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Si sono segnati tantissimi gol, nella quarta giornata della nuova Champions League, che continua a regalare grandi sorprese – basti guardare la classifica, con Sporting Lisbona e Brest a fare la voce grossa sulle concorrenti e inseguitrici, assai più blasonate. Come ha detto Fonseca dopo il trionfo del suo Milan al Bernabèu contro il Real Madrid, «giocare queste partite è più facile», almeno per le italiane, perché ci sono più spazi e le squadre giocano con molta meno attenzione in fase difensiva.

Ecco perché, nello scegliere la top 11 della quarta giornata di Champions, abbiamo optato per scelte offensive, adeguandoci, come giusto che sia, all’andamento tecnico-tattico della competizione: un bel 4-4-2 dove gli esterni (Leao e Luis Diaz) sono più attaccanti che ali. Siete pronti alle sorprese?

POR: Trubin (Benfica), 7.5

I lusitani perdono all’Allianz Arena contro un Bayern Monaco meno straripante del solito, soprattutto per merito di Trubin, che compie almeno cinque parate decisive, di cui una clamorosa al 39’ sui tiri di Kane e Gnabry. Il Bayern vince lo stesso grazie al gol di Musiala, ma il match finisce appena 1-0 per i bavaresi.

TD: Dumfries (Inter), 7.5

Prova convincente dell’olandese volante, molto bene in marcatura su Trossard – non a caso, per merito di Dumfries, il peggiore dei suoi –, ancora meglio in fase offensiva quando si tratta di proporsi in avanti, dando respiro ad un’Inter arroccata dietro dopo il gol di Calhanoglu a fine primo tempo.

DC: Bisseck (Inter), 7

La prova che non ti aspetti, almeno se non conosci bene Marotta. Quello di Bisseck è davvero un grande acquisto, perché a differenza dei compagni di reparto il tedesco è sia forte fisicamente che velocissimo, e infatti, dopo un inizio complesso contro Saka, lo tiene a bada.

DC: Hien (Atalanta), 7.5

UEFA Player of the Match, Hien chiude in bellezza una settimana stratosferica. Dopo aver annullato Lukaku e l’attacco del Napoli, ferma anche l’ottimo Stoccarda. Gli scappa un giallo su Stiller, che potrebbe condizionarlo: cresce persino, dopo l’episodio, e Demirovic non riesce mai a superarlo.

TS: Kounde (Barcellona), 8

Il voto, che sposiamo volentieri, non è nostro: è di Filippo Maria Ricci, uno dei giornalisti più bravi e anche severi di Gazzetta, che nelle sue pagelle del match tra Slavia e Barcellona (2-5) esalta la prova di Kounde (terzino destro, all’occorrenza sinistro: ci scuserà), autore di una fase difensiva impeccabile condita di due assist per Lewandowski e Raphina.

ED: Luis Diaz (Liverpool), 8.5

La difesa del Bayer Leverkusen, sempre molto attenta solitamente, non riesce a comprenderne i movimenti o, se li comprende, non sa come limitarli. Tripletta da urlo e 4-0 finale del Liverpool di Slot, la grande favorita al titolo finale, e capolista del torneo finora.

CC: Calhanoglu (Inter), 7

Potevamo scegliere anche qualche altro nome, ma il turco, rimasto fuori per parecchio tempo, va premiato proprio per come ha affrontato il ritorno sul terreno di gioco. Suo l’impeccabile rigore che decide la sfida contro l’Arsenal. Piccola curiosità: tutti e nove i gol realizzati da Hakan Çalhanoglu in Champions League sono arrivati in gare casalinghe (cinque con il Bayer Leverkusen e quattro con l’Inter), record per un giocatore con il cento per cento di reti segnate in match interni nel massimo torneo europeo.

CC: Edmilson Fernandes (Brest), 8

Una prova meravigliosa (con gol al volo) per un calciatore simbolo di una favola: quella del Brest, che guida il massimo torneo europeo pur avendo una delle ultime rose della competizione per valore complessivo di mercato.

ES: Leao (Milan), 7.5

Diamo a Leao quel che è di Leao, dopo tanti giorni di polemiche, di scontri più o meno dialettici con Fonseca, che lo ha giustamente elogiato al termine del 3-1 rifilato al Real Madrid, al Bernabeu. Si procura il corner del vantaggio, propizia il raddoppio di Morata e fornisce l’assist del 3-1 a Reijnders. Poco da aggiungere, quando vuole rimane uno dei giocatori più forti del pianeta.

ATT: Kuhn (Celtic), 7.5

Cresciuto nel settore giovanile del Red Bull Lipsia, scarica un bolide dal limite per l’1-1, per poi siglare il 2-1. Nicolas Kuhn è uno dei ‘nuovi volti’ della Champions, e sta guidando il Celtic a risultati sorprendenti.

ATT: Gyokeres (Sporting Lisbona), 9

Il City sembrava averlo fermato. Ma fermarlo, questo demone, non si può. Ederson lo ipnotizza alla prima occasione utile, ma a sette minuti dalla fine del primo tempo lo batte con un tocco morbido a scavalcarlo. Nella ripresa poi, spinto da un Alvalade elettrico, in festa per l’ultima di Amorim (prossimo allenatore dello United, vedi il caso), sigla due rigori, freddissimo. Con questa tripletta, lo svedese arriva a 66 reti in 67 partite con la maglia dei biancoverdi. Mostruoso.