Eleganza, classe, portamento. E poi vittorie: perché la nazionale francese è sempre stata una squadra temuta, rispettata. Costantemente piena di campioni e in grado di assumersi le responsabilità di un continuo ricambio generazionale.
La squadra oggi di Mbappé, Camavinga e Theo Hernandez, ieri è stata quella di Platini prima, poi di Zidane, di Thuram. Di età diverse e stesso talento. Stessa voglia di portare un paese così diverso e così particolare alla vittoria.
Oggi a guidarla è una delle leggende che hanno fatto la storia del calcio, in campo e in panchina: Didier Deschamps assume i tratti del testimone perfetto. Ha raccontato cosa volesse dire ereditare, la nazionale campione d’Europa con la 10 di Platini, soprattutto sa cos’è stata e quanto ha contato – pure in termini politici – la nazionale del 1998, portando ancora la Francia al Mondiale del 2018.
E se volessimo fare una top 11 dei giocatori francesi di tutti i tempi? Non è facilissimo. Anzi: è proprio complicato.
Ci abbiamo provato comunque e davanti a tutto questo talento è stato complicato tenerne alcuni fuori. Unica regola: fuori i giocatori ancora in attività.
E la sensazione è che qualcuno degli eroi del 2018 potesse anche far parte di questo 11…
Portiere: Barthez
Il bacio di Blanc prima di ogni match di Francia ’98: iconico. E Fabien Barthez è stato esattamente questo: un’icona. Cresciuto al Tolosa, passato per Marsiglia, Monaco, Manchester United e Nantes. Il grande amore è con la Nazionale francese: 87 partite dal 1994 al 2006. Un Mondiale vinto nel 1998, uno sfiorato nel 2006. Più gli Europei del 2000.
Terzino destro: Thuram
L’abbiamo visto tantissimo in Italia: dopo 5 anni al Monaco, 5 al Parma e 5 alla Juventus, prima di chiudere la carriera al Barcellona. Thuram è stato un esempio di talento e intelligenza prestata al calcio. Come Barthez, ha partecipato alla generazione più forte, rendendola immortale: mondiale 1998 ed Euro 2000. Con la Francia, 142 partite e 2 gol. Nessuno ha più presenze di lui.
Difensore centrale: Blanc
Lui, la Francia, l’ha pure guidata dal 2010 al 2012. Ma soprattutto l’ha vissuta come seconda pelle: dal 1989 al 2000, tre generazioni di francesi accompagnati da un unico, grande centrale. Che ha avuto tante squadre (in Italia al Napoli nel 1991 e all’Inter nel 1999) e amato solo una: la maglia bleu. Blanc era il capitano, in quel meraviglioso 1998.
Difensore centrale: Desailly
Cinque anni al Milan, dal 1993 al 1998, diventando un idolo della folla e delle masse. Desailly ha giocato al Nantes e al Marsiglia, poi sei stagioni al Chelsea: devastante. Anche in Nazionale, con la quale gioca 116 partite con 3 reti all’attivo. Vince Mondiale, Europeo, due Confederations.
Terzino sinistro: Lizarazu
Tra i migliori terzini sinistri della sua generazione. Lizarazu cresce nel Bordeaux, dove resta per 8 anni. Uno al Bilbao e poi la grande storia con il Bayern Monaco, durata 8 anni. Ha vinto tutto, con i club e soprattutto con la nazionale francese, in 97 presenze e 2 reti. Oggi è ambasciatore del Bayern.
Mezzala destra: Vieira
Milan, Arsenal, Juventus, Inter e un anno, l’ultimo, al Manchester City. Patrick Vieira ha avuto una grandissima carriera, come grandissima è stata la sua qualità in mezzo al campo.
In Nazionale? 107 partite, 6 gol e la generazione giusta al momento giusto. La prima maglia bleu risale al 1997, un anno dopo vince il Mondiale e due anni più tardi l’Europeo.
Regista: Kopa
Altri anni e altra generazione. Raymond Kopa era il metronomo del Real Madrid di fine anni Cinquanta. Era cresciuto nell’Angers e aveva vestito la maglia del Reims soprattutto.
Poi la chiamata blanca: vinse tre volte la Coppa dei campioni, due volte la Liga e una Copa Latina. A lui è intitolato il Premio Kopa: France Football lo conferisce al miglior Under 21 del mondo. Nel 2018 è toccato a Mbappé. Ah, con la Francia, 45 gettoni e 18 gol, un bronzo ai mondiali di Svezia, nel 1958. I primi di Pelé.
Mezzala sinistra: Deschamps
Prima di essere un meraviglioso tecnico, Didier Deschamps è stato un centrocampista incredibile. Nantes, Marsiglia, Bordeaux, poi Juventus. Per cinque anni, prima di chiudere tra Chelsea e Valencia.
Deschamps ha vinto tutto, con club e nazionale: dopo i Mondiali da calciatore, sono arrivati quelli da allenatore; dopo gli Europei da calciatore, è arrivato un secondo posto in casa nel 2016. È stato anche il primo a vincere la Nations League. Dove? In Italia. Altra casa sua.
Seconda punta: Platini
A proposito di francesi in Italia, e di francesi alla Juventus. Il simbolo resta Le Roi, Michel Platini. L’Avvocato si innamorò di questo talento, piovuto dal Saint-Etienne: dal 1982 al 1987, Platini è stato con Maradona il giocatore più forte del campionato italiano.
Con la Francia, 72 partite e 41 gol: è il terzo marcatore di sempre, superato solo da Giroud e Titi Henry. Non solo: chi ricorda i 4 anni di Platini come CT dei Bleus? Arrivò dopo la mancata qualificazione della Francia agli Europei del 1988: fallì pure quelli per Italia ’90.
Seconda punta: Zidane
Bordeaux, Juventus e Real Madrid. Tre grandi squadre, per un giocatore grandissimo. Zizou Zidane è stato il grande erede di Michel Platini, l’uomo della dieci, il fantasista. Ne ha ripercorso le orme anche in bianconero, ma con la Francia ha fatto tutto e di più: vittoria del Mondiale e ultima, grande fatica, in Germania nel 2006. Sappiamo tutti com’è finita, e sappiamo che solo il suo mito non sarebbe stato cancellato da quel gesto.
Centravanti: Henry
Thierry Henry. Il centravanti danzante. Cresciuto nel Monaco, passato alla Juve, subito all’Arsenal dove in 8 anni ha fatto semplicemente la storia.
Tre anni al Barcellona e poi i saluti negli USA. con la Francia, 51 gol in 123 partite: nessuno ha fatto quanto lui, lui che ha vinto tutto quello che si poteva vincere, nella generazione più forte di sempre. Battendo un grande escluso di questa top 11 nei ricordi dei tifosi: l’ex gemello David Trezeguet.