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La Champions League 2024-2025 ha già regalato emozioni incredibili, con grandi squadre che si sono confermate ai vertici come Bayer e Real Madrid, alcune hanno sorpreso con prestazioni straordinarie come il PSG (7  a 0 al Brest) mentre altre ancora come le italiane (Juve, Atalanta e Milan) hanno deluso di gran lunga le aspettative. Con gli spareggi playoff ormai conclusi e la fase a eliminazione diretta alle porte, è il momento di stilare una Top 11 dei migliori giocatori visti nel ritorno dei playoff. Il modulo scelto è un offensivo 3-4-3, perfetto per esaltare le qualità dei protagonisti che hanno lasciato il segno nei momenti cruciali.

Portiere

Mignolet – Serata da supereroe per l’ex Liverpool che sfodera una prestazione da incorniciare, salvando più volte il Bruges con parate decisive. Le parate nel primo tempo sono clamorose, e subito dopo i suoi ne approfittano per colpire. Nella ripresa, chiude ogni spiraglio, ipnotizzando Lookman sul rigore e spegnendo definitivamente le speranze dell’Atalanta. Una prestazione sopra le righe, forse irripetibile, ma perfetta nel momento più importante.

Difesa

Nuno Mendes – Moto perpetuo. Sulla fascia è imprendibile: abbina qualità, velocità e lucidità tattica. Segna con un inserimento da attaccante puro, ma il suo contributo va ben oltre il tabellino. Sempre puntuale nelle sovrapposizioni e impeccabile nelle coperture difensive. Un’arma letale per il PSG. Quando parte in progressione, dà l’impressione di poter spaccare la partita in qualsiasi momento.

Valverde – Parte da mezzala, si allarga spesso per dare ampiezza, poi si sacrifica persino in fase difensiva quando il Real deve contenere il City. La sua corsa inesauribile è una costante per i Blancos, una macchina da pressing che non lascia respiro agli avversari. Ma Valverde non è solo quantità: con il pallone tra i piedi gioca sempre con intelligenza, gestendo i tempi di gioco e trovando anche l’assist perfetto per Mbappé nel terzo gol. Flessibilità tattica, grinta e qualità: un giocatore imprescindibile per Ancelotti.

Flamingo – Dopo una partita altalenante, con un clamoroso errore difensivo che avrebbe potuto regalare il vantaggio alla Juventus, si fa perdonare nel momento più importante. Ai supplementari si fa trovare al posto giusto al momento giusto, sfruttando il lavoro di Bakayoko e chiudendo la partita con il gol del definitivo 3 a 1. Oltre alla rete, mette in campo la solita fisicità e presenza a centrocampo, risultando una spina nel fianco per la difesa bianconera. Se il PSV vola agli ottavi, gran parte del merito è anche suo.

Centrocampo

Perisic – A 36 anni e 17 giorni, Perisic dimostra che il talento non ha età. Segnare in due gare consecutive a eliminazione diretta di Champions League è impresa per pochi, soprattutto per chi, come lui, è ormai nella fase finale della carriera. Un record che certifica il suo impatto nei momenti decisivi. Il doppio sigillo contro la Juventus nei playoff è una prova di carattere e freddezza. Poche occasioni, massimo risultato: Perisic sa essere letale quando serve.

Kvara – La nostra vecchia conoscenza del calcio italiano non se la passa male a Parigi. Il gol che realizza nel primo tempo è un vero gioiello, un concentrato di freddezza e tecnica. Riceve palla, si sposta con eleganza nello stretto e colpisce con precisione, lasciando di sasso il portiere avversario. Ma non è solo la rete a rendere la sua serata memorabile. Le sue giocate illuminano il gioco del PSG, aggiungendo estro e imprevedibilità a un attacco già letale. Dribbling, accelerazioni e scambi rapidi con i compagni lo rendono un’arma devastante per la difesa avversaria.

Bellingham – Un centrocampista totale. Personalità da veterano, ma classe e freschezza da predestinato. Ogni pallone che tocca viene trasformato in un’azione potenzialmente pericolosa. Svaria su tutto il fronte offensivo, si abbassa per aiutare l’impostazione e arriva sempre a supporto in zona gol. Quando il Real Madrid ha bisogno di qualità, lui risponde presente. Nel primo tempo illumina il gioco con aperture millimetriche e intuizioni geniali, mentre nella ripresa aumenta i giri con inserimenti e dribbling nello stretto. Il suo assist pregevole sul secondo gol è la ciliegina sulla torta di una prestazione magistrale. Gli manca solo il gol per coronare un’altra notte da protagonista, ma la sua influenza sulla partita è totale.

Kökçü – Quando la partita sembra ormai destinata ai supplementari, lui si prende la scena con il gol che vale la qualificazione. Personalità, qualità e sangue freddo nei momenti chiave: il suo destro fa esplodere il Da Luz e regala al Benfica una serata da ricordare. Oltre alla rete, gestisce con intelligenza il possesso palla e detta i tempi della manovra con precisione. Si fa sentire anche in fase di pressing, aiutando la squadra a risalire il campo con continuità. Leader silenzioso, ma con un impatto devastante quando conta davvero.

Attacco

Mbappé – Un alieno. Partite del genere servono a ricordare a tutti che è semplicemente il miglior giocatore al mondo. Segna in ogni modo possibile: velocità supersonica, dribbling, potenza e una freddezza sotto porta che lo rende letale. Il primo gol è un capolavoro: scatto bruciante, controllo perfetto e pallonetto sublime a superare il portiere. Il secondo è il manifesto del suo killer instinct: stop secco e diagonale imprendibile. Nel terzo mostra il suo lato altruista, facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto sull’assist di Valverde. Ma non è solo una questione di gol: Mbappé è ovunque, trascina i compagni con accelerazioni da brividi e tiene in costante apprensione tutta la difesa del City. Una prestazione che lo consacra ancora una volta come l’uomo delle serate che contano.

Talbi – è lui l’uomo della serata di Bergamo con due gol pesantissimi, che indirizzano e chiudono la partita. Il primo arriva a freddo, gelando subito l’Atalanta, il secondo è da vero opportunista d’area, anche se di mestiere non è certo un bomber. Oltre ai gol, gioca con personalità e freddezza, facendosi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. Una notte che difficilmente dimenticherà, in cui si è preso la scena.

Barcola – Si muove tantissimo tra le linee, apre spazi e trova anche il gol che sblocca la partita. Forse meno appariscente di altri, ma il suo contributo è fondamentale. La sua rapidità e intelligenza tattica gli permettono di essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Non si limita a rifinire l’azione, ma lavora anche in fase di non possesso, pressando alto e recuperando palloni preziosi. Un jolly offensivo che dà equilibrio e imprevedibilità al PSG.