di reparto, facendo in tempo a vivere la sconfitta in finale contro il Milan a Manchester nel 2003.
Dopo Calciopoli, passò con scarso successo al Barcellona di Frankie Rijkard, reduce dalla vittoria della Champions del 2006, ma non ebbe successo e decise di abbandonare la squadra (poco prima dell’inizio del ciclo vincente di Guardiola) per passare al PSG, ma un problema cardiaco lo costrinse ad allontanarsi dai campi e ad accantonare i sogni di gloria.
5- Pavel Nedved
Non è che Nedved abbia avuto chissà che occasioni di vincere la Champions League, e per quanto sia stato un centrocampista di ottimo livello, ci sono giocatori che probabilmente meriterebbero di essere in questa top 11 più di lui.
Ma è la modalità con cui non ha vinto la Champions ad essere beffarda: leader e trascinatore della Juventus che nel 2003 è approdata in finale eliminando il Real Madrid, è stato costretto a saltare la finale per un’ammonizione arrivata per il troppo impeto messo in un un’intervento in fin dei conti totalmente inutile nella semifinale di ritorno.
Senza di lui, la Juve ha perso ai rigori contro il Milan, lasciando ai tifosi bianconeri il rimpianto: “Se c’era Nedved…”
6- Patrick Vieira
Uno dei centrocampisti più forti visti in Premier League a cavallo del 2000, Patrick Vieira ha fatto la storia dell’Arsenal, dopo una brevissima parentesi al Milan nel 1995.
Passato prima alla Juventus e poi all’Inter, ha continuato a mietere successi in campo nazionale, ma abbandonò i nerazzurri nel 2010, per tornare in Inghilterra nelle fila del Manchester City e chiudere la carriera. Proprio in quella stagione l’Inter di José Mourinho centrò lo storico triplete, con il giovane Cambiasso nel ruolo che fino a pochi mesi prima era di Vieira.
7- Michael Ballack
Uomo simbolo della nazionale tedesca finalista del mondiale nel 2002, Michael Ballack era il prototipo di centrocampista offensivo teutonico, tutto corsa e potenza.
Con la maglia dei Bayer Leverkusen è protagonista di una stagione allo stesso tempo eccezionale e disastrosa, in cui arriva anche in finale di Champions League (persa contro il Real Madrid) ma in cui tutti i trofei sfumano all’ultimo momento.
Passato al Bayern Monaco, per tre stagioni domina in Germania vincendo sempre Coppa e Campionato, ma in Europa il successo sfugge.
Passa quindi all’ambizioso Chelsea, ma la fortuna non gli arride: alla prima stagione esce ai rigori in semifinale contro il Liverpool (dopo una clamorosa svista arbitrale), mentre in quella successiva i Blues arrivano a giocarsi la Coppa ai rigori nella finale di Mosca contro il Manchester United, perdendo a causa di un clamoroso scivolone del capitano John Terry al momento di battere il rigore decisivo.
Terry però potrà consolarsi con il trionfo nel 2012, ma per allora Ballack avrà già lasciato il Chelsea e il calcio giocato con l’etichetta di eterno secondo, nonostante tutti gli altri trofei vinti.
8- Gianluca Zambrotta
Non è da tutti giocare tra il 1999 e il 2012 con le maglie di Juventus, Barcellona e Milan e non riuscire mai a vincere la Champions League.
Sembra quasi che Zambrotta, giocatore polivalente amatissimo dai suoi allenatori per la sua capacità di giocare ovunque sull’esterno, a destra come a sinistra, si sia messo d’impegno per mancare gli anni in cui le sue squadre hanno vinto la Coppa dei Campioni.
Arrivato in bianconero due anni dopo la vittoria della Juve di Lippi, milita nel Barcellona esattamente nelle due stagioni che vanno dall’ultimo successo di Rijkaard al primo di Guardiola. Nel 2008 quindi si trasferisce al Milan, che aveva vinto la Coppa solo due stagioni prima, ma a livello di club l’unico suo trofeo internazionale rimarrà la Coppa Intertoto vinta con la Juve nel 1999.
9- Francesco Totti
Intendiamoci, se Francesco Totti avesse voluto vincere la Champions League, avrebbe vinto la Champions League.
All’apice della sua carriera Er Pupone avrebbe potuto tranquillamente andare al Real Madrid, al Barcellona o in qualsiasi altra squadra che avrebbe lottato per il titolo europeo e con ogni probabilità l’avrebbe vinto prima o poi, nel corso degli anni (è il giocatore più anziano ad aver segnato nella competizione, a 38 anni e 59 giorni).
Ma pensare a Totti lontano da Roma e dalla maglia giallorossa è pura blasfemia: il suo palmares con i club è costituito da due Coppe Italia, due Supercoppe e uno Scudetto, ma per l’Ottavo Re di Roma queste vittorie, ottenute con la squadra della sua città, valgono più di qualsiasi altro trofeo.
10- Zlatan Ibrahimovic
Se lo chiedete a lui, è la Champions League ad aver avuto la sfortuna di non essere mai stata vinta da Zlatan.
La carriera di Ibrahimovic, uno dei calciatori più incisivi dell’inizio del secolo, l’ha visto essere protagonista in tante piazze di primissimo livello in Europa, ma ha sempre mancato l’appuntamento con la Champions per una questione di tempistiche.
Dopo l’esperienza alla Juventus, passa all’Inter guidando la squadra nerazzurra ad un filotto di 3 scudetti consecutivi, ma la voglia di trionfare in Europa si concretizza in “mal di pancia” che lo spingono ad abbandonare i nerazzurri per il Barcellona, campione d’Europa in carica, nel 2009.
Ma nel 2010 è proprio l’Inter ad eliminare i catalani in semifinale, con Ibrahimovic protagonista di una stagione decisamente in chiaroscuro a causa delle sue incomprensioni con Pep Guardiola. Dopo una sola stagione, quindi, decide di lasciare la Catalogna per approdare al Milan con cui vince uno scudetto ma quasi subito è costretto dal ridimensionamento rossonero ad accasarsi al ricchissimo PSG.
Manco a dirlo, il Barcellona torna a vincere la Champions proprio nella stagione in cui Ibra lascia per fare ritorno a Milano sponda rossonera.
Nel resto della sua carriera, nonostante il blasone delle squadre in cui ha militanto (PSG, Manchester United, Milan), non è mai riuscito a mettere le mani sul trofeo più ambito.
11- Ronaldo
PSV, Barcellona, Inter, Real Madrid e Milan: insieme, queste quattro squadre possono vantare 30 Coppe dei Campioni e 13 stagioni con uno dei migliori attaccanti della storia del calcio, Luis Nazario da Lima in arte Ronaldo, tra le proprie fila.
Eppure incredibilmente il Fenomeno brasiliano non è mai arrivato ad alzare la Champions League durante la sua militanza europea.
In particolare il non essere riuscito a vincere nulla a livello internazionale con il Real Madrid dei “Galacticos” (a parte una coppa Intercontinentale in virtù della Champions vinta l’anno prima del suo arrivo) è una delle pagine più incredibili della straordinaria carriera di Ronaldo.
Menzioni d’onore
Stilare una top 11 con tanti campioni a cui attingere non è facile. Abbiamo lasciato fuori tantissimi nomi, soprattutto legati ad un passato in cui vincere l’allora Coppa dei Campioni era oggettivamente più complicato per l’esiguo numero di partecipazioni che si potevano avere a disposizione.
Con la sola squadra campione nazionale a partecipare non stupisce che alcuni grandissimi della storia del calcio non abbiano potuto mettere le mani sulla coppa più importante a livello di club.
Alcuni però l’occasione l’hanno persa ad un centimetro dal traguardo: pensiamo ad esempio a Dino Zoff, che con la Juventus ha perso 2 finali (nel 1973 e nel 1983), oppure a Lothar Matthäus beffato nel 1999 nella finale più crudele di sempre tra il suo Bayern e il Manchester United.
A proposito di beffe che dire di Hernan Crespo: l’unico giocatore (assieme a Neymar) a riuscire a segnare in una finale di Champions e di Libertadores, ingannato diabolicamente dal Dio del calcio nella nefasta notte di Istanbul, dove segna una doppietta per il Milan perdendo una Coppa in maniera rocambolesca a dir poco.
Rimanendo in tema di finali perse non ci resta che citare Falcao e Conti con la Roma del 1984 e Roberto Mancini beffato a Wembley (1992) dalla bomba su punizione di Koeman nella finale persa contro il Barcellona.
Ci sono poi campioni incredibili che finali di Champions non ne hanno mai giocate: pensiamo a Baggio (nonostante la militanza in Juve, Milan e Inter) o Batistuta.
E ovviamente come dimenticare Diego Maradona: grande rimpianto per il Pibe, che ha disputato due edizioni della Champions con il Napoli sul finire degli anni 80′, quando le squadre italiane erano sempre date per favorite in Europa.
Una eliminazione contro il Real alla prima edizione e una ancor più beffarda ai rigori contro lo Spartak nel 1990. E il rimpianto di non essere mai andato all’Olympique Marsiglia che avrebbe disputato le finali del 1991 (persa) e del 1993 (vinta contro il Milan).
Erano però – come detto – altri anni: le possibilità di vincere una Champions erano più ridotte e molto probabilmente i campioni che abbiamo appena citato negli anni 80’/90′, avrebbero senza dubbio avuto la possibilità di alzarla quella Coppa che tanto manca nella loro ricchissima bacheca.